Giovanni Orlando, presidente Avis Taranto
«Donare è un atto d’amore verso se stessi. I giovani lo fanno sempre meno spesso, anche a causa di piercing e tatuaggi. Andiamo nelle scuole, nelle parrocchie, ma occorre rispondere agli appelli. Esami gratuiti che talvolta possono salvare una vita…»
Ancora un incontro all’interno della nostra rubrica “Assistenti e assistiti”. Questa volta, nostro interlocutore è il rappresentante di una delle associazioni più impegnate sul territorio, il dott. Giovanni Orlando, presidente dell’AVIS Taranto.
Prima di entrare nel dettaglio e negli impegni dell’Associazione, un po’ di storia.
«L’Avis nazionale nasce nel 1927, su iniziativa di un ginecologo milanese; oggi l’associazione è presente in tutti i comuni italiani, noi abbiamo sedi a Taranto, ma anche in provincia; l’Associazione presente sul territorio nasce negli Anni 60, si attiva ma non trova evidentemente interlocutori giusti così chiude per rinascere nel 1995 per iniziativa di un gruppo di Vigili del fuoco – la nostra stessa associazione è intitolata a Ciro Lucchese, vigile del fuoco prematuramente scomparso – all’epoca prestavo servizio proprio a bordo delle ambulanze dei VdF, fu allora che mi invitarono a rivestire un ruolo di riferimento della rinata associazione».
Programmi, obiettivi nei quali quotidianamente l’Avis comunale di Taranto è impegnato.
«Il nostro compito è quello di reperire donatori di sangue, divulgando il nostro impegno e l’importanza della donazione; lo facciamo recandoci nelle scuole, nelle parrocchie, nelle comunità che ci ospitano e chiedono aiuto. E’ bene ricordare che il sangue è un farmaco salvavita, non si può fabbricare in laboratorio, ma si può solo donare o ricevere in dono: non ci fossero donatori i bisognosi non potrebbero sopravvivere ad alcune patologie gravi».Come reagiscono gli studenti quando fate lezioni di donazione del sangue.
«Nonostante il nostro impegno, purtroppo negli ultimi anni abbiamo registrato un calo nelle donazioni, con ogni probabilità dovute a normative che limitano la donazione del sangue; questo a causa di tatuaggi e piercing, talvolta anche per via dell’uso di sostanze stupefacenti, anche se leggére… quando ci rechiamo nelle scuole e ci imbattiamo in ragazzi con tatuaggi e piercing non possiamo intervenire, anzi abbiamo l’obbligo di sospendere per almeno quattro mesi le attività di chi, donatore, nel frattempo ha fatto ricorso a simili pratiche sulla propria pelle».
Ricambio generazionale, è sempre uno dei problemi registrati dalle associazioni di volontariato.
«E’ uno dei problemi principali, considerando la media sempre troppo alta rispetti a quanti fanno donazione; ad onor del vero, quando gli studenti vengono responsabilizzati rispondono con grande generosità; mi piace ricordare che donare è importante, ma nello stesso tempo è un atto di prevenzione per chi dona: quando si va a donare il sangue con gli esami ematochimici gratuiti il donatore può scoprire patologie o gravi patologie sulle quali intervenire tempestivamente limitando eventuali danni…».Come avviene la raccolta. Un potenziale donatore come fa a mettersi in contatto con l’Avis di Taranto.
«La raccolta avviene grazie all’Asl di Taranto, chiunque voglia donare sangue, può farlo recandosi nei giorni feriali nel Centro trasfusionale dell’ospedale SS. Annunziata al mattino, dalle 8.30 alle 11.30; un lavoro importante, inoltre, è quello svolto dalle autoemoteche, impegnate nei giorni infrasettimanali, ma anche in quelli festivi; poi donazioni è possibile farle nei punti di raccolta negli ospedali di Manduria, Martina Franca e Castellaneta; il periodo estivo è quello più critico: la gente va in vacanza, la donazione passa in secondo piano, ma è proprio in estate che, purtroppo, si verificano più incidenti, così l’invito a chiunque fosse interessato alla donazione è quello di ascoltare e rispondere agli appelli spesso lanciati dagli social e organi di informazione in occasione di sinistri stradali che provocano vittime che necessitano urgente bisogno di sangue».
Donare è fare bene anche a se stessi, come aprire un conticino in banca. Un giorno potremmo averne bisogno noi.
«Chi non ha esenzioni-ticket e dovesse fare un check-up ematochimico completo, andrebbe a pagare non meno di 150 euro: questi esami, invece, glieli fa gratuitamente l’Asl nel momento in cui si sta donando il sangue. Ricordo un episodio: una ragazza diciottenne in ottima salute, un giorno si recò a fare donazione, quando le fecero l’emocromo – il piccolo prelievo che prelude alla donazione – il personale medico scoprì che la ragazza aveva una forte anemia; a quel punto si attivarono ulteriori accertamenti, evidenziando patologie serie, ma per fortuna scoperte in tempo. Insomma, il gesto d’amore nei confronti del prossimo ha salvato la vita alla ragazza».
Per concludere un appello.
«Lo abbiamo in qualche modo accennato. Chiunque sia in grado di donare, si sente in buona salute, non ha patologie particolari, rivolga un pensiero al prossimo, specie in un periodo di grande difficoltà come quello attuale».