La brutta faccia del “Bel Paese” nel rapporto censis

«Pur essendo questo logos comune, 

la maggior parte degli uomini vivono

 come se avessero una loro

 propria e particolare saggezza.»

Eraclito

Opinione e apparenza hanno la stessa identità e rappresentano l’opposizione tra l’opinione e la verità. 

L’opinione, però, va tenuta in seria considerazione in quanto rappresenta il primo passo della via verso la verità. 

E’ una sorta di trasposizione del rapporto fra l’inseguire le “cose belle” e guardare alla “bellezza” in senso assoluto, non soggettivo.

Il 52° Rapporto del CENSIS sulla situazione sociale italiana reso pubblico in questi giorni fornisce la fotografia di un Paese che ha smesso di pensare per abbandonarsi al più comodo e semplice mondo delle opinioni.

Lo stesso CENSIS lo definisce frutto di un “sovranismo psichico” proponendo una serie di numeri e dati preoccupanti se rapportati alla percezione di un processo di reintroduzione di un concetto antico che ha una sua dimensione reale nel quotidiano.

Barbaro è la parola con cui gli antichi greci indicavano gli stranieri, cioè coloro che non parlavano greco e quindi non erano di cultura greca, ovvero altro rispetto al loro parametro di civiltà e, pertanto, potenziali portatori di un processo di imbarbarimento.

Oggi, il 58% degli italiani ritiene che gli stranieri tolgano lavoro, il 63% crede che siano una spesa non sostenibile per il welfare e che siano un peso per servizi pubblici ed il sistema assistenziale, il 69,7% non li vorrebbe come vicini di casa, il 75% è convinto che l’immigrazione aumenti il rischio di criminalità.

Ma questi numeri hanno una radice più profonda: solo il 23% degli italiani ritiene di avere una capacità di spesa e una situazione salariale migliore di quella dei genitori in un Paese che vede il salario medio scendere progressivamente.

Insomma, una sorta di scenario da lotta fra poveri che sostituisce il pensiero con l’opinione per evitare il necessario scontro/confronto con le cause reali.

Il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di attesa di cambiamento e di deludente ripresa che stiamo attraversando. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo la transizione da un’economia dei sistemi a un ecosistema degli attori individuali, verso un appiattimento della società” (fonte CENSIS).

Il nostro è diventato un Paese deluso e incattivito!