Settembre, visitate le isole italiane più belle
Accoglienti forse saprà di esagerato, ma di sicuro ognuna di queste è una esperienza. Partiamo dalle nostre Cheradi, San Pietro, per proseguire con l’Asinara e Pianosa. Poi Eolie ed Egadi, il fascino della Sicilia. Posti incontaminati, dove si vive perfino a lume di candela. In qualche isolotto è bandito l’uso del cellulare (del resto, come potreste ricaricarlo?). Fra rassegne, canzoni e citazioni.
Una delle canzoni più celebri degli Anni Ottata, L’estate sta finendo, suggerisce un ultimo viaggio all’interno di un’estate che promette ancora bel tempo. Certo, piogge sparse e “stratocumuli”, come annunciano colonnelli e meteorine, non mancano in quest’ultimo scorcio di stagione, ma un colpo di reni alle nostre vacanze possiamo ancora imprimerlo. Parliamo, dunque, di perle incontaminate, località raggiungibili solo si ha davvero voglia di vivere un’esperienza “fuori dal mondo”: le nostre isole. Fra una breve citazione musicale e cinematografica, rassegne comprese.
L’estate sta finendo, si diceva. Ma la voglia di mare, spiagge e natura incontaminata, come suggerisce “siviaggia.it”, non vuole proprio saperne di congedarsi con l’ultimo sole di agosto. Magari siete, come noi, fra quanti preferiscono visitare località turistiche quando queste iniziano a riprendere fiato dopo essere stati invasi dal turismo di massa, e sono di nuovo pronte ad offrirsi daccapo ai visitatori in tutta la loro straordinaria bellezza. Un viaggio di fine estate da non perdersi, destinazione “le piccole isole italiane”.
Ma cominciamo, se permettete per un fatto di comodità, dalle nostre Isole Cheradi, costituiscono un piccolo arcipelago composto dalle due isole di San Pietro e San Paoloentrambe facenti parte del demanio militare. Sbarco e navigazione sono vietati per l’isola di San Paolo, mentre l’isola di San Pietro è stata aperta al pubblico, che gode di una spiaggia molto estesa, raggiungibile dalla città con mezzi dell’Azienda Municipalizzata Trasporti. L’Isola di San Pietro è ricca di storia e biodiversità. Anticamente posto a difesa della Città durante le guerre, è un posto magnifico sia sopra che sotto il livello del mare. Un tempo quest’isola era sede di fitte foreste di alberi che generavano ambra di finissima qualità. C’era chi soprannominava queste isole “Auree” per via dell’ingente quantità di corallo. Da qui forse il toponimo Coradi e Chèradi.
In epoca greca e romana, risulta che fosse abitata ed estesamente utilizzata. L’Isola di San Pietro è un’oasi per molte specie di uccelli come il barbagianni, la beccaccia di mare, la quaglia, il martin pescatore, il gheppio, tortore, gabbiani e cormorani.
Proseguiamo la nostra ricognizione con l’arcipelago delle Eolie, un altro paradiso. Tra le isole meno note, Alicudi e Filicudi. Questa seconda località viene citata da un minaccioso Vittorio Gassman che rivolge a un pretore, Ugo Tognazzi, quanto di peggio possa capitargli, come finire su un’isola lontana dal mondo. Incontaminata, aggiungiamo noi. Qui, infatti, il tempo si è fermato, le macchine non circolano e ci sono solo le gambe a portarvi a spasso. Oltre agli asini. Un luogo per viaggiatori allenati, le case sono disseminate lungo mulattiere e gradoni in pietra scavati nelle rocce. Le acque limpide e meravigliose, sono da esplorare in barca, per bagni indimenticabili.
Marettimo, è l’isola più selvaggia e lontana delle Egadi al largo della costa occidentale della Sicilia. Calette splendide, grotte e case di pescatori che punteggiano le sue coste bagnate dal mare tropicale. Regna il silenzio in queste insenature appartate. Cenare al tramonto, qui, sul patio di piccoli monolocali a strapiombo sul mare, vale il viaggio. Il pesce fresco, poi, è garantito ogni mattina, consegnato direttamente dai pescatori del luogo.
Il bianco accecante delle case dei pescatori si specchia nel mare dalla palette dei turchesi e dei blu. Barche e gommoni costellano la Baia di Levanzo, perla delle Isole Egadi. Le spiagge, qui, possono essere raggiunte tutte a piedi. Tra le più belle, quella dei Cala Minnola, con una verde pianeta e faraglioni che svettano al cielo. Anche il palato sarà ripagato, in questo paradiso. I due piatti tipici da provare? La frittata di minnole e gli spaghetti con le sarde
Linosa ha un aspetto lunare. Le spiagge nere di La Pozzolana, i fondali popolati da tartarughe giganti, minuscoli villaggi di pescatori, muretti a secco e fichi d’India, e persino un’escursione al cratere spento del Monte Vulcano. Arrivarci non sarà così comodo, ma ciò che offre l’isola è impagabile.
Poi c’è Capraia, il Santuario dei Cetacei, regno di delfini e balene. Situata a largo delle coste toscane, l’isola è la meta perfetta per gli amanti delle immersioni. Il simbolo del luogo è il borgo medievale dove un tempo sorgeva un penitenziario. Torri e un castello a strapiombo sul mare costellano le scogliere rosse. Sembra il set di un film, a proposito di esempi presi qua e là, di pirati e bucanieri. Le spiagge più belle sono la Baia del Ceppo e Cala Mortola, unica spiaggia dell’isola raggiungibile in barca.
Un’isola solitamente disabitata, ma non d’estate, quando sulle sue coste sbarcano turisti in cerca di pace e relax, è Palmarola, nell’arcipelago pontino al largo di Roma. L’atmosfera è più selvaggia che mai: non ci sono negozi, supermercati o locali, ma solo un unico ristorante e case dei pescatori incastonate nella roccia, affittate per il soggiorno. La natura incontaminata, qui, la fa da padrona: grandi faraglioni, spiagge rosa, rocce di granito bianco e acque tropicali. Un luogo per avventurieri: non c’è corrente elettrica, quindi si sta a lume di candela, e i cellulari non “prendono” (tanto non si potrebbero ricaricare).
La sua forma ricorda quella di una farfalla. Pianosa, unica isola carceraria disabitata dal 1998, è un paradiso per pochi. Un nome che potrebbe avere ispirato un posto sperduto come Pianetta, paese nel quale si svolgono le attività de “Il medico e lo stregone”, con Mastroianni e De Sica. A Pianosa solo qualche centinaia di visitatori possono sbarcare quaggiù e visitarla con tour guidati. Meta ideale per amanti dello snorkeling e delle immersioni subacquee (consentite solo in determinate aree). Le spiagge sono ricoperte di fossili e polvere di conchiglie.
Un’isola che si estende soltanto su due chilometri quadrati di larghezza, a metà strada tra Napoli e Roma. Uno scrigno di storia e bellezze artistiche da ammirare, anche camminando. Questa è Ventotene. Non solo ha ispirato brani musicali, ma è località nel quale si svolge una importante rassegna cinematografica. Mosaici in ville romane, un castello borbonico, campi di lenticchie a picco sul mare, un porticciolo scavato nel tufo e localini ricavati nelle grotte. Ventotene, con le sue casette gialle, rosa e viola, un tempo erano celle per donne carcerate. Ora qui è un paradiso di acque cristalline e faraglioni imponenti.
Giannutri è un piccolo paradiso dell’Arcipelago Toscano a 11 km dall’Argentario e a 15 km dall’Isola del Giglio. Qui regnano il silenzio e la natura selvaggia, tanto che il cantautore Fabio Concato le ha dedicato il titolo di un album. Insenature e ripide scogliere bagnate da un mare che vira dal turchese al blu, spiaggette e pinete verdeggianti, sono la meta per il turista che non ama la vita da mare caotica e il brulicare di gente. Pace e relax sono garantiti. E, a tutti, la chiusura di un’estate all’insegna della natura e di una bellezza incontaminata.