Europei di calcio, gli azzurri si genuflettono contro il razzismo
Cinque giocatori della Nazionale prima del fischio d’inizio della contro il Galles, con quel gesto pongono un tema delicato al centro del dibattito. È il richiamo simbolico, carico di significato emotivo e umano, al “Black Lives Matter”, movimento impegnato nella lotta contro ogni discriminazione.
E’ bastato che metà squadra fosse distratta, pensasse di lì a poco ad incrociare gli scarpini con gli avversari in una gara di qualificazione per gli Europei e, allora, apriti cielo. “Metà si inginocchia, gli altri si astengono, liberi di dissociarsi dal gesto contro il razzismo”, “I razzisti italiani sono fieri dei calciatori della nazionale che non si sono inginocchiati”, “Perché lo hanno fatto solo cinque italiani?”, “E gli altri, si sono astenuti?”. E, peggio ancora, un conduttore-opinionista di una tv nazionale: “Inginocchiati per i neri americani? La Rai non può rompere i cogl***”. Cinque nazionali su undici. A riportare le cose in perfetta parità, ci ha pensato l’arbitro italiano Daniele Orsato, prima del fischio d’inizio di Scozia-Inghilterra.
Anche lui si è genuflesso per manifestare la sua posizione contro il razzismo. Un gesto onorevole, che riempie di orgoglio la categoria arbitrale e gli italiani. Purtroppo non tutti, a giudicare dalla strumentalizzazione che ne hanno fatto gli organi di stampa evidentemente non allineati con un pensiero diffuso: protestare contro la violenza e contro ogni forma di razzismo. Gli italiani, emigranti anche loro, dovrebbero conoscere quanto sia insopportabile la discriminazione, l’insulto, la prevaricazione, la violenza gratuita, talvolta sfociata nell’omicidio. Come accaduto in occasione dell’assassinio di George Floyd a Minneapolis da parte di un poliziotto, caso che ha travolto gli Stati Uniti e il mondo intero.
GALLES E AZZURRI IN GINOCCHIO
Dunque, torniamo all’episodio di domenica scorsa. Prima del fischio d’inizio di Italia-Galles. I calciatori del Galles tutti in ginocchio, nessuno escluso (segno, forse, che più di altri colleghi avevano le idee chiare…). Sono, invece, cinque i calciatori dell’Italia che, poco prima dell’inizio della gara, si genuflettono. Gli altri, pare di capire, come scrivono altre testate giornalistiche sarebbero in trance agonistica, così da perdere l’attimo fatale restando in piedi.
Toloi, Emerson Palmieri, Pessina, Bernardeschi e Belotti, sono gli Azzurri che si inginocchiano sul rettangolo di gioco. Accade nel giro di pochi secondi, prima che il direttore di gara fischi l’inizio di Italia-Galles, appunto, terza partita del Girone A degli Europei 2021. Il gesto, simbolo del movimento Black Lives Matter, viene eseguito dopo qualche istante di imbarazzo. Il direttore di gara fa ripetere il calcio d’inizio per consentire ai giocatori del Galles di inginocchiarsi.
Sarà stato un equivoco, ma fra i nostri calciatori alcuni capiscono, altri restano in piedi. Ma, attenzione, dietro questa dimenticanza non sembra esserci alcuna forma di dissenso o mancata solidarietà per il messaggio che quel gesto veicola in tutto il mondo. Piuttosto sono alcuni organi di informazione a prendere spunto dall’episodio per scatenare la macchina mediatica del “Non tutti erano d’accordo!”.
PERCHE’ IN GINOCCHIO
Inginocchiarsi, scrive Fanpage, è un gesto che da tempo gli atleti ripetono sui rettangoli di gioco. Soprattutto in Inghilterra, dove è divenuto una consuetudine. È il richiamo simbolico, ma carico di significato emotivo e umano, al Black Lives Matter: il movimento, tornato alla ribalta, si diceva, anche per l’omicidio di George Floyd (commesso da un agente della polizia di Minneapolis), è impegnato nella lotta contro il razzismo, in particolare nei confronti delle persone nere, vittime delle violenze delle Forze dell’ordine negli Stati Uniti.
Mettersi in ginocchio, viene spiegato, è un gesto volontario, mostrato dalle singole nazionali e senza alcuna indicazione specifica da parte della Uefa. Non tutte le selezioni lo hanno fatto e, in particolare in occasione delle gare dell’Inghilterra, hanno alimentato polemiche i fischi dei tifosi d’Oltremanica nei confronti della formazione di Southgate che ha scelto di aderire all’iniziativa. Succede. Come succede che Croazia e Russia siano tra le nazionali più fredde sul tema (non per questo significa che abbiano posizioni razziste).
La Scozia, che da tempo ha scelto di rilanciare il messaggio contro discriminazioni e razzismo stando in piedi, stavolta ha voluto invece mettersi in ginocchio per solidarietà nei confronti della selezione inglese. Ai calciatori, ricordavamo, s’è unito il direttore di gara Daniele Orsato, unico arbitro italiano presente agli Europei di calcio.