Durante Cartabianca il “Bria” compie una delle sue uscite
Il re della notte e di Majestas, l’ex Billionaire sardo, parla a modo suo degli artigiani. «Devono imparare a fare il mestiere dei loro papà, altrimenti chi mi fa il controsoffitto?», più o meno in tv. Poi, duro, con suo figlio Nathan Falco: «Dopo il Liceo farà il cameriere»
Va bene la polemica a tutti i costi, praticamente il sale nella comunicazione di Flavio Briatore. Ma stavolta l’imprenditore ha capito di aver esagerato. La frase sui figli dei falegnami che devono fare i falegnami e non andare a scuola, perché lui non ha trovato un falegname per fargli il controsoffitto in una delle sue case o delle sue ville, è stata infelice. Ha avuto il solito effetto dirompente, ma non ha creato il dibattito di solito da lui provocato. Perché non c’è stato un braccio di ferro, ma un coro, uno solo, indirizzato contro il re della notte e di Majestas, l’ex Billionaire.
Briatore, come avrete sentito e letto, è stato ed è al centro di una delle sue tante polemiche per le dichiarazioni sui figli dei falegnami e dei muratori. Le parole contestate sono state pronunciate nel corso di Cartabianca, programma condotto da Bianca Berlinguer e nel quale si dibatteva sul mondo delle medio-piccole imprese. Le dichiarazioni dell’imprenditore, che sembrano rimandare a una “teoria delle caste” secondo uno dei suoi “avversari” Andrea Scanzi – che ha postato un video da Bari, dove era ospite per un incontro – hanno scatenato le polemiche del mondo dell’istruzione. E non solo. Perché quando il “Bria” interviene, si salvi chi può: si lascia prendere dal suo ego, va fuori controllo ed investe come una valanga e trascina a valle tutto e tutti.

«UN PAESE SENZA CONTROSOFFITTI»
Briatore non è nuovo a uscite, riassume Giorgia Bonamoneta su Virgilio.it, che lo mettono in cattiva luce. Soprattutto quando si muove sul delicato tema del lavoro, la mobilità sociale e i giovani. A creare scandalo questa volta, dopo il recente elogio al governo Meloni, sono state le parole sulle aziende di famiglia.
A scatenare la polemica le frasi dette nell’ultima puntata di Cartabianca, nella quale Briatore era stato invitato a parlare delle difficoltà delle medio-piccole imprese. Sull’argomento l’imprenditore ha voluto fare un esempio: «L’altro giorno sono andato da un falegname per chiedere un lavoro ad un controsoffitto: bene, la sensazione che ho ricavato è la seguente: tra vent’anni non ci saranno più falegnami, muratori o gente che fa controsoffitti».
Dicevamo di Andrea Scanzi. La sua risposta al “bria” è stata veloce, tagliente: «Questa è teoria delle caste», ha detto in un video che trovate su youtube. Scanzi, invitato a Cartabianca subito dopo Briatore, non aveva seguito in diretta il discorso dell’imprenditore. Si è quindi ritrovato a rispondere alle affermazioni di Flavio Briatore, con le quali non concordava, solo in seguito. Scanzi ha definito le parole di Briatore «teoria della casta», cioè l’idea che alcuni lavori possono essere fatti solo da alcune persone, per esempio da chi nasce in una determinate classe.

SCANZI, «ASCENSORE SOCIALE NEGATO»
«Briatore ha detto, sostanzialmente – ha ribattuto a bocce ferme e una volta vista l’intera puntata, Scanzi – che quando i falegnami hanno dei figli non è che dicono loro di fare il falegname, ma gli dicono “studia’”. E’ un discorso allucinante, perché nega qualsiasi ascensore sociale e qualsiasi aspirazione delle persone».
«Del resto mia cara – ha proseguito il giornalista – di che si stupisce (Briatore), anche l’operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente ne può venir fuori, “non c’è più morale contessa” cantavano i Modena City Ramblers. Da allora non è cambiato nulla? Briatore è finito al centro dell’ennesima bufera proprio per aver immaginato un futuro senza falegnami e muratori. La colpa si troverebbe nel percorso scolastico e universitario e quella voglia dei genitori di dare ai figli e alle figlie la possibilità di scegliere il proprio futuro».
A proposito di valanga e polemiche. Sono stati in molti a rispondere all’imprenditore, da professori a giornalisti, tutti con la stessa opinione: lo studio è importante per il principio di autodeterminazione. Insomma, non ci sarebbero Briatori che tengano.
Infine, per onore di cronaca, Briatore ha risposto alle accuse parlando del figlio, Nathan Falco. «Anche mio figlio, dopo il Liceo – ha asserito duro, il “Bria” – verrà a lavorare da me, ma inizierà facendo il cameriere e, se vorrà raggiungere i miei livelli, dovrà impegnarsi».