Duncan, calciatore del Venezia, è diventato cittadino italiano

La cerimonia lunedì scorso nel comune di Pescia, vicino Pistoia. «Da oggi sono italiano come voi, questo è un Paese straordinario, mi son trovato subito bene». «E’ un ragazzo d’oro, anche spiritoso», ha dichiarato il sindaco Riccardo Franchi, che ha officiato la cerimonia. Ricorda il centrocampista della squadra lagunare: «Non è stato facile per un bambino, come me all’epoca: lasciare tutto, i propri genitori, la propria terra di origine e trasferirsi altrove e cominciare una nuova vita»

 

«Da oggi chiamatemi Alfredo, sì con la “o”: non più Alfred, ma Alfredo, sono italiano come voi». La notizia riportata dall’agenzia giornalistica Ansa e ripresa dagli organi di informazione, ci ha messo poco a circolare ovunque. Alfredo è noto al grande pubblico, la sua attività di calciatore ha contribuito non poco a portare a conoscenza di molti la sua storia. Bella, come tante altre. Certo lui fa uno dei mestieri più ambiti al mondo, quello del calciatore professionista, ma ci sono tanti suoi giovani colleghi che forse non hanno avuto la stessa fortuna in un perimetro di gioco, però sono felici lo stesso. Hanno trovato o troveranno come Alfredo la loro brava cittadinanza italiana. Si tratta solo di avere pazienza, attendere ed avere i requisiti giusti.

Dunque, Alfredo Duncan lunedì scorso ha formalizzato la sua cittadinanza italiana con un battuta: «Da oggi chiamatemi Alfredo!». Con questa prima frase ha aperto la cerimonia di giuramento per la cittadinanza e per la firma degli atti svoltasi al Comune di Pescia (Pistoia) davanti al sindaco Riccardo Franchi. Pescia, non a caso. Questa è, infatti, la città dove Alfredo ha sempre mantenuto la residenza da quando arrivò in Italia nel 2009.

 

 

DAL GHANA A QUINDICI ANNI

Alfred, non ancora Alfredo, una volta in Italia era stato preso in affidamento dalla famiglia Giusti, con a capofamiglia Leonardo, diventato successivamente il suo procuratore. Perché Alfredo, bravo era bravo a giocare al pallone, ma doveva essere gestito nel migliore dei modi, il suo talento non doveva essere bruciato da personaggi spregiudicati che circolano nel mondo del calcio. Ecco perché la figura paterna di Leonardo nella carriera di Alfredo è stata risolutiva. Duncan quasi subito inizia l’attività di calciatore nelle giovanili dell’Inter. Successivamente gioca con Livorno, Sassuolo, Sampdoria e Cagliari, arriva alla Fiorentina per poi andare a Venezia.

A margine della cerimonia, la dichiarazione del sindaco Franchi. «Ho conosciuto un ragazzo eccezionale, che vuole bene all’Italia, Paese al quale deve davvero tanto; per lui, che dimostra di essere ancora una persona umile, quasi uno della porta accanto, oggi si è realizzato un sogno; un sogno coronato dopo anni di impegno, sacrificio e lavoro; ragazzo spiritoso, a fine cerimonia ha concluso il suo intervento invitandoci a chiamarlo tranquillamente Alfredo, dunque non più Alfred».

La storia l’avevamo raccontata qualche anno fa, su queste stesse colonne. Giunto in Italia da adolescente dal Ghana, era stato affidato quindicenne ad una famiglia di Pistoia.

 

 

«GRAZIE A MIO ZIO…»

Nato ad Accra il 10 marzo del 1993, dal padre Thomas e mamma Laetitia, Duncan arrivò in Italia nel marzo 2009. I nuovi genitori italiani, Francesca e Leonardo Giusti, lo accolsero nella loro casa con tutto l’amore possibile, affiancandolo a Niccolò, il suo fratellino acquisito, a cui Alfredo è molto legato.

In una intervista del 2020, come riporta il sito Derby.it in un articolo di Davide Capano, ha spiegato com’è arrivato in Italia. «Ero piccolo, non è stato facile per un bambino lasciare tutto, i propri genitori, la propria terra di origine e trasferirsi in un Paese completamente nuovo. Per fortuna qui avevo mio zio, che mi ha aiutato a crescere e ad integrarmi; al resto ci ha pensato l’Italia, un Paese meraviglioso».

Da una società all’altra, ma sempre in squadre di prestigio. «A Firenze mi accolsero come un figlio, loro per me sono una famiglia e Pescia è la mia casa; l’Inter è stato qualcosa di inaspettato ma bellissimo, una società importantissima, al top in Italia e in Europa: mi sono allenato e cresciuto con calciatori formidabili, un’esperienza che mi ha fatto crescere tanto». E anche se Wikipedia non ha ancora aggiornato il suo profilo, per noi Alfred è Alfredo a tutti gli effetti. Del resto l’invito lo ha rivolto il diretto interessato.