La cerimonia vivacizzata dalle polemiche, dagli Stati Uniti all’Italia
Robert Downey jr. viene preso di mira dal presentatore. Mentre l’attore viene premiato con la statuetta, Jimmy Kimmel rispolvera la dipendenza dalla droga di uno dei protagonisti di“ “Oppenheimer”. Non è da meno, Massimo Ceccherini alla vigilia: «Vinceranno i soliti ebrei». Apriti cielo, polemiche e scuse: «Sono un imbianchino, mi sono espresso male…». Il rammarico per “Io, Capitano” di Matteo Garrone, candidato fra i Migliori film stranieri
Il grande favorito dell’edizione 2024 degli Oscar, ha praticamente confermato i pronostici. “Oppenheimer”, il drammatico colossal sulla bomba atomica, dato per grande favorito ha vinto sette Oscar. Fra questi, i principali: miglior film, miglior regista; miglior attore protagonista, Cillian Murphy; miglior attore non protagonista, Robert Downey Jr.
Un enorme successo, in qualche modo condiviso con “Povere creature”, diretto da Yorgos Lanthimos che ha vinto quattro statuette, fra queste, quella per la migliore attrice protagonista: Emma Stone. Nessun riconoscimento per Matteo Garrone, candidato nella categoria dedicata ai film stranieri con “Io, Capitano” (nella stessa categoria ha, invece, vinto “La Zona di interesse”). L’Italia si è consolata con la vittoria di “War is over”, un “corto” animato, inno al pacifismo.
A proposito di Italia, grande soddisfazione per Andrea Bocelli e il figlio Matteo che hanno interpretato una nuova versione dell’evergreen “Con te partirò”, alla quale ha messo mano Hans Zimmer.
POLEMICHE “A STRASCICO”
Ma è stata una cerimonia che ha lasciato qualche strascico. Non di quelli che passeranno alla storia, ma temi, argomenti e interventi che alimenteranno ancora per qualche giorno l’appuntamento con i massimi riconoscimenti cinematografici. Fra le polemiche riprese dai giornali, intanto quella di uno dei vincitori di un Oscar, il grande Robert Downey jr. in passato già candidato, ma che non aveva mai avuto l’onore di sollevare la più preziosa delle statuette “cinematografiche”. Gli fa eco dall’Italia, una polemica piccola piccola, ma che rotola talmente tanto, da diventare la classica palla di neve diventata una valanga. Protagonista
l’incorreggibile Massimo Ceccherini, fra gli autori del film “Io capitano”, che si è lasciato andare ad un colorito pronostico: «Agli Oscar vinceranno gli ebrei, non Matteo Garrone». Apriti cielo. Lui, l’attore toscano giura di non averci pensato tanto su, e non abbiamo difficoltà a credergli, del resto è un casinaro. Adorabile, ma casinaro. Se riflettesse, prima di lasciarsi andare, sarebbero tutti più felici, la moglie, gli amici, i fan, che gli hanno subito segnalato la caduta di stile.
Ma andiamo per ordine. Partiamoo da Downey jr. Anche lui uno che non sa trattenere un disappunto. Del resto, non è che avesse tutti i torti, sia chiaro. Dunque: «Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia e l’Academy, e proprio in quest’ordine».
«RINGRAZIO MIA MOGLIE»
Così, l’attore vincitore del premio Oscar come Miglior attore non protagonista (“Oppenheimer”), quando si è rivolto al pubblico e alla giuria. «Ringrazio mia moglie – ha proseguito l’attore, non senza tono polemico – perché lei mi ha trovato come un cucciolo abbandonato e da brava veterinaria mi ha riportato in vita; il mio segreto? Avevo bisogno di questo lavoro più di quanto lui avesse bisogno di me». Ogni riferimento non è casuale, bensì voluto, fino all’ultima virgola. Il motivo? Il discorso introduttivo del presentatore degli Oscar, Jimmy Kimmel, che nel presentare Downey jr. aveva fatto riferimento al disastroso passato dell’attore, dedito al suo passato di tossicodipendente.
«Questo è il punto più alto della lunga e illustre carriera di Robert Downey jr. – aveva detto infelicemente il presentatore – uno dei punti più alti». L’attore, in passato, è stato arrestato più volte con l’accusa di droga. Ma, forse, non era il caso di condire la vittoria del grande Robert Downey jr. (fra le sue interpretazioni, straordinaria quella di Charlie Chaplin nel film biografico dedicato al grande attore-regista). Come se non bastasse, l’attore non aveva riso affatto, il conduttore ha proseguito con un evitabile: «Hai in tasca un discorso di accettazione o hai semplicemente un pene molto rettangolare?». In realtà ha riso il solo Kimmel con qualcuno, in platea, che forse assecondava una certa invidia.
CECCHERINI, SCIVOLONE…
E veniamo a Massimo Ceccherini. Dopo una frase non molto brillante, anzi, per dirla tutta, poco felice, ha provato a scusarsi. A modo suo: «Sono un imbianchino, mia moglie mi ha sgridato». Parlando del film “Io Capitano”, che ha sceneggiato con il regista Matteo Garrone, a prposito degli Oscar, aveva così commentato: «Tanto alla fine vinceranno gli ebrei». Dopo la figuraccia, le scuse, attraverso un lancio dell’agenzia Adn Kronos. «Mi sono spiegato male, io intendevo il film degli ebrei, l’argomento: non è la prima volta che un film con quel tema vince. Insomma, chiedo scusa a chi ha interpretato male: giocavo, parlavo di scommesse, scherzavo, ma a pensarci bene, che se non avessi detto niente era meglio: alla fine, chi mi ha sgridato più di tutti è mia moglie».
E sul film sul quale l’Italia aveva riposto più di una speranza, ma che alla fine ne è uscito sconfitto, Ceccherini: «Un po’ di delusione c’è, è naturale: “Io Capitano” resta un film bellissimo, per me un sogno aver lavorato con un grandissimo regista come Matteo Garrone».