Sono una settantina, sbarcati in Sicilia e trasferiti nel capoluogo ionico
«Siamo arrivati in barca, clandestinamente: partiti da Monastir, tre notti in mare», le prime dichiarazioni. Gli investigatori si interrogano su come siano arrivati indisturbati sulle coste italiane.
Settanta tunisini bloccati dalle forze dell’ordine, saranno trasferiti a Taranto. Dopo lo sbarco a Palma di Montechiaro, gli immigrati sono stati ospitati nella tensostruttura situata presso la banchina portuale di Porto Empedocle per essere identificati e sottoposti alle visite sanitarie. Una volta espletate le formalità per tutti è stato disposto il trasferimento a Taranto.
Nessuna informazione utile è stata resa ai poliziotti che li hanno bloccati. Al momento non è dato sapere come siano arrivati fino a Palma di Montechiaro e su quanti fossero. Fra questi, un tunisino avvicinato da un giornalista ha reso una prima, spontanea dichiarazione a proposito del viaggio affrontato con altri su una imbarcazione di fortuna. «Siamo arrivati in barca, clandestinamente, siamo stati in mare tre notti, siamo partiti da Monastir…».
Secondo qualcuno erano trecento. Secondo altri, addirittura quattrocento. Fonti umanitarie, invece, parlano di nemmeno cento immigrati. Una volta raggiunta la riva si sarebbero dispersi fra le dune per tentare di arrivare nel centro abitato di Palma. Alcuni di loro, sono stati visti sulla Statale 115. Automobilisti hanno raccontato alle forze dell’ordine di avere ricevuto richieste di passaggi e di acqua. Altri immigrati si sarebbero dati alla fuga fra le campagne della zona. Polizia, carabinieri e guardia di finanza, anche con l’ausilio di un elicottero, hanno cercato di rintracciarne quanti più possibile. Sarebbe il primo, imponente sbarco autonomo di migranti che avviene in Sicilia da qualche anno a questa parte. Quando gli immigrati erano arrivati in Sicilia, lo avevano fatto accompagnati da navi mercantili, militari o pescherecci di pescatori della zone. Ma questo non sarebbe l’unico arrivo di migranti in queste ore, tra l’arcipelago delle Pelagie e la Sicilia.
MADRE-NAVE CERCASI…
Considerando le dimensioni dello sbarco, secondo agenti di polizia pare che i migranti siano stati accompagnati fino a pochi metri dalla riva con da una nave che subito dopo ha invertito la rotta. Motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza stanno cercando di individuare l’imbarcazione che sarebbe di grandi dimensioni se a bordo gli immigrati erano in realtà centinaia. Quella delle navi-madre è una tecnica di trasporto dei migranti che sembrava dimenticata. L’assenza di navi di soccorso nel Mediterraneo centrale potrebbe avere riattivato questa modalità di sbarco. Un’imbarcazione al traino di quella ancora non trovata, invece è stata rinvenuta a Palma di Montechiaro. Ma, si diceva, ancora incerto è il numero dei migranti sbarcati.
Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, che ha portato cibo, acqua e mascherine alle persone rintracciate e caffè alle forze dell’ordine, ha detto di aver saputo dagli stessi migranti, tutti tunisini, che erano circa trecento su due imbarcazioni. Quattrocento, invece, sarebbe stato il numero riferito da diversi testimoni dello sbarco che hanno chiamato la polizia. I migranti, poco per volta, sono stati trasferiti alla tensostruttura nel porto di Porto Empedocle per l’identificazione e i controlli sanitari. L’interrogativo che, intanto, si rivolgono gli investigatori risiede sul come avrebbero fatto due imbarcazioni con così tante persone a bordo a compiere l’intera traversata indisturbate, nonostante quel tratto di mare sia costantemente sorvegliato.
Secondo dati del Viminale aggiornati al 22 maggio, sono 4.445 i migranti arrivati quest’anno in Italia (senza contare i circa 450 giunti ieri sulla costa dell’Agrigentino e sull’isola di Linosa e i circa 70 sbarcati sabato tra Lampedusa e Marsala). Nello stesso periodo del 2019 gli arrivi erano stati 1.361, mentre nel 2018 avevano raggiunto quota 10.693. Il totale dei migranti arrivati lo scorso anno, sempre secondo i dati del Ministero dell’Interno, sarebbe di 11.471, mentre nel 2018 erano stati 23.370.