Tutti gli organi di informazione puntano i riflettori sullo studente
Ieri le prime pagine di Corriere della sera, Repubblica e Messaggero dedicate allo sfortunato diciannovenne. Non sarebbe suicidio, ma istigazione a compiere l’insano gesto. Secondo il padre della vittima, invece, sarebbe stato omicidio. Gli aspetti intorno alla vicenda sono complessi, gli inquirenti agiscono con cautela. Arrestato un diciottenne, fermato un altro uomo. Tv, stampa e social, il via al tam-tam mediatico
Andrea, diciannove anni, scomparso per cinque giorni, poi rinvenuto morto in un appartamento di via del Prospetto, a Perugia; un diciottenne arrestato con l’accusa di istigazione al suicidio; un altro, indagato, con l’accusa di cessione di oppiacei. Come accade spesso in questi casi, la soluzione su quanto accaduto potrebbe essere risolta nelle prossime ore, con una piena confessione di chi sa cosa in realtà sia accaduto in quell’appartamento, oppure allontanarsi velocemente a causa delle acque che andrebbero intorbidendosi.
La tragedia che ha toccato la famiglia di Andrea Prospero, è da due giorni sulla bocca di tutti. E’ cominciato il tam-tam mediatico, ieri mattina i due principali quotidiani nazionali, Corriere della sera e Repubblica, riportavano la notizia, con foto della vittima, in prima pagina. Lo stesso l’altrettanto prestigioso quotidiano nazionale, Il Messaggero, che ha realizzato un servizio molto dettagliato, considerando che l’inchiesta – con l’arresto del diciottenne e il fermo del possibile complice o testimone – si sarebbe spostata nella capitale. Da ieri, causa riverbero delle notizie, riprese dai numerosi siti e tv, anche online, si è scatenato il solito valzer dei collegamenti, con le trasmissioni crime di punta con criminologi, psicologi e sociologi in studio. Ecco le sovrapposizioni cui alludevamo e che potrebbero complicare, piuttosto che semplificare le indagini degli inquirenti, posto che più di qualcuno si sia già chiamato fuori prestando però il miglior profilo a favore di telecamere.

GLI ELEMENTI A DISPOSIZIONE
Val la pena sottolinearlo che non è il caso degli inquirenti che per motivi intuibili provano a tenere circoscritti gli elementi a disposizione. Purtroppo, in casi come questi, professionisti della comunicazione o personaggi scaltri con una certa dimestichezza con i social, sanno come muoversi e avere un ritorno in termini di popolarità. Ecco perché il più stretto riserbo e l’invito ai genitori del ragazzo morto, dell’arrestato e del sospettato, a non prestarsi a rilasciare dichiarazioni. La Procura del capoluogo umbro, diretta da Raffaele Cantone, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico di un 18enne, residente a Roma, con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio. Un’altra persona è stata indagata per cessione di un medicinale di tipo oppiaceo. «La tragedia di Andrea, la sua tragica sorte, sia un monito per tanti ragazzi che nel web trovano un abisso estremamente pericoloso». Questa una dichiarazione dell’avvocato Francesco Mangano, legale della famiglia di Andrea Prospero, riportata dalla redazione di Corriere.it .
«È un’indagine complicata – ha dichiarato Cantone – svolta analizzando i dati presenti su cellulari e apparati informatici; questo, però, il primo passo, l’indagine dovrà sciogliere dubbi e aiutarci a comprendere questioni che riguardano la presenza delle sim e di più cellulari in uso dalla vittima».

ALTRA PERQUISIZIONE
Eseguita, inoltre, un’altra perquisizione, in Campania e, precisamente, nell’abitazione di un giovane che potrebbe aver venduto il medicinale rivelatosi fatale per il povero Andrea. Quest’ultimo non risponderebbe dello stesso reato (vale a dire “istigazione o aiuto al suicidio”), puntualizza Corriere.it, perché l’indagato non era a conoscenza della ragione per la quale Prospero lo ha utilizzato». Durante la perquisizione sarebbero stati trovati 10 mila euro in contanti.
La scomparsa di Andrea era stata denunciata lo scorso 24 gennaio dalla sorella, anche lei iscritta all’università di Perugia. Il giovane, fuori sede, al primo anno di Informatica, aveva fatto perdere le proprie tracce dopo essere uscito da un ostello dove alloggiava. È stato poi il gestore dell’appartamento in cui è stato rinvenuto il cadavere del ragazzo che, non avendo più sue notizie, ha deciso di contattare la polizia, permettendo agli agenti di trovare il corpo senza vita dello studente.
All’interno del monolocale sono stati rinvenuti farmaci (tipo-oppiacei), un pc portatile, cinque telefoni cellulari e quarantasei sim-card. Stanza in perfetto ordine era in ordine, sul corpo del ragazzo nessuna ferita, indizio che faceva presumere che la morte di Andrea potesse essere addebitata ad un gesto volontario, dunque un suicidio.

PADRE DELLA VITTIMA, MADRE DEL SOSPETTATO
«Ditemi chi era mio figlio: quel ragazzo trovato con telefoni, sim e carte di credito non è il ragazzo che ho conosciuto per diciannove anni: le cose non tornano», disse non a caso il padre di Andrea, Michele Prospero, qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo.
«Mangia tutte e sette le pasticche e basta», «Ce la puoi fare», «Se vuoi ammazzarti ammazzati e zitto», sono alcuni dei passaggi agghiaccianti delle chat, come riporta l’agenzia giornalistica Ansa. Altro elemento che ha indirizzato gli inquirenti sull’indiziato numero uno, che l’interlocutore una volta appreso che i farmaci erano stati assunti, invece di invocare chiamare i soccorsi, si è preoccupato dei possibili rischi di poter essere identificato».
«Mi crolla il mondo addosso, anzi, mi è già crollato», dice la mamma del diciottenne arrestato con l’accusa di istigazione al suicidio ad un cronista del Messaggero. «Siamo persone perbene – aggiunge la donna – uno dei nostri ragazzi fa il poliziotto; però lui – il riferimento è all’arrestato – è molto chiuso e riservato, sempre con il telefonino in mano: lui, ora, sta male, non sappiamo come fare, ci sentiamo molto soli e impotenti in questo: è il nostro più grande dolore».