Jeff Bezos investe tre miliardi per un farmaco allunga-vita

L’ultima scommessa su qualcosa che somiglia all’“energia dell’universo”. Porterebbe beneficio agli uomini, quasi come nel film “Cocoon”, ma anche nelle tasche del proprietario di Amazon. Assunto l’ex supermanager farmaceutico Hal Barron. Il centimiliardario fa sul serio, Draghi non ancora, ma potrebbe far “scaldare” l’ex ministro Fornero (hai visto mai, si va in pensione ai novanta…)

Fonte Libero Quotidiano

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E se esistesse davvero qualcosa di simile all’“energia dell’universo” della quale romanza lo straordinario David Saperstein in “Cocoon”? Quel librone trovò produttori illuminati, come Richard e Lili Fini Zanuck e un regista da Oscar come Ron Howard, una vita fra tv e cinema, dal Richie Cunningham di “Happy days” e Steve Bolander di “American graffiti”, poi regista con due statuette portate a casa.

Il caso-Cocoon, non i film o il romanzo, si riapre in questi giorni con l’investimento dalle mille e una notte, tre miliardi di dollari, tanto per cominciare di Jeff Bezos che crede ciecamente nella “start up” che arriverebbe ad allungare la vita media di altri cinquant’anni. E’ questa la sfida del fondatore di Amazon a proposito dello studio, avanzato pare, sulle tecniche di rigenerazione cellulare che promettono mezzo secolo di vita in più. E’ una scommessa, ma per uno che non ha problemi di danaro, anche questo tipo di investimento può essere una scommessa. Lo scrive il Corriere della sera. Sulle pagine del quotidiano italiano più autorevole, l’ottima Irene Soave, attacca a proposito dell’idea per certi versi bizzarra di Bezos: volare nello spazio come in vacanza, creare e abitare mondi paralleli come Zuckerberg con il suo «metaverso», comperarsi la giovinezza eterna e l’eterna salute.

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MR. AMAZON, CENTIMILIARDARIO

In buona sostanza, a proposito dell’analisi del Corriere, i grandi miliardari, “dopo averne messo a reddito quasi ogni caratteristica, sembrano voler scavalcare la condizione umana”. E’, appunto, questa l’ultima scommessa lanciata da Mr. Amazon, a proposito dell’eterna giovinezza. Fondatore e presidente dell’azienda di commercio elettronico con sede a Seattle, il secondo uomo più ricco del mondo, è stato il primo “centimiliardario” entrato nella classifica di Forbes e il primo Paperone a volare in orbita. Bene, fatta la debita premessa, torniamo all’annuncio del “salto di qualità” nel gestire la sua ricca startup “Altos Labs”, che ha fra le sue principali mission la “lotta contro l’invecchiamento” e la “rigenerazione cellulare”.

“Altos”, scrive Irene Soave, appartiene a Bezos dallo scorso settembre, anche se solo l’altro giorno il proprietario di Amazon ha annunciato di avere assunto come direttore esecutivo l’ex supermanager farmaceutico Hal Barron, fino a qualche tempo fa nell’organico della multinazionale britannica GlaxoSmithKline.

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Questo passaggio si commenta da solo, secondo il “Corriere”. Tanto che sarebbe un segnale più che significativo proprio in virtù dell’investimento di tre miliardi di dollari nei futuri piani di ricerca e sviluppo. Questi, ricerca e sviluppo, si svolgeranno in particolare sulla riprogrammazione cellulare, una tecnica già usata in laboratorio finora solo su cellule singole e che effettivamente “ringiovanisce”. Per alcuni dei più autorevoli studiosi proprio qui starebbe la chiave del possibile prolungamento della vita attraverso la sconfitta di mali provocati dall’invecchiamento. Ma, attenzione, parliamo solo di studio avanzato, non di risultati. Ci vuole poco, infatti, che Draghi inviti l’ex ministro Fornero a svolgere uno studio che consenta di alzare ulteriormente l’asticella dell’età pensionabile, diciamo così, a novant’anni.