Casamassima, la Città blu della Puglia

Borgo che lascia senza parole per la sua bellezza. Aggirarcisi è come circolare sul set di un film. Qui ci hanno girato anche fiction, perfino “Zorro”. E poi, Totò, un bel giorno, in uno dei suoi classici tirò in mezzo la cittadina in provincia di Bari. Visitate la chiesa di Santa Croce, il Monastero di Santa Chiara, i portali antichi. Bella tutto l’anno, ha un fascino speciale in primavera e autunno

 

Casamassima, provincia di Bari. Un borgo magico di colore blu. Lasciatevi guidare da una, due, cento suggestioni. Ma andiamo per ordine, breve introduzione. «Trombetta, Trombetta, questo nome non mi è nuovo…». Totò, inventore di battute rimaste scolpite nella storia del cinema e in quella di tutti i giorni, era inarrestabile. Battute delle quali il pubblico se ne impossessava a piene mani così da tramandarsele per decenni. Una di queste, ai più passata inosservata, riguarda il film “La banda degli onesti”, film nel quale il Principe della risata interpreta Totò, il portiere del palazzo nel quale i tre aspiranti falsari abitano. Sfogliando la posta da imbucare nella cassetta delle lettere degli inquilini, Totò menziona proprio la cittadina pugliese: “Altobelli… Casamassima”. Renato Altobelli, proiezionista di un cinema a Bari, successivamente fotografo di Casamassima, era un grande amico di Totò, così il Principe fece un doppio omaggio: ad Altobelli e a Casamassima.

Non si può dire fosse di casa da queste parti, ma Totò in Puglia, per esempio, a Cerignola, aveva già girato “Gambe d’oro”. Turi Vasile, regista siciliano, talmente legato alla nostra regione aveva voluto successivamente girare un film anche a Taranto, “Promesse di marinaio”, con Renato Salvatori e Antonio Cifariello, due belli del cinema di allora.

 

 

CITTA’, BLU E IRRESISTIBILE

Dunque, Casamassima, città blu della Puglia. Qui ci hanno girato anche “Il segno di Zorro” (‘62), “Ricchi di fantasia” con Castellitto e la Ferilli, ma anche fiction Rai. Ma questa, come si dice, è un’altra storia. E’ un borgo dove le case sono davvero azzurre, colorate perché così ha voluto la storia tanto da averne fatto una cittadina viva sui muri e nei vicoli, tanto da sembrare un posto appena uscito da un sogno. Se ne è occupato anche l’autorevole sito “travel.thewom.it” (provate a visitarlo, informazioni senza fine…). Casamassima è la famosa Città blu: case azzurre, vicoli storici e una leggenda, questo borgo regala un’esperienza unica e autentica. Ideale per una gita slow tra colori, silenzi e tradizione, scrive la redazione del sito.

Casamassima, circa ventimila abitanti, sorge ai piedi delle Murge. Confina con Turi, Adelfia, Sammichele di Bari, Acquaviva delle Fonti, Noicattaro, Valenzano, Capurso, Cellamare e Rutigliano. Borgo antico, medievale, sviluppandosi a partire dall’Ottavo secolo attorno ad una torre normanna, poi ampliata, fino a trasformarsi in un castello.

 

 

TUTTO NASCE DA UNA LEGGENDA

Ma perché “paese azzurro”, dirà qualcuno. Ad una epidemia di peste si moltiplicarono leggende, fino a che una di queste racconta come il borgo antico diventò tutto azzurro. Il paese aveva superato il pericolo del contagio e doveva così onorare il voto che nel frattempo aveva fatto il signore di Casamassima, Michele Vaaz alla Madonna, che aveva preservato il borgo dall’epidemia mortale diffusasi in tutto il territorio. Per riconoscenza il duca Vaaz avrebbe ordinato di dipingere il caseggiato a calce viva aggiungendo il colore azzurro del manto della Madonna, oggi raffigurata sotto l’arco di via Santa Chiara.

Passeggiare per Casamassima è un’esperienza molto interessante. Oltre al centro storico dipinto di blu, ci sono chiese barocche, palazzi storici e piccole botteghe dove si respira ancora l’aria di paese. Fra i siti che travel.thewom.it segnala: la Chiesa di Santa Croce, con i suoi stucchi e decorazioni preziose; il Monastero di Santa Chiara, oggi sede culturale e spazio espositivo; i portali antichi, segni nobiliari e agricoli di una comunità legata alla terra. Casamassima, bella tutto l’anno – scrive travel.thewom.it – ha un fascino speciale in primavera e autunno, quando la luce esalta i toni del blu sulle facciate. Ogni stagione ha il suo ritmo, e il borgo è perfetto per una gita fuori porta slow. Infine, suggerimento da raccogliere senza farvelo ripetre una seconda volta: se ami la fotografia, porta con te una buona lente: il gioco di luci tra le vie strette e il contrasto tra cielo e muri blu regalano scatti incredibili.