Provincia ionica e regione Puglia al setaccio

E quelle più povere. Taranto a risultare il comune con il reddito pro capite più alto. Ad Avetrana quello più basso. Capoluogo ionico terzo, dopo Lecce e Bari. A seguire Brindisi, Foggia e BAT (Barletta, Andria, Trani). Nella classifica solo redditi scaturiti dal lavoro (esclusi di sussidi, pensioni, redditi da immobili e fabbricati)

 

Quali sono le città più ricche di Puglia. E, volendo fare il classico capello in quattro, quali sono le città e le cittadine più ricche della provincia ionica? Ce lo raccontano le ultime dichiarazioni dei redditi passate al setaccio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quelle del 2023 e che, evidentemente, fanno riferimento al 2022. Dati confermati dal magazine “QuiFinanza”. Redditi medi, analisi svolta cioè sugli oltre 7.900 comuni italiani. Solo redditi scaturiti dal lavoro, fatta esclusione di sussidi, pensioni, redditi da immobili e fabbricati.

Non ci sono, però, grosse sorprese nella classifica dei redditi nella provincia di Taranto elaborata in questi giorni per avere una foto d’insieme riferita al corrente anno, dalla start up di studi economici Twig. Insomma, in virtù di questa ricerca nell’intera provincia è proprio Taranto a risultare il comune con il reddito pro capite più alto: 18.683 euro (per un numero di 119.604 contribuenti), mentre Avetrana risulta quello con il più basso, 11.394.

 

 

TARANTO, PUGLIA

A livello regionale, però, Taranto viene ridimensionata, con una terza posizione che la vede dopo Lecce (20.516 euro, reddito pro capite) e Bari (20.145), quasi in parità con Brindisi (18.006) e di stretta misura davanti a Foggia (17.132) e a BAT (Barletta, Andria, Trani).

C’è, però, un dato che incuriosisce e vale la pena sottolineare: il secondo posto del comune di Leporano (18.474 euro, pro capite). Secondo un’analisi, il dato confortante sarebbe ascrivibile al periodo estivo, godendo Leporano di una Marina che riesce a richiamare turisti in arrivo non solo dal resto della Puglia, ma dall’Italia intera, una movimentazione non indifferente di denaro così da avere un’economia che diversamente non avrebbe grandi risorse.

In questa classifica è bene segnalare anche la presenza nelle prime posizioni dei comuni limitrofi alla città di Taranto, in particolare quelli appartenenti al circondario industriale, fra questi San Giorgio Ionico, Statte e Monteiasi. Sotto certi aspetti stupisce il risultato di Martina Franca, considerata capitale della Valle d’Itria. Nonostante sia una delle perle incontrastate della nostra regione, Martina fa registrare un reddito pro capite di 15.075, classificandosi undicesima, superata dai comuni di Carosino, Pulsano, Crispiano, Roccaforzata e da Grottaglie (15.185 euro, reddito pro capite).

Non si può dire vada meglio per Massafra, quindicesimo posto (14.382 euro, pro capite), o Castellaneta (14.259 euro), nonostante una vistosa vocazione turistica. Idem per Maruggio (14.027 euro) che in estate conta su un attrattore illimitato per bellezza come Campomarino. A seguire, Manduria, uno dei centri più popolosi della provincia: ventitreesimo su ventinove comuni (13.313 euro, reddito dichiarato dai 20.079 contribuenti).

 

 

LIZZANO, ULTIMA

Fanalino di coda: Lizzano, Palagianello, Sava, Torricella e Ginosa. Ultima posizione, come nel recente passato: Avetrana. Il comune al confine con la provincia di Lecce, fa segnare un reddito pro capite basso (11.394 euro, 4.777 le dichiarazioni di reddito raccolte). Poco più di undicimila euro, quasi, in media, metà della media nazionale.

Se estendiamo i dati alla Puglia, non possiamo che restare colpiti dalla performance di Lecce (23.033 euro, media pro capite), che ha la meglio di Bari (22.420 euro), capoluogo di regione. Terza classificata, si diceva, è Taranto. Appena sopra la soglia dei 20mila euro di reddito medio relativo all’anno fiscale 2022, alle spalle del capoluogo ionico, si piazzano Brindisi, Foggia e BAT.

Infine, curiosità. Testa e fanalino di coda. Stando a questa classifica, la città più benestante d’Italia è Portofino (Genova). Reddito medio superiore ai 90mila euro pro capite, nove volte superiore a quello fatto registrare dal comune calabrese di Cirinà, ben quattro volte e mezzo il reddito medio degli italiani, che nel 2023 risulta di 21.751 euro (1.007 euro in più rispetto all’anno precedente).