Giuseppe Conte, il premier, a Taranto

«L’ospedale di Taranto come il ponte di Genova, non aspetteremo anni, siamo qui per dare sostegno alla città». La posa della prima pietra dell’Ospedale San Cataldo, poi l’inaugurazione del Corso di Medicina (ex Banca d’Italia) e l’incontro con sindacati, associazioni, famiglie dell’ex Ilva. Il governatore Emiliano e il sindaco Melucci insieme per mostrare che qui, a Taranto e in Puglia, è tutta un’altra musica.

«Bisogna fare presto, siamo qui per sostenervi, è come per il ponte di Genova: dobbiamo metterci il massimo impegno, compiere una corsa contro il tempo, fare in modo che in Italia non ci vogliano due, tre, quattro, cinque anni per realizzare un’opera». Parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Taranto durante la posa della prima pietra nel cantiere del “San Cataldo”, il nuovo ospedale cittadino. Prima la visita nella zona della SS. 7, lungo la nuova direttrice di collegamento fra Taranto e San Giorgio Jonico, poi in piazza Ebalia, per l’inaugurazione della sede universitaria che ospiterà il Corso di Medicina, immobile che ha ospitato per decenni la Banca d’Italia.

Lunedì 12 settembre, momento storico nel cuore del Borgo, tre isolati da via Cavallotti, dove ha la sede “Costruiamo insieme”. Anche il nostro sito, fra le decine di testate giornalistiche, è ospite del momento storico per la nostra città. Ci sono transenne a blindare la zona, smantellata dal traffico e dalle auto in sosta. I cittadini possono solo sporgersi a quei manufatti che fanno del quadrilatero fra via Pupino e la stessa piazza Ebalia zon off-limits. La gente del vicinato si affaccia ai balconi, ascolta dall’impianto di diffusione posto all’ingresso della facoltà di Medicina. Il presidente si fa attendere, ma non manifesta grave ritardo sul programma concordato. Otto sono i ministeri rappresentati, non sette, come annunciato nei giorni scorsi e come da noi riportato nel nostro “domenicale”.

UN PREMIER, OTTO MINISTERI

Otto, una sorta di Consiglio dei ministri, perché la città lo richiede. Dopo qualche confronto acceso, ma per il bene di Taranto e della Puglia,  mai come oggi il sindaco, Rinaldo Melucci, e il presidente della Regione, Michele Emiliano, sono stati così vicini e determinati a disegnare insieme il rilancio di un intero territorio. Nel corso degli interventi, primo cittadino e governatore, con il sorriso sulle labbra (anche se travisato dalla mascherine), ribadiscono il rispettivo impegno senza, però, mandarle a dire. Sarà, insomma, presidio continuo di quello che il premier Conte ha definito, tout-court, «Cantiere Taranto».

Al presidente, che alla fine della cerimonia, si trattiene brevemente con quanti impegnati nel cantiere per una foto di gruppo, Emiliano indirizza una battuta piena di orgoglio. «Qui – ha dichiarato il governatore, pugliese quanto il premier – siamo in Puglia: ce la facciamo».

Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che eseguirà i lavori si è impegnato a consegnare l’opera in soli 399 giorni lavorativi (rispetto ai 1.245 posti come base di gara), impiegando tre turni giornalieri.

«A Taranto e nel Mezzogiorno il Governo centrale ha assunto degli impegni: non sono annunci, ma passaggi concreti, operativi – ha dichiarato il presidente del Consiglio – la folta delegazione governativa presente quest’oggi è un messaggio che non può sfuggire: oggi a Taranto si compie un passo significativo: dopo la prima pietra dell’ospedale a San Cataldo, poniamo altre “pietre” per progetti di rilancio della città».

NON SOLO TARANTO

«Non solo Taranto, ma tutto il Mezzogiorno richiede progetti mirati, un rilancio – ha aggiunto Conte – ed è qui che dobbiamo agire per colmare il divario digitale: se non esiste accesso a internet non si può applicare l’Articolo 4 della Costituzione che prevede il diritto perché tutti partecipino alla vita sociale del Paese, e per farlo dobbiamo avere tutti pari occasioni».

Chiudere in Italia un polo siderurgico come l’ex Ilva, è un problema di sistema, ha aggiunto Conte. C’è la volontà di accelerare la transizione energetica, imprimere la svolta verde. Arrivano anche i soldi del Recovery Fund ed esiste la concreta possibilità di preservare l’occupazione con la sottoscrizione di progetti di diversificazione e nuovi contratti con l’obiettivo di offrire un riscatto economico, sociale culturale a un territorio sofferente. Questo, in sostanza, quanto asserito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti in Prefettura dopo la sottoscrizione di accordi nell’ambito del CIS, il Contratto istituzionale di sviluppo.

«Tornerò e dedicherò una giornata all’ex Ilva, sono già stato allo stabilimento due volte: stiamo lavorando a un negoziato, abbiamo coinvolto la parte pubblica, c’è Invitalia che sta lavorando con Arcelor Mittal per gli obiettivi che ci siamo proposti», ha detto, infine, il premier Giuseppe Conte, anticipando un incontro con le associazioni sindacali dell’Ex-Ilva e le famiglie tarantine.