Il pontefice interviene sul conflitto scatenato dalla Russia

Sono lontani i tempi in cui papa Giovanni XXIII intervenne per evitare che l’ex URSS piazzasse missili a Cuba. Lo stesso le preghiere di Paolo VI per il cessate il fuoco in Vietnam. Secondo il quotidiano Libero, non è più «il Bergoglio più dei movimenti popolari che lancia slogan rivoluzionari»

Fonte Facebook Francesco Bergoglio

Fonte Facebook Francesco Bergoglio

Russia da consacrare e Terza guerra mondiale. Come dire: apocalisse imminente. E’ una sintesi da prendere con le molle, però. Come molti dei discorsi che partono dalle stanze del Vaticano, una volta centro del mondo. Altre volte, ago della bilancia nella politica internazionale. Basti pensare ai filmati in bianco e nero che circolano di Giovanni XXIII a pregare per scongiurare il terzo conflitto mondiale fra Stati Uniti (presidente Kennedy) e Unione Sovietica (presidente, o meglio, “segretario generale del partito”, Krusciov) a causa dei missili intercettati nell’ottobre del 1962 mentre venivano trasferiti dall’URSS a Cuba. A quelle più frequenti di papa Paolo VI perché cessasse la guerra nel Vietnam del Nord, con gli Stati Uniti nella metà degli Anni Sessanta a sferrare attacchi al popolo vietnamita a causa del presunto incidente del Golfo del Tonchino (gli americani sostennero a lungo di essere stati aggrediti).

Papa Francesco, secondo il quotidiano Libero, che nei giorni scorsi ha scritto sull’intervento del pontefice, che non sembrerebbe più «il Bergoglio dei movimenti popolari che lancia slogan rivoluzionari sostenendo i limiti della proprietà privata, il diritto degli sfruttati a ribellarsi». Di colpo, scrivono, sia pure con il suo modo dolce e familiare di parlare, sarebbe identico a quei pontefici degli ultimi cento anni.

Foto Comunione e Liberazione

Foto Comunione e Liberazione

DESTRA, SINISTRA E…

Destra e sinistra, politicamente parlando. La sinistra, è il punto di vista di Libero, lo ritiene il suo leader mondiale per la dottrina sociale. Da destra lo si critica esattamente per questo stesso motivo. Francesco si era rivolto ai giovani, aveva definito la Madonna «influencer» per compiacere i giovani, mentre adesso non esita a ricalcare il messaggio di Fatima. A Fatima la Madonna aveva chiesto espressamente questa consacrazione della Russia, in unione a tutti vescovi, altrimenti avrebbe diffuso «i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte».

Vengono in mente le parole, che un grande pontefice, diventato poi santo, Giovanni Paolo II usò meno di quarant’anni fa, e precisamente nell’84. «O Madre degli uomini e dei popoli – diceva il papa – Tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al Tuo Cuore: abbraccia con amore di Madre e di Serva del Signore, questo nostro mondo umano, che Ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli. In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno».

Foto Vatican News

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FELTRI E LO SPIRAGLIO

Insiste, su quello che sarebbe uno stile sostanzialmente diverso da parte di Sua Santità, Libero. «Ora Francesco precisa (a proposito di Russia e Ucraina): la nostra Russia e la nostra Ucraina. Non è in ritardo. Ma è l’ultima ora probabilmente. Benedetto XVI, che scelse il nome di Benedetto anche in onore del predecessore con il medesimo nome, visitò imprevedibilmente Fatima nel maggio 2010. Pregò e pregò. Poi sostenne due cose con i giornalisti: che il famoso e cosiddetto terzo segreto non aveva esaurito la sua minaccia, ma che comunque alla fine “la misericordia è più forte”».

Chiosa, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, con una sorta di post-scriptum: nel frattempo «..c’è stata una videochiamata tra Francesco e il patriarca Kirill di Russia: buon segno».