Tarantini autocritici all’eccesso, la classifica stilata da Preply

La Città dei Due mari giudicata severamente dai propri concittadini: automobilisti indisciplinati, uso esagerato dei cellulari, poca disponibilità al saluto. Non stanno meglio gli altri comuni visti dall’“esterno”: Venezia, Catania e Parma. I lagunari i più nervosi, i catanesi i più distratti, gli emiliani i più tirchi. E le più educate? Padova, Firenze, Modena e Verona

 

Taranto è l’unica città nella quale i pedoni ringraziano gli automobilisti. Come “Per cosa?”, ma semplice: perché gli è stato appena concesso l’attraversamento delle “zebre”. Da queste parti, l’automobilista si sente imperatore, il posto di guida il suo trono. Spaparanzato nella sua vettura, al contrario dei Cesari dell’antica Roma, fortunatamente, il conducente non sentenzia il diritto di “Vita o di morte” mostrando il pollice: verso l’alto, in segno di clemenza; verso il basso, per sentenziarne la condanna. Introdotto così, questo argomento può sembrare un tantino esagerato. Non è proprio così. Sono gli stessi tarantini a confermare una certa ineducazione dei propri cittadini a quattro ruote. Ma, attenzione, non solo quelli.

Una recente indagine condotta da Preply ha, infatti, stilato una classifica delle città più ineducate d’Italia. Un elenco che ha rivelato risultati inattesi e, ovviamente, polemiche per quanti si sono trovati in cima a questa classifica.  

L’analisi di Preply si è avvalsa del contributo di oltre millecinquecento persone che si sono prestate ad esprimere il proprio giudizio di una ventina di città italiane.  Al centro delle considerazioni degli interpellati, alcuni degli standard, delle azioni ripetitive nelle quali incorrono i propri concittadini. E devono essere stati giudici intransigenti se, quanti sono stati dotati di schede, hanno giudicato gli abitanti della loro stessa città. Dunque, ai tarantini: i tarantini non devono proprio piacere.

 

 

CELLULARI, PEDONI NON RISPETTATI…

Gli atteggiamenti più criticati: l’uso eccessivo del cellulare, la mancanza di attenzione verso i pedoni, l’assenza di saluti nei confronti degli sconosciuti e il poco rispetto delle norme di buona educazione, come, per esempio, lasciare una mancia adeguata.

Ma veniamo pure a questa classifica che non dice bene a Taranto e ai tarantini: in cima testa alla classifica fra i cittadini più “ineducati”, c’è proprio la Città dei Due mari. Secondo i suoi abitanti, Taranto sarebbe la città “più maleducata d’Italia”. Alle sue spalle, Torino e Trieste, due città che, come il capoluogo ionico, nonostante una ricca storia culturale, mostrano lacune alla voce “educazione quotidiana”.

Per un momento cancellate l’esempio d’apertura. Un collega appena giunto da Milano, è in auto con me. Io al volante, lui accanto a me. Si sbalordisce: ogni volta che rallento in prossimità delle strisce. Guarda i pedoni, di qualsiasi età, che con gesto eloquente ringraziano: inchino, ampio gesto di una mano, sorriso. Come fosse un minuetto. «Accipicchia quanto siete educati voi tarantini! Devo farvi i complimenti, io quasi mi vergogno: noi milanesi quando attraversiamo le strisce lo facciamo con aria tronfia, come se fosse un diritto, che poi in realtà è un diritto…».

 

«COMPLIMENTI, SIETE CIVILI!»

Il collega è un fiume in piena, insiste. «Noi milanesi, sempre incazzati, l’automobilista in prossimità di un incrocio rallenta e il pedone? Nemmeno un sorriso: ma va a caghér! E bravi, invece, i tarantini, così si fa! L’automobilista rallenta, il pedone ringrazia e attraversa: questo è un grande senso di civiltà!». Non ribatto, attendo paziente.

Parcheggiata l’auto, io e l’amico milanese usciamo dal mezzo e diventiamo automaticamente pedoni. Nemmeno il tempo di spiegare perché l’appiedato sorrida, ringrazi l’automobilista e quasi festeggi tanta magnanimità, che arriva la prima risposta. Mentre chiudo l’auto, il collega mi anticipa di qualche istante, si avventura quasi. Accenna appena il desiderio di andare sull’altro marciapiedi, passando dalle strisce pedonali, naturalmente. Ecco l’imprevisto, invece già previsto. Un’auto sbuca dal nulla e in prossimità delle “zebre”, in quel momento già impegnate dal collega, accelera. Un’andatura sostenuta, talmente sostenuta che poco ci manca che lucidi la fiancata della sua auto con un paio di pantaloni milanesi.  Sfiorato. Quel tanto che basta.

«Un pazzo!», il suo commento appena ripresosi dallo spavento. «Se non avessi alzato il passo, mi avrebbe preso in pieno!», con tono giustamente risentito. E chi scrive, facile: «Hai compreso, adesso, perché il pedone, all’incrocio, ringrazia? Gli è stata appena risparmiata una corsa in ospedale a bordo di un mezzo di soccorso!».

 

 

COM’E’ “INCAVOLATA” VENEZIA!

Abbiamo detto dei tarantini critici sui propri concittadini. Se, invece, l’analisi viene estesa a una prospettiva più ampia, che si avvale, stavolta, delle opinioni dei “non residenti”, la classifica subisce una sterzata non indifferente. Così, in questa “speciale” chart, risulta essere Venezia la città più maleducata. E qui Taranto non c’entra: seguono, infatti, a ruota la città lagunare Catania e Parma. Indicazioni particolarmente interessanti, da Venezia, una delle città più visitate al mondo. I residenti vivono in una città dove il numero di visitatori supera notevolmente quello degli abitanti, motivo che provoca stress e frustrazione. La convivenza tra turisti e cittadini non è sempre armoniosa. Turisti che non rispettano le norme locali, residenti che si sentono sopraffatti e frustrati dalla massa di visitatori: un mix che può generare tensioni e malintesi.

I comportamenti maleducati riscontrati a Venezia e in altre città: l’uso eccessivo del cellulare in pubblico, uno dei più criticati; a ruota: non salutare gli sconosciuti e il non lasciare passare i pedoni. Trieste, ad esempio, ha ricevuto critiche per l’uso del cellulare; Catania per la sua chiassosità in pubblico.

 

 

BRACCINO CORTO…

Parma, invece, è stata segnalata per la scarsa propensione a lasciare la mancia. Insomma, parmensi col braccino corto, poi dicono ai genovesi. A proposito di Genova, pare che i cittadini della Città della Lanterna, guardino video in pubblico, disinteressandosi di quanto li circonda. Ma sono tutti così ineducati gli italiani? No, perché Preply, ha stilato, per contro, anche una classifica delle città più educate del nostro Paese: Padova prima, alle sue spalle poco distanti, seguono Firenze, Modena e Verona.

Queste città, con una qualità della vita generalmente elevata, sembrano avere un clima sociale più sereno e rispettoso. Insomma, si può attraversare più serenamente, non si corre il rischio di essere investititi sulle strisce pedonali e le mance lasciate nei ristoranti, a un fattorino, a un rider, sono quantomeno ragionevoli.