Canale 5 e le bellezze della nostra Puglia
Parte da Torre Guaceto la disamina del notiziario della rete ammiraglia Mediaset. Da Brindisi a Carovigno, alle masserie della zona, alla bellezza della Valle d’Itria. Mare cristallino, macchia mediterranea e zona incontaminata. Ma anche viti e vigneti, gastronomia e bellezze storiche, dalle basiliche al barocco, al tesoro della Magna Grecia. Masserie, ideali per un sano relax o per confrontarsi, indisturbati, su temi come industria e commercio. E pensare che qui volevano costruire una centrale nucleare…
«Oltre tremila ettari di natura incontaminata e ancora selvaggia, otto chilometri di costa con mare cristallino e azzurrissimo, zone umide che si alternano alla macchia mediterranea: siamo in Puglia, sulla Costa adriatica dell’Alto Salento, nella Riserva naturale dello Stato e nell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto». Comincia pressappoco con queste parole un servizio del Tg5, il notiziario di Canale 5, tv ammiraglia di Mediaset. Rende omaggio a una parte del Tacco d’Italia, la nostra Puglia, regione della quale in molti si ricordano solo in estate. Canale 5, come le altre tv Mediaset, da Italia 1 a Retequattro, in realtà realizzano numerosi servizi sulla Puglia in tutte le stagioni. Si parla di Arcelor Mittal, va bene, come ignorare le vicende politiche e non solo, legate al siderurgico tarantino, ma spesso e volentieri giornalisti e inviati si dedicano tutto l’anno alle bellezze del nostro territorio. Dunque, il mare cristallino, le spiagge assolate e bellissime da provocare invidia anche a Miami. Nel resto dell’anno, però, Tg5 e le altre redazioni del gruppo Mediaset, fanno servizi sull’accoglienza proverbiale dei pugliesi, dei prodotti tipici della nostra terra, di vigne e vigneti, di gastronomia, monumenti e basiliche, barocco e bellezze dell’antica Magna Grecia.
Stavolta il servizio è di carattere estivo. E che facciamo, lo respingiamo? Tutt’altro, lo accogliamo a braccia aperte quale contributo al lavoro informativo che da questo sito svolgiamo da tempo. E Torre Guaceto fa parte di questo ventaglio di proposte spesso indicate con nei nostri servizi. Torre, bellissima, situata tra Brindisi e Carovigno. Incastonata in una regione, la Puglia, di grande bellezza e interesse naturalistico. Incantevole. Una zona nella quale in più occasioni vi abbiamo segnalato la bellezza delle masserie e dei “buen retiro”, come la Masseria Don Cataldo, avvitata nel cuore della Valle d’Itria. Meta ideale per trascorrerci le vacanze e periodi in assoluto relax, senza contare l’eventuale occasione per farne meta di incontri per quanti sono attivi nell’industria e nel commercio.
Dunque, Torre Guaceto. All’interno della riserva si trova un’antica Torre costiera di avvistamento, chiamata Guaceto, da cui la riserva prende nome. Un’area davvero speciale, perché composta da due distinte zone protette: una marina e l’altra terrestre, gestite da un unico ente.
E il servizio del Tg5, ripreso dal TgCom, prosegue con una serie di indicazioni, tutte importanti e che non fanno altro che confermare quanto sia un “investimento”, per gli occhi e la salute, fare le vacanze da queste parti. Il centro della Riserva è costituito proprio dall’antico edificio militare aragonese, risalente al Cinquecento: il suo nome, Guaceto, evoluzione dell’antico toponimo arabo Gawsit, che significa “acqua dolce”, rivela che questa zona costituiva un approdo sicuro in cui le navi potevano sostare e rifornirsi di acqua e delle derrate fresche di cui avevano bisogno.
Tutto intorno alla Torre domina la natura: attraversando la regione a volo di uccello, dal mare verso l’entroterra, si osserva il susseguirsi di ambienti diversi: prima il mare, con i suoi fondali nei quali prospera una importante prateria di posidonia oceanica e, nei punti più profondi, il coralligeno. Segue il litorale con le spiagge e le dune sabbiose, che lentamente cedono il posto qua e là a zone umide e alla macchia mediterranea, infine i campi coltivati e gli uliveti.
Torre Guaceto è un’area di importante biodiversità. In quest’ambiente trovano rifugio numerose specie animali, diverse per caratteristiche e abitudini: i più fortunati possono avvistare qualche timido mammifero notturno, tra cui il tasso, la donnola o la faina, che di giorno per lo più si nascondono nelle loro tane scavate nel terreno, ben mimetizzate nella vegetazione. Tra gli uccelli che fanno sosta nella Riserva, si possono avvistare numerosi passeriformi, tra cui il pendolino e l’usignolo di fiume, ma anche uccelli di dimensioni maggiori come il porciglione, gli aironi, il tarabuso e anche alcuni rapaci, tra cui il falco di palude.
Torre Guaceto continua, dunque, ad essere un luogo sicuro per numerose specie marine e terrestri. Qui tornano alla vita gli esemplari messi in pericolo dall’impatto antropico esercitato sul mare e sulla terra. Per difenderli e tutelarli il più possibile, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha aperto due strutture a loro dedicate: il Centro recupero fauna selvatica ed il Centro recupero tartarughe marine, con l’intento e l’obiettivo di preservare i sistemi ecologici presenti, di ripristinare i luoghi degradati e di promuovere modelli di sviluppo territoriale sostenibili.
Nella fase attuale, inoltre, l’ente sta lavorando in rete con altre realtà pugliesi per il tracciamento degli spostamenti delle tartarughe marine a seguito della liberazione. Grazie ad un trasmettitore satellitare, infatti, gli operatori possono visionare i percorsi di mare battuti dagli esemplari curati presso il proprio centro. Il fine ultimo è quello di aumentare i livelli di tutela della specie in tutto il Mediterraneo.
La necessità di tutelare e proteggere quest’oasi naturale è stata avvertita intensamente fino dagli anni Settanta. L’interessamento va riconosciuto alla marchesa Luisa Romanazzi Carducci, membro del direttivo del WWF Italia, a iniziare a combattere per preservarla. Nel corso degli anni è stato sventato il progetto di costruire qui persino una centrale nucleare, oltre a un certo numero di lottizzazioni per insediamenti turistici. Per fortuna, alla fine Torre Guaceto è diventata un’area protetta e si conserva in tutta la sua selvaggia bellezza fino ad oggi.
Molte zone dell’area sono comunque fruibili anche turisticamente, pur nel rispetto delle normative di tutela. Nella parte Nord della zona costiera è possibile andare in spiaggia e fare il bagno a Punta Penna Grossa, dove è disponibile un’area attrezzata con ombrelloni e lettini. Il mare è bellissimo, con il suo colore blu intenso e le sue acque cristalline.
In questa zona è stato anche ideato un modello di pesca sostenibile, Nel rispetto del mare e insieme dei pescatori locali: la pratica di pesca condotta a Torre Guaceto è oggi presidio slow food, così come il pomodoro fiaschetto, un’antica cultivar riscoperta grazie all’impegno del Consorzio e degli agricoltori della riserva, coltivato nelle aree agricole dell’area protetta.
La Riserva è una meta turistica sostenibile certificata CETS (Carta europea del turismo sostenibile), un riconoscimento assegnato all’Area Marina Protetta nel 2016. Attualmente la procedura è in fase di rinnovo.