Ecco il primo Piano nazionale per l’integrazione
È stato presentato nella sede del Ministero degli Interni il primo Piano Nazionale sull’Integrazione, un documento di indirizzo, scritto e sottoscritto da più Ministeri, che pare finalmente uno strumento che guarda oltre le politiche e le pratiche di accoglienza, ponendo l’accento sulla convivenza.
Ai doveri assunti dallo Stato italiano devono, parimenti, corrispondere impegni da parte di chi beneficia di protezione internazionale al fine di costruire quella auspicata coesione sociale utile a superare la barriera dell’indefinito che, per troppo tempo, ha caratterizzato l’accoglienza nel nostro Paese.
Sostenere il dialogo religioso attuando il Patto per l’Islam a livello locale, rendere obbligatoria la partecipazione ai corsi di lingua organizzati dai Centri di Accoglienza, frequenza di tirocini di formazione e orientamento all’apprendistato, potenziamento dei percorsi di socializzazione in favore dei minori e potenziamento della rete di difesa e protezione delle donne vittime di tratta sono i capisaldi del Piano.
All’attuazione del Piano sono chiamati tutti i soggetti istituzionali con la collaborazione attiva del Terzo Settore.
La platea di persone coinvolte dal Piano non riguardo solo i titolari di permesso di soggiorno, ma le quasi 250 mila persone richiedenti asilo e minori non accompagnati.
Invitiamo alla lettura del Piano per l’Integrazione