Domenica sera, gara di calcio, sfiorato il dramma
Bove, centrocampista della Fiorentina si accascia al suolo. Serpeggia la paura, reazione incontrollata, solo in un primo momento finiscono nell’occhio del ciclone i soccorsi e i sanitari. Poi il chiarimento, con il calciatore che intanto riprende conoscenza e viene trasportato nel vicino ospedale. Compagni in lacrime, colleghi, dirigenti viola e di tutte le altre società, esprimono la loro solidarietà al ragazzo di appena ventidue anni
Edoardo Bove, la sciagura si consuma in diretta televisiva. La gara Fiorentina-Inter, domenica pomeriggio, dopo l’ora del tè. E’ appena trascorso un quarto d’ora, il calciatore della squadra viola, compie pochi passi, si accascia al suolo. Calciatori, dirigenti, terna arbitrale, pubblico sugli spalti, rivolgono gli occhi al Cielo, invocano qualcuno lassù, perché metta una mano sulla testa, anzi, sul cuore di Edo e lo accompagni al “Careggi”, l’ospedale di Firenze a pochissimi minuti dallo stadio “Franchi”. In quei pochi minuti, che sembrano tanti, ci sono momenti di comprensibile isteria collettiva. I più lucidi sono i calciatori, qualcuno si lascia andare alle lacrime, non trova la forza di avvicinarsi. Il primo ad accorgersi che il ragazzo ha un malore, è Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro, che si alza di scatto dalla panchina e soccorre il ragazzo. L’altro è Dumfries, avversario di Bove qualche istante prima, quando nell’area della Fiorentina i due sono venuti a contatto, poca roba. I calciatori dell’Inter seduti in panchina si alzano e insieme con i colleghi della Fiorentina fanno un cordone umano. Nessuno deve vedere quel corpo esanime. Specie i genitori e la fidanzata del ragazzo, che sono sugli spalti a seguire la gara. Intanto sono in molti a circondare l’ambulanza, a scagliarsi contro il personale medico, che ha già provveduto ad assicurare il primo soccorso allo sfortunato calciatore viola. Volano parole pesanti.
MEDICI AGGREDITI, PESSIMA ABITUDINE
Non deve essere un buon periodo per i sanitari, se più di qualcuno rifila al malcapitato che prova a spiegare che personale medico e paramedico tutto quello che prevede il protocollo lo stanno già facendo. Ma un paio di calciatori e un dirigente, forse, non vogliono saperne, rincarano la dose, spingono e il poveretto ridotto all’angolo, nonostante una stazza generosa, quasi soccombe. Urla, si difende, prova a spiegarsi. Nemmeno per sogno, viene spremuto, quasi fosse lui il colpevole di quanto fatalmente accaduto.
A bocce ferme, con l’animo un po’ più sereno, conoscendo le condizioni di Bove, da domenica sera per tutti “Edo”, c’è qualcuno che merita le scuse. È proprio quell’omone, forse un sanitario, comunque un addetto al soccorso del quale nessuno ha scritto. In quei momenti concitati, a tratti perfino comprensibili, è stato oggetto di quegli spintoni, quelle parole irripetibili, perfino minacce, di cui scrivevamo un po’ più su. E hai voglia a far comprendere a calciatori, dirigenti, bordocampisti, telecronisti, che esiste un protocollo, “quel protocollo” sottoscritto da società e associazione calciatori, e i primi soccorsi, defibrillatore compreso, sono già stati attivati.
CALMA E SANGUE FREDDO
In momenti in cui occorre mantenere la massima calma, c’era chi – non volendo, beninteso – faceva confusione. Spieghiamolo. L’ambulanza in campo non può entrare, la manovra sul quel campo di gioco potrebbe far perdere minuti, perfino istanti preziosi. Il mezzo di soccorso deve essere rivolto verso l’uscita, con le vie di fuga libere. Ciò per accelerare la corsa al più vicino presidio sanitario, il “Careggi” scrivevamo.
Quell’uomo, strattonato come fosse il colpevole del malore del calciatore steso metri più avanti, invece, ha fatto il suo dovere. E forse anche davanti a tante pressioni, la sua intransigenza sarà stata utile a guadagnare tempo nella corsa disperata in ospedale per salvare la vita a Edo. Dopo il malore in Fiorentina-Inter, il giocatore si trova ancora all’ospedale di Careggi. Le sue condizioni sono in miglioramento.
EDOARDO, COME VA?
Adesso Edoardo Bove sta bene, pare fosse sorridente. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, a brevissimo passerà dalla terapia intensiva a un altro reparto. I compagni di squadra non smettono di chiedere notizie di Edo. C’è un’altra videochiamata tra il centrocampista e i compagni, che preparano la sfida di Coppa Italia. «Edoardo ha convinto la squadra a giocare», ha detto il direttore generale Ferrari.
«Grazie Firenze, ti abbiamo scelta pensando fossi proprio così, con valori assoluti di sensibilità vera, tangibile». Diego Tavano, procuratore di Edoardo Bove, lo scrive sui propri profili social. L’agente del calciatore ventiduenne ha ringraziato tutti per la solidarietà ricevuta e trasferita al suo assistito. «Grazie Roma, che lo ami e lo amerai per sempre, perché non dimentichi; perché non si può dimenticare chi suda in quel modo la maglia; grazie a tutti, perché mai avevo visto una cosa del genere, così tanto affetto dal mondo del calcio e non solo; grazie ad Emilio Butragueno che in nome e per conto del Real Madrid mi ha contattato in continuazione per sapere di Edo. Andiamo avanti, più forti di prima», ha detto. Ultimo aggiornamento sulle condizioni di Bove: il giocatore ha trascorso una notte tranquilla presso il Reparto di Terapia intensiva. Forza Edo.