Lucia Mastromarino “Premio Andreace 2020”

«Per anni a Miami, Londra, Toronto e Madrid. Ho studiato con Ricciarelli e Kabaivanska, cantato alla Scala e all’Arena di Verona. Causa Civd-19, niente Spaladium Arena di Spalato a novembre», dice il mezzosoprano. L’incontro con i Bee Gees, un musical internazionale. Si racconta per noi. «Ho girato il mondo come cantante e come visual producer per Spectacular e Operama».

«Ho girato il mondo, avevo praticamente tre residenze e altrettante case in affitto, fra Miami e Londra, per non parlare di Toronto e Madrid, dove ho lavorato come visual producer, così ho deciso di tornare in Italia, da dove oggi mi sposto per concerti in Italia e all’estero». Lucia Mastromarino, cantante lirica, mezzosoprano, non nasconde la passione numero uno, quella per il belcanto. Martedì al Palazzo della Cultura della sua Massafra proprio per queste sue indiscusse qualità canore ha ritirato il Premio Andreace, riconoscimento assegnato a quanti si sono in ambiti diversi. Lucia ha ritirato il premio dalle mani del sindaco, Fabrizio Quarto, prima di essere invitata ad interpretare arie da opera e brani dalla tradizione napoletana.

Dunque, la lirica, piuttosto che la visual producer per Spectacular stage e Operama. «Bello, tutto molto bello, tanto che perdi di vista la tua grande passione, la lirica, per la quale ti sei spesa in tutti questi anni, incontrando Pavarotti e studiando con due cantanti di spessore mondiale come Rajna Kabaivanska e Katia Ricciarelli».

DALLA TURANDOT AI BEE GEES

E’ stato il suo primo amore, una passione sbocciata fra le mura di casa. «Avevo appena compiuto quattro anni, fui affascinata dall’aria di “In questa reggia” dalla “Turandot” di Puccini, mio padre Francesco coltivava il sogno che diventassi una cantante lirica, così, in casa, mi faceva ascoltare le sue arie preferite a tutto volume; mia madre Maria Pia, molto risoluta, mi spinse a coltivare questa passione innata».

Gli studi con Katia Ricciarelli e Raina Kabaivanska, l’incontro con Robin Gibb. «La voce dei Bee Gees mi coinvolse in un progetto faraonico, “Titanic Live Concert”, che straordinariamente fece “sold out” ovunque: cantare ogni sera davanti a tremila persone è una grande soddisfazione professionale».

Lucia Mastromarino, oggi. «Ai tempi del Covid bisogna rivedere un po’ di programmi, io ne ho cancellato qualcuno, non ultimo un doppio impegno in Croazia, “Carmina Burana” di Carl Orff e “El amor brujo” di Manuel de Falla, live visual concert previsti a novembre alla Spaladium Arena di Spalato».

Il suo percorso artistico. «Diplomata in pianoforte e canto, Giacomo Colafelice è stato il mio primo insegnante; due anni a Milano con Katia Ricciarelli: studiavo e cantavo, da Milano a Belgrado; poi l’ingresso nell’Accademia dell’Arena di Verona e ancora studio, stavolta  con Rajna Kabaivanska».

…E DALLA SCALA ALL’ARENA

Lucia Mastromarino, ha calcato i più importanti palcoscenici italiani e internazionali. Fra gli altri, “La Scala” di Milano, “Opera” di Roma, “Fenice” di Venezia, “Massimo” di Palermo, “Verdi” di Trieste, “Verdi” di Parma, dell’opera al Cairo e Wolmi International Music Festival di Seoul (Corea). Al suo attivo anche esperienze registiche acquisite da grandi geni della regia internazionale come Liliana Cavani, Daniele Abbado, J. L. Grinda, Moni Ovadia. Nella prima registrazione integrale della “Zazà” di Leoncavallo, ha cantato nel ruolo di “Anaide” (opera edita da “Bongiovanni”).

Fra gli interventi, si diceva, quelli di Fabrizio Quarto, sindaco di Massafra e Maria Rosaria Guglielmi, assessore alla Pubblica istruzione. Presenti, ai vari momenti previsti dal programma della giornata, anche Francesca Magnani, referente di Poste italiane (filiali Taranto, Brindisi, Lecce); Sergio De Benedictis, delegato FSFI Puglia e Basilicata; coordinano Francesco Maria Rospo e Nicola Fabio Assi, rispettivamente presidente e segretario del Circolo filatelico e numismatico “Rospo”.