Cresce e contribuisce autorevolmente allo sviluppo del Paese la quota delle donne in carriera
Annalisa Russo, CEO di Other Souls e imprenditrice martinese, si fregia del riconoscimento di StartupItalia. «Essere tra le donne innovatrici del nostro Paese è motivo di grande orgoglio e immensa felicità», dice l’interessata. «“Unstoppable Women”, “donne inarrestabili”, non è una celebrazione al femminile per quante hanno già raggiunto traguardi significativi, ma un impegno per restituire alla community storie di professioniste, artiste, scienziate, sportive da seguire», riporta il sito del nuovo polo digitale
C’è tutto un mondo al femminile che abbraccia le imprese. Oggi, più che mai, le donne in carriera ricoprono ruoli di grande responsabilità. E bene fa StartupItalia, il nuovo polo digitale dell’innovazione tecnologica, ad incoraggiare e promuovere donne che hanno grandi qualità senza il cui contributo l’Italia sarebbe un Paese incompiuto.
Breve e doverosa premessa ad una delle notizie che circolano in questi giorni. Una di queste è la pubblicazione, anche quest’anno nel cuore caldo di agosto, sul sito StartupItalia dell’elenco di creative, imprenditrici, investitrici, ricercatrici, manager, professioniste, startupper italiane, ciascuna punta di riferimento del suo settore. Fra le imprenditrici di casa nostra, spicca il nome di Annalisa Russo, martinese, attiva nel campo dell’editoria con Other Souls, progetto innovativo nato con l’obiettivo primario di riscrivere le dinamiche che presiedono l’editoria e il publishing tecnologico: un ponte tra la letteratura moderna e la transizione digitale.
ANNALISA, IRREFRENABILE
«“Unstoppable Women”, “donne inarrestabili” – spiega il sito di StartupItalia, a firma di Chaiara Trombetta, a proposito della selezione dell’autorevole quota rosa che in modo così importante contribuisce alla crescita del nostro Paese – non vuole essere una celebrazione delle donne che hanno già raggiunto traguardi significativi, ma un impegno per restituire alla community storie di professioniste, artiste, scienziate, sportive da seguire, per ispirarsi, per trovare quel senso di appartenenza e di spazio di confronto aperto e senza filtri; l’obiettivo è essere sempre di più e non creare barriere o classifiche».
«Ringrazio Unstoppablewomen di StartupItalia – dice la Ceo di Other Souls – per questo importante riconoscimento; essere tra le donne innovatrici del nostro Paese è motivo di grande orgoglio e immensa felicità; vorrei rivolgere i complimenti alle mie compagne di viaggio, molte delle quali ho la fortuna di conoscere personalmente; essere una donna a capo di un’impresa innovativa in Italia, e nel mio caso al Sud, significa ancora oggi, abbattere muri e porsi spesso in posizioni scomode, ma creare degli obiettivi comuni, vincere il pregiudizio e lavorare strenuamente per il benessere di tanti e lo sviluppo del nostro Paese non ha prezzo; non dimentichiamo che le Unstoppable Women sono pioniere caparbie e coraggiose che hanno a cuore i bisogni di tanti».
DONNE IN CARRIERA, CRESCONO
Negli anni la lista si è allargata sempre più – riporta StartupItalia – per approfondire e raccontare le tante storie di sportive, artiste, scienziate, professioniste che si distinguono per il loro impegno e che troppo spesso vivono dietro le quinte e risultano invisibili. L’occasione fornisce un modo per confrontarsi, riflettere per comprendere a che punto ci si trova insieme e, viene sottolineato, fare un punto sullo stato dell’arte.
Le donne che hanno capacità e legittimamente aspirano a posizioni di potere, si trovano spesso in conflitto con un mondo che ancora fatica ad accettarle del tutto; è una realtà che a volte sembra bruciare, un’ingiustizia che prosegue nonostante i tempi e le tante tante parole spese in nome non solo della parità, ma anche del progresso.
In Italia, le imprese guidate da donne rappresentano appena il 23% del totale, una percentuale che esige un cambiamento. Siamo ancora lontani anche dalla media europea del 32%. Nel mondo delle startup invece si registra una crescita lenta: sono 2.200 le iniziative al femminile registrate a giugno 2024 (sul totale di oltre 15.000 startup). Si avanza con un passo incerto, ostacolato da barriere sia culturali che strutturali. Se guardiamo all’Europa, in questo caso i dati non migliorano, solo il 7% delle aziende è guidato da una CEO donna. Un numero ancora davvero troppo basso e le donne continuano a essere pagate meno dei loro colleghi maschi, una disparità che continua a ripetersi a dispetto della parità formale che a volte si racconta.