Estate, nel fine-settimana il tentativo di ribaltare il governo presieduto da Putin

“Wagner”, l’esercito dei “contractor” assoldati dalla Russia e capeggiati da Prigozhin, ha messo paura al mondo per un’intera giornata. Il timore maggiore: lo scoppio di un conflitto civile con l’ingresso in guerra di più “attori”

 

Non è stata quella che si suol dire una «passeggiata di salute» quella dello scorso week-end in Russia. Insomma, non finisce tutto in una bolla di sapone, come se in piena estate un colpo di sole, di punto in bianco, si fosse impossessato del leader della

Il presidente russo Vladimir Putin è apparso nel primo discorso televisivo dopo il tentativo di colpo di stato da parte di Wagner al cui comando si era posto – secondo Putin – il “ribelle” Yevgeny Prigozhin. L’occasione del “ritorno” del presidente russo dopo l’assenza nel fine-settimana scorso è stato l’incontro con partecipanti e ospiti dell’XI International Youth Industrial Forum.

Dal suo canto, tirato in ballo dallo stesso “invasore”, Prigozhin, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe in Ucraina. Anche in questo caso, la sua è la sua prima apparizione pubblica dall’ammutinamento di Wagner. Shoigu, però, non ha fatto commenti sul «grave caso di ribellione» durante il quale Prigozhin aveva chiesto al ministro della Difesa un incontro chiarificatore a Rostov prima della sospensione dell’ammutinamento.

 

 

«SHOIGU, DOVE SEI?»

Ma, attenzione, secondo alcuni importanti blogger militari russi su Telegram, hanno avanzato l’ipotesi secondo la quale il ministro della Difesa, Shoigu, si sarebbe recato in visita al confine con l’Ucraina venerdì scorso, prima dunque della sommossa che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo intero. Secondo i blogger in questione le immagini e il video rilasciati dal ministero della Difesa russo potrebbero risalire proprio a venerdì scorso, dunque al viaggio avvenuto prima dell’ammutinamento di Wagner.

«La cosa principale in queste condizioni – ha dichiarato all’agenzia Tass il primo ministro russo Mikhail Mishustin – è garantire la sovranità indipendenza del nostro Paese, sicurezza e il benessere dei nostri cittadini; a tal fine, il consolidamento dell’intera società è particolarmente importante: dobbiamo agire insieme, come un’unica squadra, e mantenere l’unità di tutte le forze, stringendoci attorno al Presidente».

Intanto si registra il procedimento penale a carico del leader della Wagner Prigozhin. L’accusa è di ribellione armata tanto che Prigozhin continua ad essere indagato dal dipartimento investigativo dell’Fsb russo. Fonti bene informate affermano che la decisione di avviare un procedimento penale non è stata ancora annullata e che le indagini sulla ribellione sono in corso.

Dall’Italia, intanto, «seguiamo l’evolversi della situazione interna russa, anche se naturalmente non tocca a noi interferire: tutto dipende dalla situazione, ma certamente l’assenza di Wagner non rafforza l’armata russa», ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

 

DA TUTTO IL MONDO…

Dagli Stati Uniti, invece, «la crisi in Russia rivela crepe nel sistema di potere di Vladimir Putin». Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha aggiunto: «al momento non si ha notizia di capo militare cacciato da Putin, pertanto bisognerà aspettare le prossime settimane per capire gli sviluppi».

Infine notizie dalla Cina che sostiene la Russia nel mantenimento della stabilità nazionale. «Questi sono affari interni della Russia – sottolinea la nota – anche se  in qualità di vicino amichevole e partner di cooperazione strategica globale nella nuova era, la Cina sostiene la Russia nel mantenere la stabilità nazionale e nel raggiungere lo sviluppo e la prosperità».

Insomma, un bel braccio di ferro del quale, oggi, si parla con una certa rilassatezza, anche se la paura di una vera guerra civile è stata tanta. Tutto è bene quel che finisce bene, si diceva un tempo. Ma qui, in realtà, la sensazione che si ha è che tutto sia appena cominciato.