Guardia Perticara, provincia di Potenza, cinquecento abitanti
A centotrenta chilometri da Taranto. Prima un salto a Matera, poi a Stigliano, fra paesini e colline. Finalmente ecco quella cittadina risorta dopo il disastro dell’Irpinia. Restituito il suo aspetto medievale, fra vicoli stretti e case di pietra. Da non perdere…
Niente da fare, i veri gioielli stanno a Sud. A Su dell’Italia e a Sud del mondo. Basta prendere la Puglia, e non per campanilismo, ma – un tempo si diceva – dove caschi, caschi bene: dalla provincia di Foggia al Tacco della regione, la provincia di Lecce. Poi vogliamo parlare delle altre località, dall’entroterra alle zone collinari e di mare? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ma il Sud è unico. Con il passare degli anni, dei decenni e, diciamolo, dei secoli, abbiamo assistito a una vera desertificazione dei nostri luoghi a causa di un motivo al quale non si può contrapporre nemmeno il più razionale dei ragionamenti: la fame. Se non mangiavi almeno un pasto al giorno, era finita. Abbiamo raccolto storie di famiglie numerose che mandavano i propri figlioli dalle nonne, dalle zie, a causa della scarsa disponibilità di materie prime: il cibo. Era triste.
Questo partire per il Nord in cerca di fortuna, ha fatto in modo che molte delle cittadine del nostro circondario non fossero rase al suolo e cementificate. Uno dei motivi: nell’immediato circondario non esistevano risorse per essere autosufficienti, in quello che era un tacito scambio “dare avere”: io produco più grano, ti do farina; tu olio e barbabietole, mi dai lo zucchero.

C’E’ UN MOTIVO, ANZI DUE…
E allora, secondo motivo: non c’erano risorse e nemmeno tempo per abbattere quelle cittadine desolate, avvitate in posti che nessuno si sarebbe lontanamente sognato. Premessa doveroso anche stavolta, per introdurre l’ultimo dei gioielli nel quale stavolta intendiamo accompagnarvi. La cittadina è Guardia Perticara, cinquecento abitanti, provincia di Potenza. Dunque Basilicata, ma confinante con altri piccoli comuni in provincia di Matera. Da Taranto dista centotrenta chilometri, poco più di un’ora di auto. Pare abbia compiuto e superato da poco il millennio, mille anni portati in modo rispettoso.
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera, come ci ricorda Wikipedia, sono stati concessi proprio di recente, aggiungiamo noi, e precisamente con decreto presidenziale nel 2004. Sfondo azzurro sul quale campeggia una torre d’argento su un monte verde a tre cime, sormontata da una stella dorata. Non è un caso che la cittadina oltre a Perticara, si chiama anche Guardia: la torre cui accennavamo, è una delle sette guardiole – quelle torrette con feritoie riservate alle sentinelle in difesa delle fortezze – poste a difesa del territorio comunale.
BENEDETTI SITI…
In questi giorni è tornata ad interessarsi a questo affascinante comune lucano anche il sito “True Riders”. Con un esaustivo servizio, se n’è occupato Alessio Gabrielli, che spiega: “il viaggio per raggiungere Guardia Perticara parte da Matera, la celebre città dei Sassi; quando ti trovi a Matera non puoi che ammirare le sue meraviglie; dopo una passeggiata per i vicoli di una delle città più famose al mondo (Matera, appunto n.d.r.) occorrerà percorrere strade panoramiche che attraversano la campagna lucana, un panorama che vi accompagnerà per tutto il viaggio”.
Ad un certo punto, commenta il cronista, il paesaggio si fa più aspro, fino ad arrivare a Craco, il famoso borgo fantasma che sorge arroccato su un colle (e del quale qualche tempo fa abbiamo anche scritto (“Che tesoro che sei”, febbraio 2022 https://www.costruiamoinsieme.eu/che-tesoro-sei/).

…“COSTRUIAMO” COMPRESO
Dopo aver visitato Craco, la tappa successiva è Stigliano: colline, boschi e paesini, immersi in una natura incontaminata. Da Stigliano, verso Guardia Perticara: uno dei borghi più belli d’Italia: vallate, colline, un panorama che pare dipinto a mano tanto sprigiona fascino. Benvenuti a Guardia Perticara, gioiellino avvitato incastonato fra le montagne e noto per le sue case in pietra e i vicoli minuscoli, stretti e belli a vedersi.
Gli studi, indica ancora Wikipedia, fanno pensare ad una forte influenza greco-ortodossa attorno al X secolo.
Ma è nel XVIII secolo che Guardia Perticara entra a far parte del dipartimento di Maratea come feudo del marchese d’Altavilla, prima che fino al 1806 andasse nelle mani degli Spinelli. Purtroppo, nel 1857, un violento terremoto causa poco meno di un centinaio di vittime per danneggiare vistosamente la struttura urbanistica. Nel 1980, la svolta. Ancora un terremoto, quello dell’Irpinia. In quel momento il borgo trova la forza di progettare il recupero dell’antica dimensione architettonica e artistica, che restituisce al centro storico la sua antica forma medievale.