Michele Matichecchia, comandante della Polizia locale di Taranto
«Rispettiamo il Dpcm, più ci aiutiamo, prima ne usciamo. Quarantotto agenti in pensione negli ultimi due anni. L’Amministrazione sta pensando a un altro bando. Collegamento continuo con il sindaco, Rinaldo Melucci, e l’assessore, Gianni Cataldino. Doppia fila, regina delle infrazioni. Oggi i cittadini non segnalano, commentano direttamente sui social. Vigili, un perfetto mix fra vecchio e nuovo».
La circolazione del traffico, le doppie file, l’abusivismo commerciale e altro ancora. Fanno parte dell’attività quotidiana svolta dalla Polizia locale di Taranto. Responsabile, il comandante Michele Matichecchia che, lo spiega nel corso dell’intervista, ha un confronto continuo e costruttivo con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e l’assessore Gianni Cataldino.
Comandante, cominciamo dall’ultimo impegno per lei e i suoi agenti alla luce delle ultime disposizioni anti-Covid.
«Abbiamo ripreso il lavoro lasciato appena lo scorso maggio; a tempo pieno, dunque, siamo tornati a svolgere un’attività di controllo mai smessa, nella quale oggi stiamo intervenendo con un maggiore impiego di risorse. Le normative del DPCM sono articolate, ma vanno applicate, per il bene di tutti».
Copertura degli agenti di Polizia locale. Soddisfatto del numero con il quale lavora?
«A fronte di un grande impegno dell’Amministrazione comunale – ha “chiuso” la precedente graduatoria attingendo nuovi agenti – il problema numerico si sta ripresentando a causa dei raggiunti limiti di età del personale: solo negli ultimi due anni sono andati in pensione quarantotto agenti; fra i nuovi, ragazzi vincitori di concorso e giunti da altre città, vincono nuovi concorsi e vanno via. Quell’aumento di agenti all’inizio ci ha dato benefici, ma ora per i motivi appena segnalati, stiamo registrando un numero di agenti che di fatto va nuovamente rinforzato. E non è un caso che l’Amministrazione si stia attivando per bandire un nuovo concorso».
C’è stato un momento in cui ha fatto “miracoli” e il sindaco, Rinaldo Melucci, questo gliel’ha riconosciuto.
«Il sindaco apprezza il nostro lavoro che, va detto, facciamo in modo congiunto con lo stesso primo cittadino e con l’assessore Gianni Cataldino; fra noi esiste un collegamento continuo, lo scopo è la crescita di una città sotto tutti i punti di vista».
I settori nei quali gli agenti di Polizia locale sono impegnati.
«L’impegno principale è la presenza sul territorio. Le problematiche più ricorrenti sono rappresentate dalla viabilità, le infrazioni del codice della strada, incidenti stradali, l’attività commerciale abusiva; in altre occasioni, spesso con cadenza settimanale, invece si genera una stretta collaborazione con la Polizia di Stato».Le pessime abitudini dei tarantini, le infrazioni più ricorrenti?
«Come sempre è la doppia fila la regina delle infrazioni. Secondo una scuola di pensiero, la doppia fila “mordi e fuggi” rappresenterebbe una soluzione per aiutare il commercio; in questa idea bislacca, invece, non si considerano gli “imbottigliati” e danneggiati da un’abitudine che a volte può sfociare in un litigio, se non in una rissa: accade anche questo».
La Polizia locale è attiva per combattere questo ad altri gravi fenomeni.
«Sindaco e assessore chiedono di intensificare i controlli. Sta per arrivare un terzo “street control”, lo strumento che “a strascico” trasmette al Comando, in tempo reale, targa e veicolo sanzionando le infrazioni; senza tema di smentita posso però assicurare che a un maggior numero di multe, non corrisponde una diminuzione del fenomeno».
Esistono ancora i cittadini che segnalano agli agenti di Polizia locale eventuali disagi?
«Se c’è, è un’attività ridottissima; oggi il cittadino usa i social, sui quali si legge di tutto e di più: dalle cose serie, che possono tornare utili, a leggerezze e cose inesistenti delle quali faremmo volentieri a meno».
Un’idea di cosa segnalano i tarantini?
«Problemi legati prevalentemente al codice della strada: l’auto in doppia fila, che non consente di uscire, il passo carrabile occupato, l’incidente. Il commerciante abusivo che occupa suolo pubblico o l’ingresso del portone di casa…».
C’è stato un “autunno caldo”, gli agenti vengono ancora aggrediti?
«Non più, il potenziamento del personale, una maggiore presenza di pattuglie nella stessa zona fa da deterrente, così da avere debellato questo risentimento “fai da te” nei confronti delle istituzioni. L’ultimo gruppo di assunti, molto preparato, ha mostrato grandi capacità, anche di mediazione».
Come riescono ad interagire agenti di esperienza e nuovi agenti?
«Detto che i nuovi non si sono imbattuti in un Comando nel quale ognuno gestisce il servizio a modo suo, la nostra è una struttura bene organizzata, con compiti chiari: ogni squadra ha un suo riferimento, tutti si rivolgono all’ufficiale superiore, che a sua volta fa riferimento al vicecomandante, Raffaele Maragno. E’ così che si opera secondo le direttive dei rispettivi superiori e non in modo autonomo. La generazione più matura è sicuramente portatrice di esperienza, sa gestire gli eventi, non si fa prendere dal fattore emotivo. Ma alla fine credo si sia creato un perfetto mix fra vecchio e nuovo».