Accordo economico di 2,5 miliardi

«Rappresenta un potenziale di 20 miliardi di euro», ha dichiarato Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro. «Italia e Cina devono impostare relazioni più efficaci e consolidare rapporti già molto buoni», secondo il premier del governo italiano, Giuseppe Conte.  

Si è svolta l’attesa e, per certi versi, discussa visita in Italia del presidente cinese  Xi Jinping. Discussa per aver provocato in qualche modo allarme per Stati Uniti e Unione europea per l’accordo economico siglato dal governo italiano con quello cinese (l’Italia è il primo Paese del G7 ad aver aderito). Il Boeing di Air China, atterrato all’aeroporto di Fiumicino, dopo gli incontri istituzionali (fra gli impegni, quello con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella), è ripartito per Palermo. Dopo l’Italia, Xi Jinping visiterà Principato di Monaco e Parigi.

A Roma erano scattate le misure di sicurezza eccezionali per garantire spostamenti nel centro storico del capo dello Stato ospite e della delegazione al seguito, composta da circa 500 persone. Con il presidente cinese sono arrivati, oltre agli uomini della sicurezza personale, 120 giornalisti e 300 fra dirigenti di aziende,  musei e funzionari ministeriali.

L’incontro fra Mattarella e Xi Jinping è stato incentrato fra economia e politica. Fra i temi affrontati durante la “due giorni” del presidente cinese, particolare attenzione è stata rivolta agli accordi bilaterali e alle prospettive di sviluppo sul turismo tra Italia e Cina. Come riportato dall’agenzia Ansa, l’evento si è tenuto nel pomeriggio di venerdì all’Hassler hotel. Presenti a questo primo incontro: il Ceo di Adr Ugo de Carolis, Serafino Lo Piano, il responsabile vendite Long-Haul Trenitalia, Michele Pignatti Morano, Responsabile Musei Ferrari Maria Carmela Colaiacovo, vice-presidente Confindustria Alberghi, Damiano De Marchi, Ricercatore Senior Ciset- Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica e Jane Jie Sun.

I governi di Italia e Cina hanno firmato a Villa Madama, una serie di accordi per rafforzare la cooperazione commerciale e culturale fra i due Paesi (ventinove le intese: 19 istituzionali e 10 commerciali). All’interno dell’accordo siglato, la collaborazione nell’ambito della Via della Seta Economica e dell’Iniziativa per una Via della Seta marittima del Ventunesimo secolo tra il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio e il presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc) He Lifeng. Secondo il premier del governo italiano, Giuseppe Conte, «Italia e Cina devono impostare relazioni più efficaci e costruire meglio rapporti che sono già molto buoni». A firmare le intese principali, per la parte italiana, è stato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Dall’altra parte del tavolo, il presidente della National Development and Reform Commission, He Lifeng. «Solo gli accordi firmati equivalgono a qualcosa come 2,5 miliardi di euro; accordi, questi, che hanno un potenziale di 20 miliardi di euro», ha dichiarato il rappresentante del governo nella duplice veste di vicepremier e, appunto, di ministro dello Sviluppo economico. Tema centrale dell’accordo, la Via della Seta di Pechino (l’Italia è il primo Paese del G7 ad aderire).

Di Maio ha poi firmato con il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi un protocollo d’intesa per la promozione della collaborazione tra startup innovative e tecnologiche tra il ministero dello Sviluppo economico e il ministero della Scienza e Tecnologia cinese. Il vicepremier italiano ha inoltre sottoscritto con il ministro del Commercio Zhong Shan un memorandum d’intesa sulla cooperazione nel settore del commercio elettronico.