Una sostanza naturale potrebbe abbattere Covid e contagi
Scoperta straordinaria del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr). La sostanza avrebbe un’azione destabilizzante su una delle proteine-chiave per la riproduzione del coronavirus. «E’ presente in abbondanza in vegetali comuni come capperi, cipolla rossa e radicchio», spiegano gli studiosi. «Massimo impegno per trovare un vaccino e debellare una pandemia che torna a fare paura».
Si fa presto a dire «Ci siamo!». C’è una speranza che sfida, petto in fuori, e braccio steso, come fossimo pronti alla somministrazione del vaccino che potrebbe alleggerirci dalla paura di tutte le paure. Quella provocata da Covid-19, quel virus comunemente e drammaticamente chiamato “coronavirus”, che ci ha tenuti sottochiave per tre mesi. In questi giorni si è diffusa voce che i contagi siano drasticamente aumentati e non contenuti come auspicavano governo e italiani insieme. Circola voce che stiano per tornare paura e lockdown, la miscela sociale esplosiva dalla quale non solo l’Italia stavolta ne uscirebbe con le ossa rotte. Già la prima botta è stata forte, si è abbattuta su un Paese già con gravi problemi economici. Gli economisti spiegano che nella migliore ipotesi, prima di riprendersi dai danni provocati dal Covid-19, occorrerà più di qualche anno. Insomma, tutto sì tranne una dolorosa replica. Stavolta sarebbe fatale.
Dunque, ogni volta che lo spettro del confinamento dovuto al coronavirus si agita, l’attenzione è rivolta al vaccino, ai medici, alle possibilità di debellare definitivamente il Covid-19. E’ notizia delle ultime ore, lanciata da Quifinanza in collaborazione con l’agenzia Adnkronos che ci sarebbe una concreta speranza anti-Covid. Arriverebbe dalla scienza, attraverso un composto naturale. A patto, ecco la cautela, che la comprovata possibilità di reinfettarsi li renda effettivamente efficienti.
Uno studio internazionale al quale ha partecipato l’autorevole Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec di Cosenza) spiega che la quercetina, un composto di origine naturale, funziona da inibitore specifico del Covid-19. La sostanza secondo quest’ultimo studio, mostrerebbe un’azione destabilizzante su una delle proteine-chiave per la riproduzione del patogeno. Anche se ci sforziamo nell’usare la prudenza che ci offre l’uso del condizionale, lo studio relativo al vaccino è stato pubblicato sull’International Journal of Biological Macromolecules.
STUDIO ITALO-SPAGNOLO
Uniti si vince. Lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per il coronavirus, assieme alla ricerca di un vaccino efficace, è un altro studio importante che il mondo della scienza ha avviato per battere la pandemia. Lo studio è stato condotto da Bruno Rizzuti del Cnr-Nanotec con un gruppo di ricercatori spagnoli (Saragozza e Madrid) dimostra che la quercetina, bloccando l’attività enzimatica di 3CLpro, risulta “letale” per il Covid-19.
«Le simulazioni al calcolatore – dichiara Rizzuti, autore della parte attinente all’elaborazione elettronica – hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione; già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, anche se nessuno di questi è tuttavia approvato come farmaco».
La spiegazione del Cnr. La quercetina ha una serie di proprietà originali e interessanti dal punto di vista farmacologico. «E’ presente in abbondanza in vegetali comuni – spiegano gli studiosi – come capperi, cipolla rossa e radicchio, ed è nota per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antiallergiche e antiproliferative». Note anche le sue proprietà farmacocinetiche perfettamente tollerate dall’uomo. «La quercetina – proseguono – può essere facilmente modificata per sviluppare una molecola di sintesi ancora più potente, grazie alle piccole dimensioni e ai particolari gruppi funzionali presenti nella sua struttura chimica. Poiché non può essere brevettata, chiunque può usarla come punto di partenza per nuove ricerche».
RISULTATO IMPORTANTE
Lo studio parte da una caratterizzazione sperimentale di 3CLpro, la proteasi principale di Sars-CoV-2, precisa Olga Abian, prima autrice della pubblicazione. «Questa proteina ha una struttura dimerica – spiega la scienziata spagnola – formata da due sub-unità identiche dotate ciascuna di un sito attivo fondamentale per la sua attività biologica. In una prima fase del lavoro è stata studiata, con varie tecniche sperimentali, la sensibilità a varie condizioni di temperatura e pH: un risultato importante, in quanto molti gruppi di studio stanno lavorando su 3CLpro come possibile bersaglio farmacologico, perché fortemente conservata in tutti i tipi di coronavirus. Per questa proteina sono già segnalate in letteratura molecole che fungono da inibitori, ma non utilizzabili come farmaci a causa dei loro effetti collaterali».
Nello studio alla soluzione anti-Covid, interessante risulta essere lo screening sperimentale. Eseguito su centocinquanta composti, grazie a cui la quercetina è stata individuata come molecola attiva su 3CLpro.
Ancora informazioni sulla “benedetta” quercetina. «Riduce l’attività enzimatica di 3CLpro – specificano studiosi italiani e spagnoli – grazie al suo effetto destabilizzante sulla proteina». Ma il lavoro dell’equipe italo-spagnola non si ferma qui. Un primo spiraglio. Stavolta concreto. «Contiamo di trovare un vaccino, ma i farmaci saranno comunque necessari per le persone già infette e per chi non può essere sottoposto a vaccinazione; la ricerca di nuove molecole è indirizzata a somministrare una combinazione di differenti composti, per minimizzare la resistenza ai farmaci e lo sviluppo di nuovi ceppi virali».
Insomma, si fa presto a dire «Ci siamo!», ma è anche vero, che nel silenzio assoluto, gli studiosi stanno compiendo passi da gigante. Che il Cielo li benedica.