Regione Puglia in soccorso delle edicole
Una legge approvata dall’Ente per soccorrere le attività ormai in caduta libera. Un documento approvato all’unanimità. Proposta: “Misure a sostegno della stampa”. «Potranno affiancare alla vendita di quotidiani e periodici anche prodotti alimentari e non alimentari, e “somministrare al pubblico alimenti e bevande”
Le edicole diventano chioschi multiservice, c’è il “via libera” della Regione Puglia. Sono in molti a sperarlo, a cominciare dai titolari delle stesse edicole, in numero sempre più basso. Scompaiono come funghi.
Non ci sono più le edicole di una volta. Lo dicono i numeri. Unici a non raccontare questa deriva, strano a dirsi, ma la ragione è facilmente intuibile, i quotidiani, i settimanali, i periodici in genere. Che pure hanno provato a studiare formule virtuose, che aiutassero gli ultimi edicolanti rimasti. Dunque, occorre prendere coscienza che le edicole chiudono perché non si vendono più i giornali di una volta. Colpa dei social, mondo del quale in qualche modo fa parte la stessa stampa, che una notizia la rivoltano come un calzino rendendola già letta il giorno dopo, quando il quotidiano sarà in una delle edicole a qualche centinaio di metri da casa.
Con il passare del tempo, i giornali si sono fatti superare allegramente dai social, da Facebook, dai canale Youtube e Telegram, tanto per fare i primi nomi. Sulle prime pensavano che la rivoluzione prima o poi segnasse il passo, invece, questa, metteva avanti un passo dopo l’altro. I quotidiani, infine, si sono convertiti, ma quando ormai era tardi: tutto compromesso. Nemmeno la corsa ad un’analisi dettagliata del fatto di cronaca porta alla scelta di un giornale, una rivista: una parte della notizia la lancia la stessa testata interessata, una parte la riprendono gli altri siti che depotenziano l’interesse qualsiasi esso fosse.
SOCCORRETECI O SOCCOMBIAMO
E, allora, una legge per soccorrere sì le edicole, ma anche l’editoria. Un documento ad hoc, è stato approvato all’unanimità. La proposta di legge “Misure a sostegno della stampa e delle edicole”, di cui è primo firmatario il capogruppo de La Puglia Domani, riporta Quinto Potere in un servizio a firma di Raffaele Caruso, e sottoscritta da numerosi altri consiglieri, mira a lanciare un salvagente – si diceva – ad un settore in profonda sofferenza, ultimo anello di una catena, quella editoriale, che sta subendo da anni una crisi strutturale che ha portato ad una brusca contrazione delle vendite di giornali cartacei.
Questa legge, secondo quanto riportato, permetterebbe alle edicole di casa nostra di porre in vendita merce diversa dal solo quotidiano o rivista. Nello specifico, «le edicole regionali – è scritto – che siano punti vendita esclusivi, potranno affiancare alla vendita di quotidiani e periodici anche “prodotti alimentari e non alimentari”, la vendita tramite apparecchi automatici e “somministrare al pubblico alimenti e bevande”». L’obiettivo, si diceva, sarebbe riuscire a trasformare le tradizionali edicole in chioschi multiservice, con la possibilità, nel rispetto delle vigenti normative degli specifici settori, di associare alla vendita di giornali e riviste altre tipologie commerciali o di servizi.
DIFFUSIONE QUOTIDIANI E PERIODICI
Nel rispetto dei principi stabiliti dall’articolo 21 della Costituzione, la Regione Puglia disciplinerebbe la diffusione della stampa quotidiana e periodica, garantendo la salvaguardia dei motivi imperativi di interesse generale connessi alla promozione dell’informazione e del pluralismo informativo e il diritto dei cittadini di accedere a un’informazione pluralista. «Il provvedimento – sempre secondo la Regione – si farebbe promotore di una modernizzazione e dello sviluppo tecnologico della filiera distributiva editoriale, anche attraverso la riqualificazione strutturale e tecnologica dei punti vendita».
I punti vendita, fermo restando l’obbligo della vendita di giornali, quotidiani e periodici, assicurando parità di trattamento nella vendita delle pubblicazioni, potranno destinare una parte della superficie alla vendita di prodotti non alimentari, di prodotti alimentari tramite apparecchi automatici.
ALIMENTI E BEVANDE
Ultima puntualizzazione da parte della Regione e indicata nel servizio di Quinto Potere: «Per la vendita di pastigliaggi confezionati, delle bevande preconfezionate e preimbottigliate, con esclusione del latte e dei suoi derivati e delle bevande alcoliche e superalcoliche, non è richiesto il requisito professionale di cui all’art. 71, comma 6, del d.lgs 59/2010. I punti vendita esclusivi possono svolgere qualsivoglia attività di servizio a favore di soggetti privati e pubblici nel rispetto della normativa vigente».
Come spiegavamo nell’introduzione, tardi i giornali – con particolare riferimento ai quotidiani – si sono accorti che i social stavano mietendo vittime, minando non solo l’informazione, ma posti di lavoro ed attività. L’augurio che rivolgiamo alle numerose testate giornalistiche, cartacee e online, è quello che la legge promossa dalla nostra Regione, sia giunta in tempo. E che la chiusura della stalla abbia una volta tanto impedito che i buoi scappassero, irrimediabilmente.