Foto-twitter-5Momento di riflessione per gli ospiti del Centro di accoglienza straordinaria. «Grande emozione metterli nella condizione ideale per pregare», dice Nicole Sansonetti, presidente di “Costruiamo insieme”.

Via i sandali, ginocchia sui tappeti personali appena stesi in direzione della Mecca. Modugno oggi alle 13, alla presenza del suo imam, ha vissuto il suo momento di preghiera. Un rito fondamentale nel processo di integrazione che stanno compiendo gli extracomunitari (non solo quanti di fede musulmana) con i residenti della cittadina a pochi chilometri da Bari.

Questa mattina gli operatori della cooperativa “Costruiamo insieme”, che si occupa del Centro di accoglienza straordinaria a Modugno, si sono attivati per mettere gli ospiti della struttura nelle condizioni ottimali per svolgere il momento di raccoglimento religioso. Missione da compiere, insieme con amici, connazionali, anche di religione diversa: prestare massima collaborazione a quanti avevano chiesto di impegnare il proprio venerdì raccogliendosi in preghiera.

A coordinare i lavori e, dunque, mettere a proprio agio quanti più tardi si sono riuniti per pregare, Nicole Sansonetti presidente della cooperativa. Insieme con altri operatori del Centro di accoglienza, infatti, ha provveduto a rendere fruibile uno spazio per i fedeli musulmani.

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«Una grande emozione…»

«Un momento di grande emozione – osserva Nicole – vedere gente di nazionalità diversa, talvolta schierata su posizioni opposte ma su altri temi, unirsi insieme in preghiera; assistere alla preparazione vederli raccogliersi con lo sguardo verso la Mecca, su noi occidentali esercita un grande senso di ammirazione». Occorreva trovare uno spazio fisico che fosse congruo al momento religioso. «Lo abbiamo scelto insieme –  prosegue il presidente di “Costruiamo insieme” – individuato in un istante, un cortile indipendente da destinare a luogo di culto».

Un altro passaggio importante, dunque, è stato compiuto in queste ore. Prosegue anche attraverso momenti simili quel processo di integrazione con il territorio auspicato da più parti. Fatte le debite proporzioni, lo scopo è quello di fare del momento di preghiera un esempio di integrazione e religiosità progressista per il territorio. Il preparatore spirituale durante la preghiera ha ricordato che l’educazione islamica è votata a tolleranza, dialogo e assistenza agli immigrati.

Secondo stime diffuse di recente, in Italia sarebbero un milione i fedeli di fede musulmana, fra questi oltre centomila italiani.