Il 2019 si è concluso con una ricerca sul lavoro dipendente

Chi ha studiato intasca anche cinquantamila euro. Laureati si difendono con quarantamila, diplomati a trentamila. Compensi che risalgono per quanti hanno contatto con la clientela. Donne discriminate, devono lavorare un mese di più…

Poco meno di cinquantamila euro l’anno per quanti hanno fatto corsi specifici, master di alto profilo per intenderci. Una spanna dietro, i laureati, con emolumenti che si aggirano intorno ai quarantamila euro. Infine, ma parliamo di lavori più pagati alle dipendenze di un’azienda, i diplomati. Per questi ultimi, infatti, ci aggiriamo intorno a salari pari a trentamila euro annui. Salari e non contratti a progetto o medio e lungo termine. Per salario si intende lavoro subordinato, per progetto o riconoscimento di capacità manageriali andiamo su cifre molto, ma molto più importanti. E se pensiamo che talvolta si aggirano anche su cifre a cinque e, in alcuni casi, pochi ma significativi, a sei zeri, comprendiamo quale sia il peso che si assegna al manager di esperienza. Strano a dirsi, più importante è l’emolumento, più l’azienda che sottopone al manager un contratto cospicuo e blindato, più la stessa ci guadagna.

Ma non spostiamo di troppo il nostro obiettivo dal “domenicale” di questa settimana: quali sono, cioè, i lavori da dipendenti più pagati in Italia. I lavoratori con gli stipendi più elevati, si diceva, sono quelli che hanno conseguito un titolo di studio importante, indicativamente un master di secondo livello. I guadagni si aggirano intorno ai quarantasettemila euro annui.

Secondo posto per i laureati con quota quarantamila euro e, a seguire, i diplomati con circa trentamila euro. In coda a questa singolare classifica fra quanti guadagnano di più con il lavoro dipendente, quanti non hanno concluso la scuola dell’obbligo. Questi ultimi, infatti, hanno una tendenza a guadagnare venticinquemila euro l’anno.

Negli ultimi anni in Italia il mercato occupazionale ha indicato una maggiore competitività, così da richiedere ai dipendenti già assunti o in via di assunzione, curriculum e competenze specialistiche e al passo con i tempi che, evidentemente, si riflettono in maniera proporzionale sullo stipendio conseguito.

Senza tanti giri di parole, conoscere oggi le professioni che consentono guadagni maggiori può essere utile ai nostri giovani per poter individuare con qualche indicazione in più il loro percorso di studi, possibile investimento per il futuro.

Lavori più pagati…

Dunque, i lavori più pagati in Italia. Molte le variabili in gioco quando si parla di retribuzioni lavorative. Si parte dal titolo di studio. Secondo un’analisi da “Jobpricing”, per esempio, i lavoratori con gli stipendi più elevati sono quelli che hanno conseguito un master di secondo livello. Gli stipendi di quanti hanno svolto studi e si sono perfezionati in settori specifici, si aggirano mediamente intorno ai 50.000 euro annui. Secondo posto per i laureati a quota 40.000 euro, a seguire, i diplomati con una media di 30.000 euro. A chiudere una classifica stilata per somi capi: quanti non hanno concluso la scuola dell’obbligo e hanno accettato le prime interessanti offerte del mondo del lavoro, guadagnano in media 25.000 euro all’anno.

Ma, come in buona parte del mercato del lavoro, la discriminante nel nostro Paese è il solito divario di genere: in Italia, come in buona parte nel resto del mondo, una donna risulta essere spesso sottopagata rispetto ad un uomo a parità di capacità lavorative e titolo di studio. Una lavoratrice, infatti, percepisce uno stipendio annuo medio di 27.000 euro lordi annui rispetto ai 30.000 euro dei lavoratori uomini. In buona sostanza, la donna per poter pareggiare lo stipendio mensile di un uomo, deve lavorare almeno un mese in più.

Ecco gli stipendi

Secondo lo studio pubblicato a fine anno, i lavori meglio retribuiti per un normale impiegato risultano essere quelli nel settore ricerca e sviluppo: 32.000 euro lordi annui. A breve distanza quanti sono impegnati  nei reparti di assistenza alla clientela (customer service); sotto i 30.000 euro lordi annui, le professioni legate ai settori amministrativo-finanziari, acquisti e, per finire, risorse umane ed organizzazione.

Per quanto riguarda i quadri invece, e parliamo di vertice occupato dai responsabili di ciascuno dei settori considerati nell’analisi, la “chart” sugli stipendi vede al primo posto il responsabile del settore vendite & clientela (customer) con 56.000 euro lordi annui. Ultimo posto, anche se con compensi decorosi, slitta il settore dedicato scivola il settore “It & web”, l’insieme di pagine web e altri file interconnessi fra loro all’interno di un terminale a sua volta connesso a una rete: 52.000 euro lordi annuali.