Sole 24 Ore, il capoluogo lombardo è la città dove si vive meglio
Trento e Bolzano, seconda e terza. Il Sud, purtroppo, registra un’altra sconfitta. Taranto risale di poche posizioni, ma abbandona il “fanalino”. Bene Monza, Cremona, Udine, Verona, Vicenza, Bologna e Ascoli Piceno. In coda, fra le big: Foggia, Palermo, Caserta, Cosenza, Napoli e Reggio Calabria
Secondo l’attesa e puntuale indagine svolta dal Sole 24 Ore, la provincia più vivibile è risultata quella di Bergamo, seguita da Trento e Bolzano. Non fatelo sapere a un famoso musicista bergamasco, che alla polizia ha raccontato di aver vissuto ore di terrore perché sequestrato in casa propria, con la propria famiglia, da malviventi dal chiaro accento straniero. Per la cronaca, le indagini hanno condotto al “nulla di fatto”: i rapinatori-sequestratori, al momento l’avrebbero fatta franca.
Intanto, Bergamo è lì, secondo il “Sole”, saldamente al primo posto. Proprio come nel massimo campionato di calcio italiano: l’Atalanta dei Percassi, una delle famiglie più ricche del Paese, e di Gasperini, comanda la serie A. Insomma, se tanto ci dà tanto, questo l’anno d’oro di Bergamo.

PASSI AVANTI E INDIETRO
Breve passo indietro, per farne a breve, uno decisamente più avanti. Una settimana fa abbiamo dato un’occhiata alle Città in cui si vive peggio. Città, attenzione, in cui si vive peggio secondo gli stessi abitanti del luogo. Quei cittadini che hanno un senso critico innato, non la perdonerebbero agli estranei (i turisti se volete), figurarsi ai propri concittadini. Per farla breve, non parliamo di cittadini che prenderebbero a badilate gli automobilisti che non rallentano e, poi, non si fermano davanti alle strisce pedonali facendo attraversare i pedoni. Non solo come è giusto che sia, oppure come impone la buona educazione, ma perché è il codice della strada ad imporlo: strisce pedonali, auto, stop, avanti i pedoni.
Quella della gentilezza mancata è solo un aspetto, perché nella classifica della scorsa settimana si invoca alla scarsa socializzazione dei concittadini, che non sorridono, non salutano, e hanno – ma non sarà un controsenso? – la testa ai social, il mondo del virtuale. Non costerebbe nulla essere “social” al bar, al supermercato, per strada, regalando un sorriso. E, invece, no, meglio internet.

TARANTO, FANALINO
E va bene, senza altri giri di parole, la città peggiore in fatto di gentilezze, è stata eletta Taranto, qualcosa che ci è familiare. Per fortuna, questa, è stata bocciata dagli stessi tarantini che passano per caustici.
E, allora, Bergamo. La città lombarda che vive su due piani, Bergamo Alta e Bergamo Bassa, per la prima volta vince la trentacinquesima edizione dell’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10, ma non avevamo dubbi, trionfa il Nord-Est mentre le grandi città, fatta eccezione per Bologna (nona), scendono di diverse posizioni: Milano, infatti, è dodicesima, Firenze trentaseiesima, e Roma cinquantanovesima.
Secondo la classifica, dunque, la provincia in cui si vive meglio è Bergamo. Sul podio, buone seconda e terza, Trento e Bolzano. Tiene il Centro-nord, mentre drammaticamente il Sud conferma il suo trend: la gran parte dei territori in cui la qualità della vita è più bassa continua a essere il Meridione.

RICCHEZZA, CONSUMI, AFFARI, LAVORO…
Per avere un’idea dell’indagine, sveliamo i parametri cui si è giustamente ispirato il Sole 24 Ore, che nel suo studio ha utilizzato qualcosa come novanta indicatori, divisi in sei grandi categorie: “ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia, salute e società”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”.
Bergamo è al primo posto come città i cui abitanti vanno meno spesso a curarsi altrove. Terzo posto nella categoria “ambiente e servizi”, settimo in “demografia e società”. Bergamo è prima anche per l’indice di “sportività”: per il numero di atleti tesserati e società sportive. Ma anche la più bella di tutte, ha qualche controindicazione fisiologica: per “ricchezza e consumi”, Bergamo è ventitreesima, mentre – novantottesima per crescita del PIL procapite.
Trento e Bolzano, rispettivamente seconda e terza in classifica, sono storicamente tra quelle in cui si vive meglio in Italia. A partire dal primo sondaggio del “Sole”, nel 1990, Trento è stata prima per due volte, e tra le prime tre complessivamente quattordici volte. Quest’anno, la città di Trento, è risultata prima per qualità della vita di bambini, giovani e anziani. Da quando esiste l’indagine Bolzano è stata cinque volte prima, e tra le prime tre ben diciotto volte. Nell’indagine di quest’anno, è stata la prima città per tasso di occupazione (quasi l’80% contro una media nazionale di 64%), ultima, però, per aumento del costo della vita.
DOPO IL PODIO, LE ALTRE
A seguire, nelle prime dieci posizioni: Monza Brianza, Cremona, Udine, Verona, Vicenza, Bologna e Ascoli Piceno. Per concludere, come anticipato, Milano ha perso quattro posizioni soprattutto a causa del costo della vita, Firenze ne ha perse trenta a causa della criminalità e Roma, ventiquattro, per l’aumento delle disuguaglianze.
Per concludere, si diceva di Taranto città-fanalino di coda. Se nella classifica dell’educazione, secondo i suoi stessi cittadini, la Città dei Due mari ha ancora da lavorare, in quella del Sole 24 Ore, Taranto, zitta zitta guadagna, qualche posizione. La stessa classifica del Sole, dice che il capoluogo ionico non è poi così “ultimo”.
Alle sue spalle, per la cronaca, dopo aver compiuto il ragionamento sulle “Miss”, le più belle per intendersi, Taranto si è posizionata davanti a: Isernia, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Foggia, Palermo, Caserta, Cosenza, Vibo Valentia, Siracusa, Crotone, Napoli e Reggio Calabria. Trattasi, comunque, di guerra fra poveri: tutte città meridionali, non si sfugge.