A Luisa Torsi, barese, la “Wilhelm Exner Medal”
«Super felice, grazie», le prime parole della scienziata pugliese. A lei, uno dei massimi riconoscimenti scientifici, in passato già assegnato al grande Guglielmo Marconi. L’ideazione del “Single Molecule digital assay”, sistema bioelettronico, consente di individuare un singolo marcatore proteico o un virus in un campione di sangue o di saliva. «Questo premio potrebbe riservare ulteriori sorprese», ha dichiarato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia
Profumo di Nobel per una scienziata pugliese. Luisa Torsi, professoressa ordinaria di Chimica dell’Università di Bari e vice presidente del Consiglio scientifico del Cnr, nella sede del Palais Eschenbach di Vienna ha ricevuto la Wilhelm Exner Medal. Lo deve all’ideazione del suo “Single Molecule digital assay”, sistema bioelettronico, brevettato nel 2018. Questa scoperta in brevissimo tempo è rileva un singolo marcatore proteico o un virus prendendo in esame un campione di sangue o di saliva.
Come riportato dall’edizione barese di Repubblica, in un esauriente articolo di Maricla Pastore, si tratta di una scoperta scientifica che vale un riconoscimento prestigioso consegnato in passato anche a Guglielmo Marconi. Il premio scientifico di statura mondiale Laura Torsi lo ha ritirato dalle mani di Leonore Gewessler, Ministra federale per la protezione del clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia della Repubblica d’Austria.
«Sono profondamente onorata – le parole della scienziata pugliese, riportate da Repubblica – è un momento che mi emoziona e mi ha emozionato profondamente; questo è un premio importante, l’ha ricevuto Guglielmo Marconi, l’hanno ricevuto i premi Nobel ed io mai avrei pensato di riuscire ad arrivare fin qui: sono anche davvero onorata e felicissima che la delegazione della Regione Puglia e il Presidente Emiliano in primis, siano qui ad assistere a questo evento.
CHIAMIAMOLO “NOBEL”
Non è azzardato il paragone con il Nobel. Il premio, infatti, viene conferito dalla “Austrian Trade Association” a scienziati e ricercatori, che si sono distinti grazie alle loro sperimentazioni, per la portata economica e industriale dei loro studi di ricerca. Una medaglia assegnata in questi anni anche a ventitré premi Nobel. “Oltre alla “Wilhelm Exner Medal” – scrive Maricla Pastore su Repubblica – la scienziata barese è stata la prima donna al mondo insignita col premio “Heinrich Emanuel Merck”.
Dopo aver frequentato l’asilo a Knoxville, nel Tennessee, Luisa Torsi aveva raccontato lo scorso febbraio allo stesso quotidiano l’impatto con la prima elementare a Bari. «Durissimo – aveva ricordato – quasi non conoscevo una parola in italiano, in compenso trascorrevamo estati bellissime in campagna dai nonni in Pianura padana; si viveva all’aperto con i nostri cugini, tutti maschietti, all’insegna di un ozio costruttivo che ci spingeva a inventarci qualcosa dal niente: le capanne nell’orto, le piscinette scavate nel terreno, i carretti realizzati con le assi di legno e i cuscinetti a sfera».
Questo il curriculum della scienziata pugliese. Una laurea in fisica, un dottorato in chimica, sfilate di moda nel fine settimana, un marito conosciuto in laboratorio e due riconoscimenti prestigiosi. E due figli maschi, entrambi ingegneri meccanici. «Anche loro – spiega con orgoglio – laureati a Bari: qui esistono corsi di laurea competitivi con quelli degli altri atenei italiani: Alessandro ha 28 anni ed è stato assunto in Ferrari, e di questo non possiamo che esserne fieri; Vincenzo, ne ha 24, lavora con la Scuola politecnica federale di Losanna su un importante progetto a cavallo fra la biologia e l’ingegneria meccanica». La domanda sorge spontanea: scienziati si nasce o si diventa?
Ad accompagnare a Vienna Luisa Torsi, riporta invece, il portale Fame di Sud, una delegazione pugliese formata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dalla direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico regionale, Gianna Elisa Berlingerio, dal dirigente della Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali e della Sezione Trasformazione Digitale, Vito Bavaro, e da ricercatori delle Università degli Studi di Bari e Brescia. Già nel 2010, la scienziata barese aveva ricevuto il premio Heinrich Emanuel Merck, prima donna al mondo, per la sua attività di ricerca svolta nel campo dei sensori chimici e biologici per dispositivi come i transistor a film sottili. Nel 2019, invece, aveva ricevuto il premio “Distinguished Women Award” dall’Unione internazionale di chimica pura e applicata, come una delle scienziate maggiormente distintesi al mondo nel campo della Chimica.
EMILIANO E L’AMBASCIATORE
La redazione di Fame di Sud riporta, fra le altre, una dichiarazione del governatore pugliese. «Il premio Wilhelm Exner per Luisa Torsi è un grande orgoglio per la Puglia – ha dichiarato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – basti pensare a un riconoscimento attribuito in passato ad un altro italiano come Guglielmo Marconi: è, insomma, uno di quei riconoscimenti che potrebbe portare anche a qualche altra meravigliosa sorpresa per la ricerca italiana. Ho voluto accompagnare Luisa qui a Vienna per incoraggiarla, per fare in modo che questa notizia non passasse inosservata e soprattutto perché questa scoperta ha potenziali ricadute sulla salute delle persone di enorme importanza. Si tratta di una vera rivoluzione, di medicina predittiva, di medicina personalizzata: la Regione Puglia stava già investendo nel biopolo di Lecce; questi ulteriori passi ci hanno spinto ad investire ulteriormente nella ricerca e a sostenere il progetto di Luisa Torsi. Dunque non posso che dire: viva la Puglia viva l’Italia, viva Luisa Torsi e il suo grande lavoro per il bene dell’umanità».
«È un vero orgoglio essere qui», ha detto l’Ambasciatore italiano a Vienna Stefano Beltrame. «L’Italia – ha proseguito – è un Paese molto spesso è critico con se stesso, ma ha eccellenze straordinarie che si fanno valere su mercati molto competitivi. Vorrei quindi ringraziare la professoressa Torsi per l’aiuto che offre alla nostra autostima. Fa poi molto piacere osservare che questi scienziati e ricercatori italiani che si fanno valere nel mondo non sono soli, ma sono accompagnati dai loro Enti territoriali: la Puglia è una regione che ha avuto un miglioramento della propria narrativa nazionale strepitosa negli ultimi dieci anni e adesso è uno degli orgogli italiani».