Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio

«Centro storico bellissimo: colonne doriche, palazzi di pregio, la cattedrale, l’università», dice il numero uno dei rappresentanti del commercio italiano. «Rigenerare un territorio partendo dalla Città vecchia, significa portare avanti valori fondamentali e lavorare su identità, dignità e operare su una prospettiva di futuro per i giovani». L’amicizia con l’arcivescovo Filippo Santoro, la stima per Leonardo Giangrande, il calcio e le partite che gioca e vince. «Non mi è mai piaciuto perdere…»

 

Il primo incontro, quello, si dice, che non si scorda mai, è avvenuto nella bella e accogliente sede universitaria “Aldo Moro” di Taranto, nel cuore della Città vecchia. Quell’incontro, fatalità, finisce ad ora di pranzo inoltrata, tanto che perde il primo aereo, quello delle 15. L’angolo più prezioso e amato della città che in questi giorni sta cominciando a rifiorire.

Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, prenderà il volo successivo. «Sono quasi contento di averlo perso – sorride – mi attendono a Milano in serata, arriverò comunque per tempo, mi auguro; mi tratterrò qualche minuto in più a Taranto per dare un’occhiata a un tesoro già visto di sfuggita, al mio arrivo, ma che mi ha fatto grande impressione: il Centro storico della città; ne avevo appena visto un pezzettino: Colonne doriche, palazzi di pregio, la cattedrale…».

Dopo le 14, Sangalli approfitta di quella manciata di minuti in più che è riuscito a rastrellare un po’ qua e un po’ là. Passeggia per via Duomo, maniche di camicia. Si ferma con i dirigenti Confcommercio di Taranto, con il presidente Leonardo Giangrande. Non dà l’impressione del mordi e fuggi. Non ha molto tempo a disposizione, ma non parla di corsa, non mette ansia. Per dirla tutta, se la gode. Siede ad uno dei tavolini, disposti su una suggestiva scalinata “interna” al Caffè letterario, un’idea di partenza sostenuta con forza da Barbara e Claudia Lacitignola, fra le prime a scommettere su un’attività nel cuore della Città vecchia.

 

RIPARTIRE DALL’IDENTITA’

Un pensiero alla riqualificazione. «Rigenerare un territorio partendo dalla Città vecchia – attacca Sangalli – un tesoro a cielo aperto, significa portare avanti valori fondamentali che non devono scomparire per nessun motivo al mondo; abbiamo l’obbligo di fare tutto il possibile perché questo non accada, impegnandoci più del dovuto: la riqualificazione di un borgo antico significa lavorare sull’identità, sulla dignità, operare su una prospettiva di futuro per i giovani».

«La sede universitaria di Taranto – prosegue Sangalli – è di una bellezza straordinaria, suggestiva: devo fare i miei complimenti agli amministratori locali per avere assegnato ai giovani, dunque, al futuro di questa città, una sede così importante e impegnativa».

L’abbraccio con l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro. Si conoscono dai tempi di Comunione e liberazione, ambiente cui Sangalli è sempre stato vicino. Ma anche per via della sua passione calcistica. Non solo in qualità di accanito sostenitore del Milan, ma anche come calciatore.

Nonostante i suoi ottantaré anni, quando può indossa ancora gli scarpini da calciatore. E non esistono amichevoli. «Adesso accade un po’ meno, ma non nascondo che la tentazione è sempre grande». E’ un grande sportivo, ma non nasconde la sua determinazione. «Le partite voglio sempre vincerle – ricorre a una metafora, sorride il presidente nazionale di Confcommercio – non mi piace perder tempo, entrare in campo, qualsiasi sia il terreno di gioco, e prenderle: diciamo che in tutti questi anni, spesso e volentieri, le ho date…».

 

DA QUI, IL FUTURO DEI GIOVANI

Taranto e la Città vecchia. «Bisogna fare in modo che questa realtà – riprende Sangalli – che nel passato ha significato tanto per lo sviluppo di tutta la città, continui a rappresentare tanto anche per il futuro, soprattutto per i nostri giovani; per chi qui ci studia e per chi, qui, vuole continuare a viverci: un messaggio più volte lanciato dal presidente Giangrande, un impegno serio e responsabile il suo».

Giro fra i vicoli, primo giudizio. «Questo centro storico è meraviglioso – si passa quasi una mano sul cuore il presidente Confcommercio – dovete credermi: io stesso sono nato in un piccolo paese della Comasca, Porlezza, cittadina con lo sguardo sul lago Ceresio, con spiccata vocazione turistica, come la vostra Taranto. Bene, quando vedo cose simili a vicoli, chiese e campanili, mi tuffo nel mio passato e vedo la mia stessa gente: piena di entusiasmo e voglia di fare. E’ questo il sentimento che ho colto qui: solidarietà, passione, partecipazione della gente».

Guardandosi intorno, primo pomeriggio di sole, fra vicoli, palazzi storici e basilica, un’idea di futuro. «Idea di futuro per questa terra – conclude Sangalli – la dico così: viste passione e determinazione, sono ottimista; ma, attenzione, il mio non è un atteggiamento di maniera: sono ottimista convinto».