Intervista ad Antonella Bellomo, Prefetto di Taranto

«L’Italia, il Meridione in particolare, sono realtà che non mostrano diffidenza nei confronti della popolazione straniera», dichiara la massima autorità dello Stato sul territorio. «La città attraversa un momento di crisi del lavoro. Attivi nell’assicurare il rispetto delle regole, monitoriamo i flussi dei finanziamenti destinati a sviluppo e recupero della città».

Questa settimana, ospite del sito Costruiamo Insieme e degli strumenti di comunicazione ad esso collegati, dalla web radio al canale youtube, Antonella Bellomo, Prefetto di Taranto.

«Auguro a Taranto, la ripresa tanto auspicata», ha dichiarato nella sua prima conferenza stampa. Eccellenza, alla luce di quanto sta accadendo in queste ore, ci riferiamo anche al caso Arcelor-Mittal, qual è il suo punto di vista?

«E’ una situazione molto complessa, ma l’augurio rivolto allora alla città di Taranto, è lo stesso: sincero e di cuore. A distanza di sei mesi da quel giorno, mi rendo conto che non è semplice individuare quale sia l’interesse generale dei cittadini; oltre all’augurio, c’è l’impegno a individuare e perseguire la strada migliore per i tarantini. In un momento così delicato, purtroppo avvertiamo un senso di impotenza; ci solleva, però, che il tema industriale sia all’attenzione di Governo e Stato in tutte le sue massime componenti, pertanto augurio e impegno sono confermati affinché si possa davvero trovare la migliore soluzione per questo territorio».

«Guardare al futuro con speranza», uno dei suoi passaggi.

«Mai perdere di vista la speranza, l’aspirazione dell’uomo è tesa a migliorare la condizione umana; problemi di fronte ai quali ci troviamo oggi, sono anche causati da un progresso economico, spesso accettato acriticamente senza porsi il problema delle eventuali conseguenze: siamo in un momento di forte consapevolezza, la crescita delle conoscenze scientifiche ci consente di accettare un progresso sostenibile dalla comunità, pertanto credo che la speranza sia sentimento che deve trovare posto nei nostri cuori unito, però, all’impegno di ciascuno di noi affinché questa speranza si traduca in azioni concrete».Bellomo 03Quali sono i compiti che il Governo assegna a una Prefettura, l’Ufficio territoriale del Ministero dell’Interno?

«E’ una istituzione antica centocinquant’anni, da cento anni coeva all’Unità d’Italia, nata dall’esigenza del Governo centrale così da avere un presidio sul territorio; è questa la sua funzione principale, anche se nel corso di questi anni ha subito profonde trasformazioni. In un momento storico particolarmente delicato, composto da organismi sovranazionali – penso all’Unione europea, all’adesione a contesti internazionali – sono le autonomie locali, Comuni, Province, Regioni, ad avere rango costituzionale rispetto alla Prefettura che questa autonomia non le ha; ruolo principale della Prefettura è fare da raccordo fra il sistema dell’autonomia locale e il sistema dell’apparato dello Stato, tutto il resto discende da questo, porci in una situazione di servizio per la comunità, rappresentando le esigenze della generalità dei cittadini e cercando di svolgere azione di mediazione, tanto nei conflitti sociali quanto negli interessi rappresentati dalle varie istituzioni».

Fra gli altri compiti, monitorare i finanziamenti perché questi vengano spesi in modo corretto. Specie in un territorio in sofferenza come il nostro.

«Sono previsti grandi finanziamenti in ordine a sviluppo e recupero di gran parte dei territori della città e di quelli confinanti; previsti finanziamenti anche per le grandi manifestazioni – è il caso dei Giochi del Mediterraneo – e in tutto questo la situazione è talmente delicata in un contesto nazionale da autorizzarci a pensare ad attacchi a finanziamenti che potrebbero  sfuggire ai canali della legalità, della regolarità; l’opinione pubblica è al corrente di protocolli d’intesa con autorità, enti locali, Invitalia, istituzioni destinatarie di questi contributi; par fare sì che ciò avvenga, mettiamo a disposizione il nostro pacchetto le competenze, le banche dati del Ministero dell’Interno per monitorare qualsiasi soggetto che vorrà accedere a questi finanziamenti».

Eccellenza, in questi primi sei mesi di attività che idea si è fatta del territorio? Quali sono i temi sui quali si sta impegnando?

«I temi sono guidati dalla contingenza, dal settore che in questo momento sta registrando crisi: il lavoro; in generale, non solo quello della grande industria, ma anche il sistema dell’indotto, l’economia del territorio, preoccupazione che coinvolge a tutto tondo questa Prefettura; anche le problematiche che attengono al disagio giovanile, declinato tanto nella diffusione di sostanze stupefacenti, nelle fasce dei giovani, ma anche di quanti non più minorenni non hanno trovato una precisa collocazione nella società; senza contare episodi che ci hanno visto balzare agli onori della cronaca – senza voler criminalizzare alcun territorio – attraverso manifestazioni violente di giovani, comparto quest’ultimo che merita maggiore attenzione; proprio in virtù di ciò abbiamo svolto diverse riunioni con il procuratore del Tribunale dei minori, con gli Organi della scuola, le Forze di polizia, Enti locali per fare squadra e mettere a sistema iniziative in nostro possesso; è materia complessa che merita quell’attenzione che la comunità si aspetta».Bellomo 02C’è un tema che in quanto cooperativa sociale, ci sta particolarmente a cuore, quello dei migranti. Attraverso i nostri strumenti di comunicazione facciamo promozione all’esterno. Abbiamo fatto e faremo ancora trasmissioni a tale proposito. La Prefettura, intanto, ha reso più snella la macchina dell’accoglienza.

«Come diciamo spesso, l’Italia, il Meridione in particolare, sono realtà accoglienti, non mostrano diffidenza nei confronti della popolazione straniera; sul nostro territorio esiste un hot-spot, che corrisponde a precise indicazioni dell’Unione europea che invita ad organizzare luoghi di sbarco; l’hot-spot di Taranto è tuttora gestito dal Comune, che ha dimostrato insieme ad Autorità sanitarie locali, comparto del volontariato, istituzioni locali, autorità del porto, Capitaneria, Marina militare, di poter contare su un sistema di accoglienza efficace; in realtà anche i numeri registrati sul territorio oggi sono più contenuti rispetto al passato, ma sento di poter dire che la macchina è stata ed è efficiente, e di questo ci è stato dato atto in sede nazionale».

L’Europa chiede maggiore impegno all’Italia.

«Per collocazione geografica l’Italia è certamente esposta all’arrivo di gente proveniente da altri Paesi per vari motivi, dal disagio economico e sociale, alla fuga dalla guerra; non dimentichiamoci che questa migrazione è ben datata: da circa trent’anni la Puglia è terra di sbarchi, a cominciare dall’arrivo di albanesi; si tratta di popoli alla ricerca di condizioni migliori, a tutto questo si unisce una crisi più grande, che prima ancora di essere crisi economica è una crisi di valori all’interno di quello che una volta era il Vecchio continente; dunque è questo l’aspetto sul quale va fatta più di una riflessione».

Ordine e sicurezza pubblica, sono stati compiuti passi in avanti.

«Non possiamo mai ritenerci soddisfatti dello stato in cui siamo: ogni nostra attività è in progressione e tende a richiedere all’apparato dello Stato un atteggiamento severo nei confronti della criminalità; l’impegno da parte dell’intero apparato dello Stato è quello di rafforzare i presìdi della legalità a tutela della regolarità della vita di una comunità; non possiamo mai essere soddisfatti, considerarci arrivati ad una soluzione; abbiamo bisogno di collaborazione interistituzionale, ma anche della condivisione da parte dei cittadini cui fornire una sicurezza e far comprendere che anche i piccoli comportamenti di violazione delle regole contribuiscono ad aggravare il controllo della sicurezza pubblica».