Nel 2024 la Loren e la Bardot compiono novant’anni
Bellezza mozzafiato e intelligenza. Arte e impegno civile. L’italiana strapremiata da una pioggia di premi (un record) e due Oscar, l’altra spesso segnala per le sue battaglie a favore degli animali
Una mora, l’altra bionda; una, bellezza fisica e statuaria; l’altra, il fascino della trasgressione. Due canzoni che incarnano il desiderio di due generazioni molto simili. Una è Sophia Loren, l’altra è Brigitte Bardot. Come dire Italia e Francia. Carnalità mediterranea e sensualità che viene dall’Oltralpe. A breve compiranno novant’anni. Auguri per la bellezza e il traguardo dal quale distano appena qualche mese.
Non per campanilismo, noi italiani teniamo per Donna Sofia (il “ph” è diventato un vezzo internazionale). Che vista ancora oggi esercita un fascino inarrivabile, inarrestabile. Al contrario BB, che ad appena cinquant’anni non ha più voluto saperne di osservare per il suo corpo una dieta ferrea, mentre la sua coetanea restava tale e quale. Sophia Loren e quella danza, spogliarello compreso, che improvvisa sulle note di “Abat-jour”, ironia della sorte un titolo francese, in una alcova davanti a un eccitatissimo Marcello Mastroianni nel film “Ieri, oggi e domani”, diretto da Vittorio De Sica e premiato con l’Oscar. Se poi ci mettiamo gli Oscar, fra le due non c’è gara. Basterebbe quello de “la ciociara”, sempre diretto da De Sica. E poi l’amore degli americani per lei, gli attori che hanno recitato con lei: Marlon Brando, Clarke Gable, Jack Lemmon e Walter Matthau.

DIVERSE MA SIMILI…
Sophia e Brigitte, diverse, ma anche così simili. Due autentiche star assolute, entrate nel mito del cinema. Non solo bellezza, le due stelle hanno in comune anche l’anno di nascita: il 1934. Proprio per questo motivo il passaggio al 2024, segna per loro qualcosa di veramente importante: i novant’anni!
Per la Loren, i novanta arrivano precisamente il 20 settembre, per la collega, poco più di una settimana dopo, il 28. Sophia, nella vita come sullo schermo, ha saputo interpretare ruoli drammatici e brillanti, alternandoli anche a parti comiche, duettando con lo stesso Mastroianni, ma anche con Alberto Sordi (Il segno di venere) e con l’immenso Totò (Miseria e nobiltà) regalando, immagini di una femminilità senza pari. Chi non ricorda il ruolo della pizzaiola in “L’oro di Napoli”, sempre di De Sica, quando i clienti la circondano per vedere il suo decolleté? Oppure con un vestito rosso-scollato mentre balla “Mambo italiano” facendo perdere la testa al solito De Sica in “Pane, amore e…”. Poi la Cesira de “La ciociara”, alla seducente Antonietta di “Una giornata particolare” di Ettore Scola.

CE NE FOSSERO…
Mentre la Loren è stata la bellezza mediterranea, la Bardot è stata la venere bionda, sbarazzina. Due simboli della bellezza femminile per decenni, sempre accompagnata da una straordinaria intelligenza. La Bardot, per esempio, compie una scelta radicale, lasciando una grande carriera alla soglia di appena quarant’anni compiuti. Dal ’74 in poi, invece di coniugare curve e nome a maison e griffe di alto profilo, sceglie di schierarsi in favore dei diritti civili e degli animali, trasformando in un uno zoo-hotel la sua villa in Costa Azzurra.
Due vite, quelle di Sophia e Brigitte, esemplari. Anche se fra le due, insistiamo, la nostra Loren è entrata nel “Guinness dei primati” risultando l’attrice italiana più premiata di sempre per essere applaudita una volta di più in una recente edizione dei David di Donatello per il film “La vita davanti a sé”, diretto dal figlio Edoardo Ponti.
Vite da Oscar, Sophia e Brigitte, due donne che con talento e intelligenza hanno saputo segnare il secolo scorso e quello corrente, con l’arte e con impegno. Ce ne fossero Donna Sophia e BB…