L’Italia al collasso in un’Europa sorda
Il clamoroso fallimento dei protocolli messi a punto dal Commissario Europeo Juncker sulla gestione dei flussi migratori non solo sta creando tensioni diplomatiche fra i Paesi dell’Unione, ma ha avuto l’effetto di portare l’Italia in una vera e propria situazione di collasso. I numeri dei migranti presenti sul territorio italiano hanno superato di gran lunga qualsiasi previsione e il blocco dei fondi richiesti dal Ministero degli Interni, seicento milioni già reperiti dal Ministero dell’Economia, ha portato al collasso l’intero sistema di accoglienza che ormai non riesce a fare più fronte, in assenza di risorse economiche, neanche ai bisogni primari degli ospiti dei Centri.
Il Presidente nazionale di Confcooperative Giuseppe Guerini da tempo ha allertato il Viminale sulle gravi conseguenze che produrrebbe la inevitabile chiusura dei Centri di Accoglienza e il Ministero degli Interni, riprendendo tale nota, ha scritto al Ministero dell’Economia che vi sono gravi rischi per l’ordine pubblico.
Un ping pong giocato con centinaia di migliaia di palline: ormai non più e non solo le teste dei migranti, ma anche quelle di chi in questi anni ha garantito il funzionamento del sistema di accoglienza con abnegazione e sacrificio. Le due facce dell’Italia: quella che raccoglie e quella che accoglie!
L’Italia che accoglie è al collasso, non regge più il peso dell’enorme responsabilità di cui, fino ad oggi, si è fatta carico: 165.177 migranti ospitati nelle strutture di accoglienza oltre i 20.000 minori non accompagnati. E tutti in attesa di sapere se gli verrà riconosciuto lo status di rifugiato.
Il dato che fa riflettere è che solo 22.971 migranti sono accolti nella rete stabile dello SPRAR. Tutti gli altri sono sparsi in strutture temporanee e straordinarie di accoglienza sparse in 1.200 Comuni italiani.
E mentre qualche giorno fa si consumava l’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia, quattro capitali europee hanno dichiarato la necessità di prolungare i controlli ai propri confini. Solo quest’anno le persone risucchiate dal mare nel tentativo di attraversare il Mediterraneo sono più di 3.500.
L’Italia sta cercando di porre qualche rimedio al sistema di gestione dell’accoglienza passando da un modello emergenziale gestito dai Prefetti attraverso l’utilizzo di strutture temporanee, ad una strutturazione territoriale gestita dai Comuni.
Lo SPRAR, istituito nel 2002, ha visto aderire in tutti questi anni solo 1.200 Comuni su 8.000: sarà questo “ravvedimento” a cambiare le sorti ed il futuro dei migranti?
La politica è anche fatta di simbolismo: “In UE prevalgono gli egoismi nazionali, ma l’Europa è nata per abbattere i muri, non alzarli. Per questo proporrò che quel barcone recuperato nel 2016 sia messo davanti alla sede delle Istituzioni Europee” (Matteo Renzi, 14 ottobre 2016).
e.c.