Valentina Tilgher, vice sindaco
Assessore a Sviluppo economico, Marketing e Risorse del mare, traccia un primo bilancio sull’Amministrazione-Melucci. «Promuoviamo l’immagine della città, cresce l’industria turistica, importante l’impegno degli operatori. Lotta agli abusivi e sostegno agli imprenditori intenzionati ad investire sul territorio»
Ospite di “Costruiamo Insieme”, Valentina Tilgher, vicesindaco, assessore a Sviluppo economico, Marketing e Risorse del mare al Comune di Taranto. Subito un primo bilancio sull’attività svolta dall’Amministrazione comunale della quale lei fa parte.
«Per quello che mi riguarda, la prima candelina l’ho spenta il 26 luglio scorso: è stato un anno estremamente faticoso e impegnativo; abbiamo scelto di lavorare, e non a parole, su pianificazione e progettazione per un futuro diverso per Taranto. Ciò ha comportato uno studio non indifferente con l’analisi di progetti che avrebbero potuto dare impulso rispetto a progetti purtroppo arenatisi, considerando finanziamenti che rischiavamo di perdere; abbiamo svolto una ricognizione di tutte le istanze esistenti assegnando priorità.
Il sindaco ha dichiarato subito quale fosse il suo programma, in questo nel suo discorso di insediamento il nostro primo cittadino è stato chiaro. Ha manifestato le direttrici di sviluppo e all’interno di questo studio strategico è stata collocata la serie di interventi. A un anno di attività amministrativa i progetti cominciano a concretizzarsi».
Un anno di attività. Una cosa, fra le altre, che la rende fiera?
«La prima che mi viene in mente: i lavori di recupero della Scarpata del lungomare. Ma solo perché ultima in termini di tempo, forse quella che ha avuto un impatto immediato sulla cittadinanza. E’ un intervento-simbolo. La scommessa era recuperare un’area bellissima e preservarla dai ripetuti atti vandalici e dall’invasione della microcriminalità. Dunque, il Lungomare come simbolo del lavoro da svolgere per recuperare Taranto. Abbiamo cominciato a restituirle bellezza e dignità, questa la visione finale di una zona sicuramente suggestiva, che avrà ulteriori interventi in queste settimane. Ma, attenzione, a Taranto il brutto continua ad esistere: è ben radicato, ma è a piccoli passi, costanti, che riusciremo a creare sacche di resistenza rispetto a un uso che aveva spinto verso il basso una delle bellezze di questa città».
Come “vede” da ieri quel tratto di Taranto?
«La immagino con le famiglie che passeggiano indisturbate, chi fa jogging, ragazzini in bici portati a spasso dai genitori; la gente che è andata, e va tuttora, in spiaggia, a Lido Taranto: non a farci il bagno – è l’ideale per prendere il sole, ma è bene ricordare che esiste il divieto di balneazione – per motivi igienico-sanitari; stiamo intanto progettando per qualificare il Pontile nuovo, non solo a carico del Comune ma con l’ausilio di iniziative private: non è più tempo di chiedere investimenti per il solo bene della cittadinanza; l’interesse della collettività va contemperato con l’interesse dell’imprenditore che compia investimenti che a tre, cinque anni si ripaghino; altrimenti abbiamo solo – un “già visto” su diversi progetti esaminati – un investimento con il supporto pubblico, esaurito il quale non cammina più sulle sue gambe. Non potendo assicurare la ripetitività del sostegno pubblico, il bene una volta ristrutturato verrebbe abbandonato, vandalizzato come accaduto con altri scempi esistenti per Taranto. Il Comune ha un patrimonio immobiliare immenso, rimetterlo in sicurezza, ripristinarlo, riaffidarlo, richiede uno sforzo economico che andrebbe spalmato in molti anni».
Il rispetto delle regole, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, su questo è stato tassativo.
«E’ giusto che i cittadini manifestino le proprie istanze. Inutile pensare, per esempio, grave piaga, che l’abusivismo si possa risolvere con un intervento a settimana da parte della Polizia municipale. Buona parte dei trasgressori non ha patrimonio aggredibile, la normativa non consente di mettere in prigione l’abusivo: i poteri in ordine alla requisizione della merce, del sequestro dei mezzi, sono purtroppo limitati. Proseguiamo con la repressione dei reati, fino a quando chi compie reati simili abbia l’esatta percezione di non farla più franca. Restando sull’esempio del Lungomare: andremo a creare, invece, una serie di presidi autorizzati tesi a infliggere il colpo di grazia all’abusivismo, obbligando anche quanti operano illegalmente a rientrare in un circuito virtuoso con il rispetto delle regole. Lo scopo è creare un controllo sociale mediante il quale, un pezzo per volta, intendiamo riprenderci Taranto e restituirla ai cittadini».
Estate calda, Taranto riposizionata dal punto di vista culturale.
«Lo confortano i dati sul turismo, Taranto viene finalmente vista per quello che è: una città bellissima, nella quale è piacevole trascorrere le vacanze. C’è da lavorare ancora per farne meta ideale. Gli eventi vanno bene, ma una volta organizzati occorre far trovare al turista una serie di servizi, un tema – quello dei servizi – sul quale ci stiamo impegnando; un lavoro decisamente più lungo rispetto all’allestimento di un evento; intanto, però, cominciamo a promuovere l’immagine della città, perché cresca la capacità di un’industria turistica, un’intera rete di operatori che trasformino la città rendendola accogliente per il turista».