Thwaites in Antartide si scioglie a vista d’occhio

Alto rischio di collasso. Cede a un ritmo impressionante. La rivista Nature Geoscience, ha mappato l’andamento storico dello scioglimento. Cerchiamo di imparare dal passato per prevedere il comportamento in futuro

Foto Galileo

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“Sarà grave?”, ripeteva un pavido Alberto Sordi nel film “Un eroe dei nostri tempi”, perseguitato da ansie e paure. E’ la domanda che ci poniamo nel leggere notizie non del tutto incoraggianti pubblicate un po’ qua e un po’ là. Quando a riportarle è un sito aggiornatissimo come Fanpage.it, nell’occasione a cura di Antonio Palma, la cosa, comunque si fa seria. Ma qual è la notizia ripresa da innumerevoli agenzie e organi di informazione: il “ghiacciaio del giorno del giudizio” sta cedendo rapidamente: disastro per l’innalzamento dei mari. Dunque, qualcosa da non prendere sotto gamba.

Il ghiacciaio Thwaites in Antartide, altrimenti detto “ghiacciaio del giorno del giudizio”, starebbe cedendo a un ritmo più veloce di quanto si pensasse, con rischio catastrofe per l’innalzamento dei mari. A renderlo noto, riporta Fanpage.it, un gruppo di scienziati in uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, che ha mappato l’andamento storico dello scioglimento del ghiacciaio, cercando di imparare dal suo passato e cercando di prevedere il comportamento in futuro.

RISULTATI POCO INCORAGGIANTI

Raccolti in una missione di venti ore in condizioni estreme, i risultati che hanno mappato una vastissima area sottomarina, sarebbero preoccupanti. Nella ricerca gli esperti hanno scoperto che negli ultimi due secoli, la base del ghiacciaio si è staccata dal fondo del mare e si è ritirata a una velocità di almeno due chilometri l’anno. Praticamente il doppio del tasso che gli scienziati hanno osservato negli ultimi dieci anni circa. Quella rapida disintegrazione potrebbe essersi verificata “recentemente alla metà del ventesimo secolo”, ha riportato in un comunicato stampa Alastair Graham, autore principale dello studio e geofisico marino nell’Università della Florida meridionale.

Ma cosa suggerisce lo studio. Che il Thwaites abbia la capacità di subire un rapido scioglimento nel prossimo futuro, una volta che si allontana dal fondale marino che lo sta aiutando a tenerlo sotto controllo. “Thwaites sta davvero tenendosi per le unghie e dovremmo aspettarci di vedere grandi cambiamenti su piccole scale temporali in futuro, anche da un anno all’altro, una volta che il ghiacciaio si ritirerà dalla cresta che lo tiene ancorato”, ha sostenuto uno degli autori dello studio Robert Larter.

Foto Focus

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CAMBIAMENTO CLIMATICO

Da tempo, infatti, i ricercatori hanno iniziato a documentare la rapida ritirata dei Thwaite per il cambiamento climatico in una serie allarmante di studi. Fin dal 2001, i dati satellitari hanno mostrato un rapido cedimento. Lo scorso anno uno studio ha calcolato che il ghiacciaio potrà collassare nei prossimi cinque-dieci anni innalzando il livello del mare di diversi metri.

Che dire. Non ci abbattiamo, proviamo a compiere piccole rinunce. A lavorare tutti insieme affinché il buco dell’ozono, il riscaldamento della terra non prosegua in una direzione che non porterebbe bene, in termini di futuro sereno, per le prossime generazioni. La nostra e le più recenti generazioni poco hanno fatto per dare sollievo al nostro pianeta. E’ il caso di pensarci ancora, possibilmente ogni giorno. Come fosse la nostra principale missione per i prossimi dieci anni. Ma anche cinquanta.