Taranto riparte con tre assi della canzone
Rai, Canale 5, Italia 1, La7 e tutte le tv regionali collegate con la Città dei Due mari. Al Bano, il più ricercato e cliccato, poi Renzo Rubino e il tenore Gianluca Terranova. Settanta professori per l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Piero Romano. «Ripartiamo dal sacrificio e dal lavoro di quanti non si sono mai fermati», ha dichiarato il sindaco, Rinaldo Melucci. “Costruiamo”, il sito e gli aggiornamenti giornalieri durante l’emergenza-Covid. In queste settimane, Costruiamo Insieme, ha seguito l’evolversi della pandemia che ha attanagliato l’intero Paese. Ma anche il resto del mondo. Bollettini di guerra hanno steso intere nazioni, fra contagi, morti ed economia. E’ stata una brutta botta. Adesso l’Italia prova a riprendersi. La Puglia, come spesso riportate nelle nostre analisi riportate giornalmente su questo sito, è stata fra le regioni più virtuose. Ha saputo contenere il fenomeno rispetto al Nord. Una delle province italiane, Taranto, è stata indicata spesso come città da prendere come esempio per aver saputo assumere le contromisure per battere il coronavirus.
Proprio in un simile contesto è stato visto il concerto dal titolo “Dove eravamo rimasti”. Tanto che nella Città dei Due mari sono piombate le troupe di Rai (La vita in diretta, Tg3 Puglia), Canale 5 (Mattino 5), Italia 1 (Studio Aperto) e La7. Al centro delle dirette, lunghi scambi di battute con Al Bano, uno di casa a Taranto. Non appena è stato invitato al “concerto della ripresa”, ha subito accettato.
Taranto, dunque, ripartita dal “Dove eravamo rimasti”, un evento sulla Rotonda del Lungomare per premiare quanti, fra personale medico e paramedico, forze dell’ordine e associazioni di volontariato, che si sono spesi nella lotta al Covid-19. Sul palco tre star della canzone, fra leggera, cantautorale e lirica: Al Bano, si diceva, Renzo Rubino e Gianluca Terranova, accompagnati dall’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Piero Romano.
Duecento spettatori selezionati dalle diverse categorie invitate e, in rappresentanza delle istituzioni, oltre al sindaco, Rinaldo Melucci, che insieme con l’Amministrazione comunale, ha fortemente voluto il concerto concesso a titolo gratuito a tutte le emittenti, fra tv e radio, che ne hanno avanzato richiesta, il prefetto Demetrio Martino, il questore Giuseppe Bellassai e il comandante del Comando marittimo Sud, Salvatore Vitiello.COVID ABBATTUTO
La serata promossa dal Comune di Taranto, dedicata a quanti sono stati impegnati nella lotta al Covid-19 e condotta brillantemente da Mauro Pulpito, è stata programmata su diverse emittenti televisive per evitare pericolosi assembramenti di pubblico e, dunque, consentire a chiunque di seguire in diretta l’evento dal quale la Città dei Due mari è ufficialmente ripartita dopo il periodo di confinamento.
«Ripartiamo dal sacrificio e dal lavoro di quanti, durante l’emergenza Covid-19, non si sono mai fermati», ha dichiarato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Una ripresa, è stato sottolineato dal primo cittadino, «Grazie al sacrificio e al lavoro di donne e uomini che durante l’emergenza epidemiologica non si sono mai fermati; ogni operatore sanitario, ogni componente delle forze dell’ordine, ogni volontario, ha contribuito alla nostra sicurezza, rappresentando la garanzia sulla quale abbiamo costruito la speranza di poter tornare a riappropriarci della vita di sempre, celebrando questo momento con la cultura, con la musica: a queste donne e questi uomini è dedicata l’armonia e la leggerezza di una serata che riporta alla socialità, alla normalità con un ringraziamento esteso all’intera città che ha saputo essere rispettosa e collaborativa nel periodo di confinamento».
«E’ un onore riprendere l’attività con un’orchestra di settanta elementi, ma sulla perfetta riuscita dell’intesa saprò essere più preciso una volta sul posto». Al Bano aveva risposto così a Francesco Vecchi, conduttore di Mattino 5, contenitore di riferimento di Canale 5, ammiraglia Mediaset.
«Ora sì che sono in grado di dire che, se il tempo tiene, sarà una serata memorabile, per Taranto, l’Orchestra della Magna Grecia e per il sottoscritto». L’artista di Cellino San Marco, lo aveva assicurato, invece, qualche ora dopo al microfono di Rosanna Cacio, la giornalista in collegamento con Lorella Cuccarini e Alberto Matano per “La vita in diretta”.
Al Bano è così. Schietto, non fa giri di parole, l’esperienza gli ha insegnato prudenza. Non si sbilancia, nonostante l’occasione offertagli dal Comune di Taranto. Con il maestro Alterisio Paoletti, al pianoforte, ha provato i brani in scaletta: l’Ave Maria di Bach e Gounod, Va’ pensiero di Verdi, Mattino da Mattinata di Leoncavallo, poi Libertà, E’ la mia vita, Nel sole. E’ pienamente soddisfatto, Al Bano. Lo dice in tv, lo conferma durante la serata, davanti a taccuini, microfoni e telecamere che offrono la kermesse a tutto andare.UN RUBINO, FRA GLI ALTRI
Insieme con Al Bano, attrattore di tv e selfie, anche – si diceva – Renzo Rubino, che strappa applausi per il suo repertorio raffinato e un omaggio a Lucio Dalla, “Futura”, e Gianluca Terranova, tenore legato a Taranto per una serie di motivi che spiegherà dietro le quinte. Interpreta, fra le altre, le pucciniane “Nessun dorma” e “E lucevan le stelle”.
Le premesse sono buone, nuvoloni permettendo. Una bomba d’acqua si abbatte sulla Rotonda. Una sfuriata, poi, la schiarita. Pericolo scongiurato, tutto è pronto. C’è un prologo, l’Orchestra intona l’inno nazionale. Sulle note di Mameli, tutti in piedi: sindaco, prefetto, questore, tutte le autorità, civili e militari, e il personale sanitario attivo nel periodo del Covid-19. Il pubblico ha di che farsi venire i brividi. Due emozioni: “Intermezzo”, dalla Cavalleria rusticana di Mascagni a “Nuovo cinema Paradiso” di Morricone.
Tocca al tenore Terranova spiegare l’ugola. “E lucevan le stelle” dalla Tosca di Puccini e “Core ‘ngrato” di Cardillo e Cordiferro. Una scalata alle note, fra “O dolci baci, o languide carezze…” e “Catarì, pecché mm’e dice ‘sti pparole amare…”. Il tenore che in uno sceneggiato Rai fu Enrico Caruso, è soddisfatto. Non si appella al tempo. Anche se con la pioggia prima, il vento poi, a scanso di equivoci si ripara con la sua signora, Sabrina Picci, tarantina doc, nel Palazzo del Governo, di fronte alla Rotonda. «Questo palazzo – ricorda Terranova, oggi affermato in tutto il mondo – ha dato il via alla mia carriera artistica: dovevo studiare ancora, ma Angelo Rusciano, capo di gabinetto alla Provincia, nel ’94 mi ascoltò e mi indicò all’allora assessore a Cultura e spettacolo; affrontai la platea di “Provinciaestate”: da allora in poi, una escalation…».
Per Terranova, Puccini, la ciclopica “Nessun dorma”, da Turandot e un omaggio al grande Mario Costa, tarantino e autore di “Era de maggio” su testo di Salvatore Di Giacomo, a detta di molti «la più bella canzone napoletana».
Renzo Rubino lascia di sasso il pubblico. Basta che sfiori il pianoforte, crea l’atmosfera. Non solo testi e musica, la voce si conferma una delle sue grandi qualità artistiche. Inchioda il pubblico con “Ora”, “Per sempre e poi basta” e “Il postino”, poi stende il pubblico con un’affasciante versione di “Futura”. «Dalla mi aveva promesso ascoltarmi, per lui avevo riservato un tavolo al quale si sarebbe seduto una sera: alla vigilia dell’incontro, la sua scomparsa; a lui e alle persone sensibili quanto lui, dedico questa mia versione…». Per “Renzone”, i saluti del leader dei Negramaro. «Con Giuliano Sangiorgi – dice Rubino – ci sentiamo molto spesso, grande stima, grande amicizia…».SETTANTASETTE SUONATI (E CANTATI)
Al Bano, settantasette anni suonati. E cantati. Gli tocca l’“Ave Maria” di Bach e Gounod, cui seguono “Va’ pensiero” dal Nabucco di Verdi e “Mattino” dalla Mattinata di Leoncavallo, poi il crescendo con “Libertà”, la piccola-grande romanza “E’ la mia vita” e, infine, intramontabile quanto «il ragazzo che sorride», “Nel sole”.
«Quando viene sollecitata – ha dichiarato Fabiano Marti, assessore a Cultura e Sport – Taranto è una città che offre il meglio di sé. Lo racconta la storia, lo dicono i risultati ottenuti dalle tante attività che l’Amministrazione ha messo in campo per ripartire a testa alta. Anche in occasione dell’emergenza-Covid, la città ha dato una eccezionale prova di forza. Nel lavoro svolto dal Sindaco, Rinaldo Melucci, e dall’Amministrazione, insostituibile si è dimostrato il contributo di personale medico e paramedico, forze dell’ordine, volontari e operatori del sociale. Forza Taranto, ripartiamo insieme, come solo noi sappiamo fare».
«Entusiasti di aver ripreso la nostra attività – è l’opinione del direttore d’orchestra, Piero Romano – è stato bello ripartire con la squadra al gran completo, settanta professori in uno degli scenari più affascinanti della nostra città. L’idea di mollare non ci ha mai sfiorato, in questo periodo abbiamo piuttosto arricchito e rafforzato competenze e carattere. Come Orchestra della Magna Grecia, abbiamo creato gruppi di lavoro, realizzato progetti. Fra questi, “Pubblico 2.0” e “Be creative, be music”, contest a sostegno di artisti freelance realizzato con i rimborsi ai quali il nostro pubblico ha rinunciato. Ripartiamo per riprendere a scrivere pagine importanti per la musica e la cultura della nostra Italia».
Il concerto finisce sulle note di “Felicità”. Al Bano non si tira indietro, se non davanti ai selfieinvocati dal pubblico a fine serata. Va bene uno scatto, ma un concerto dedicato agli eroi della battaglia al coronavirus non può finire con un assembramento. Un abbraccio virtuale, quello sì, poi tutti a casa. La pioggia si ricorda di avere in sospeso un conticino con la piazza. Finito il concerto, i professori fanno in tempo a riporre di corsa gli strumenti nelle custodie. Piove, ma è stata una serata da incorniciare in uno scenario suggestivo, come l’affaccio sul mare della Rotonda. E la partecipazione dei tarantini nella lotta al virus.