Del Debbio si scaglia contro i picchiatori dei due gay aggrediti a Padova
Il conduttore di “Dritto e rovescio”, soccorre i deboli. Su Retequattro il suo programma che spesso ospita Salvini e i pistolotti contro gli extracomunitari, stavolta stupisce. E si augura che qualcuno «gonfi i responsabili del pestaggio come un tamburo», anche per non sconfessare l’atteggiamento violento di certi programmi. I ragazzi malmenati, reagiscono e denunciano il branco. Il sindaco auspica si faccia luce sul caso di grave inciviltà.
«Mettetevi due protesi là sotto!». Inequivocabile quell’indicazione, «là sotto» è riferito agli attributi, in breve, al coraggio, visto che nel nostro Paese si fa distinguo fra coraggiosi, «con gli attributi», e codardi, «privi di attributi». Ecco, allora che Paolo Del Debbio, a “Dritto e rovescio”, si rivolge direttamente a chi ha picchiato a Padova due ragazzi omosessuali per essersi baciati per strada. «Mettetevi due protesi là sotto!», esclama, quando meno te lo aspetti, il conduttore rivolgendosi a favore di telecamera. «Due ragazzi che si baciano per strada – prosegue – o si pigliano per la mano, ma uno che si mette a menarli ma che c’ha nel cervello? Non ce l’ha, ma se ce l’avesse che avrebbe in quella testa?».
Il monologo è duro. Non si ferma a quella provocazione, anzi, arriva il carico da 11. Prosegue. «Perché non ve la prendete con qualcuno di più grosso, che magari vi dà una smanica di ceffoni e vi gonfia come un tamburo? Che c’avete sotto? Sopra nulla, almeno mettetevi due protesi che fanno finta di essere quelle che normalmente un uomo ha, e che quando le ha non fa cose come cose».
Retequattro si smarca dall’aggressione dei due ragazzi gay. Anzi, provoca quei bellimbusti che hanno picchiato i due ragazzi che non facevano niente di male. Gli scandali sono altri. Alla fine, fa piacere che un programma, su una tv che non smette un attimo di indicare la diversità di pelle, quella degli extracomunitari, per esempio, stavolta abbia assunto le parti di due diversi, due gay.
La storia è nota, accade a Padova. Due ragazzi, Marlon e Mattias, il primo di ventuno anni, l’altro di ventisei, vengono prima insultati e poi aggrediti per essersi dati un bacio nel centro della città veneta. I due ragazzi camminavano mano nella mano, quando ad un certo punto hanno deciso di fermarsi. Avvicinarsi e scambiarsi un bacio. E’ lì che è scattata l’aggressione. Un branco, autoproclamatosi “giustiziere”, formato da quattro ragazzi e due ragazze si è avvicinato alla coppia e ha cominciato a picchiarla. Interviene un amico dei due, picchiato duro anche lui. Non appena compie il gesto di difesa, viene colpito con un bicchiere alla testa. Corsa in ospedale, la ferita è sanguinante, deve suturarla con dei punti. Anche i giovani hanno subito ferite, lievi per fortuna. Insieme, i tre ragazzi formalizzano la denuncia, raccontano dell’aggressione e replicano il racconto a favore di social con tanto di video.
«Abbiamo deciso di raccontare quello che è avvenuto – dicono Marlon e Mattias – perché siamo stanchi di dover far fronte a episodi omofobi; vogliamo fare in modo che queste manifestazioni di odio e discriminazione non ci siano più», proseguono nel racconto del violento episodio. «Mi viene da pensare anche al giovane Willy – aggiunge uno dei due – ucciso dalla mascolinità tossica e da questi comportamenti menefreghisti di fronte alla collettività e alla diversità: è il momento di dire basta!».
Su Retequattro, la puntata scorre veloce. Del Debbio appare sinceramente contrariato. Come non l’abbiamo mai visto, nemmeno in occasione di una delle tante aggressioni compiute da cittadini nei confronti di extracomunitari che arrivano in Italia su imbarcazioni improbabili in cerca di futuro, lontano da guerre civili, religiose e politiche.
In soccorso dei due ragazzi, uno originario di Mestre e l’altro di Padova, sono intervenuti per primi i vigili urbani che presidiano la sede del Comune e successivamente i carabinieri. Gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere per identificare i componenti del gruppo.
Pronto l’intervento del sindaco del capoluogo, Sergio Giordani, che esprime solidarietà ai ragazzi. «Auspicandoci che vengano individuati al più presto i responsabili, va ribadito che Padova è una città libera e non tollera prevaricazioni; va confermato l’impegno a ogni livello per combattere ogni discriminazione e forma di violenza, anche con adeguati strumenti normativi». Con buona pace di tutti. E stavolta anche di Del Debbio, che speriamo continui a stupirci.