Akinsanmiro, calciatore, vittima di cori razzisti domenica scorsa a Brescia

Centrocampista della Sampdoria, ha risposto al pubblico che lo aveva offeso con la “danza della scimmia”. Ammonito per provocazione, sostituito dal suo tecnico per evitare scontri. “Non doveva rispondere in quel modo ai nostri tifosi”, dice l’allenatore dei padroni di casa. Sanzioni previste: solita ammenda e tiratina d’orecchie
 
Altro che calcio al razzismo. Gli episodi contro calciatori extracomunitari nel nostro calcio professionistico non accennano a diminuire. Nonostante le iniziative anche a livello internazionale promosse dalle istituzioni.
Ultimo episodio della serie, domenica, a Brescia, dove la squadra di casa ha affrontato la Sampdoria. Durante la gara, cori razzisti, “buuu” all’indirizzo di un calciatore ospite preso costantemente di mira, Ebenezer Akinsanmiro, venti anni, nigeriano. A “Ebe”, saltano i nervi, alza le braccia, non ne può più, si rivolge all’arbitro della gara, che fino a quel momento aveva lasciato proseguire l’incontro.
Interruzione del gioco e invito del direttore di gara a invitare dagli altoparlanti dello stadio quella parte di pubblico scorretto. La vendetta, dicono, è un piatto che si gusta freddo. E così per il calciatore africano arriva il momento di scaricare tutta la tensione accumulata fino a quel momento. 
 
 

 

“ORA BASTA!”

Per Ebe ecco la reazione. Magari in modo sproporzionato, ma a tratti, comprensibile. Visto che la Lega calcio anni fa aveva introdotto nel regolamento, mai applicato, sospensione della gara in corso e sconfitta d’ufficio per la società macchiatasi di “atti di razzismo” mediante il comportamento antisportivo dei propri tifosi.
Ebenezer, calciatore sampdoriano, stizzito per gli insulti e gli ululati razzisti ricevuti da una parte dei tifosi lombardi – scrive Fanpage.it – festeggia il gol dei liguri esibendosi in un balletto particolare, imitando una scimmia, mimandone la postura e il verso, battendosi che il petto. 
“Non puoi provocare così il pubblico – le parole dell’allenatore del Brescia, Pierpaolo Bisoli – non avevo sentito niente prima, ma a prescindere, è giusto avere rispetto”. Non sappiamo se le intenzioni dell’allenatore fossero quelle di ribaltare le colpe fino a coloevolizzre l’avversario, ma ci sembra un intervento incompleto. Mancano, comunque, le scuse a “Ebe”.
 
 

 

EBE, AMMONITO

Quel suo gesto impulsivo viene sanzionato con un’ammonizione. Considerata, inoltre, la tensione, l’allenatore dei blucerchiati ha deciso di sostituirlo così da evitargli conseguenze peggiori. 
Sul campo finisce 1-1, ma quanto accaduto a Brescia mette da parte l’esito sportivo e riaccende i riflettori sugli episodi di intolleranza che avvengono all’interno degli stadi.
“Sull’episodio e sull’arbitraggio non aggiungo altro, perché potrei risultare inopportuno…”, le ultime dichiarazioni rese al Giornale di Brescia da Bisoli. Cosa rischierebbe la società lombarda? Niente di particolarmente grave, che non sia scontabile con un’ammenda. Al solito. E… indietro così.
Nato in Nigeria il 25 novembre del 2004. La vita di “Ebe” cambia nel 2023, quando il 31 gennaio firma un contratto quadriennale con l’Inter, che per averlo batte la concorrenza di Liverpool e Real Madrid, per mandarlo in prestito alla Samp.