WhatsApp-Image-2017-11-07-at-17.50Martedì 7 l’ingresso in aula nell’istituto “Colombo” per circa trenta extracomunitari. Due i corsi pomeridiani: alfabetizzazione e triennio scuola media. Conoscono arabo, francese e inglese, vogliono imparare l’italiano. E conseguire un titolo di studio.

Martedì 7 novembre, primo giorno in aula per una trentina di extracomunitari ospitati nel Centro di accoglienza straordinario “Cavallotti” (Costruiamo insieme). Scuola “Colombo”, due i corsi concordati con il dirigente scolastico e i docenti dell’istituto con sede in via Medaglie d’Oro. Il primo, quello basico, di alfabetizzazione; il secondo, per il triennio di scuola media (Scuola secondaria di primo grado), riservato ai ragazzi in avanti con conoscenza della lingua italiana e gli studi. Due i turni, uno alle 15, quello successivo alle 17, in punto. Chi pensa di essere in ritardo, alza il passo, arriva col fiatone. Sospiro di sollievo non appena qualcuno mostra al connazionale l’orologio: c’è tempo, la campanella non è ancora suonata.

I ragazzi ospiti a Taranto, arrivano da Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Somalia e Mali. Il clima è di quelli distesi. Non potrebbe essere diversamente, i ragazzi iscritti sono entusiasti di questa esperienza. Perfezionare un primo passaggio nel processo di integrazione nel nostro Paese è quanto dire. Ecco, se ci fosse una differenza con gli studenti italiani non sempre entusiasti del primo giorno di scuola, i migranti candidati a iscriversi ad uno dei due corsi lo hanno fatto nella massima convinzione. Anzi, non vedevano l’ora scoccasse anche per loro l’ingresso fra i banchi. Per questi, frequentare le due aule al piano terreno della “Colombo”, è motivo di orgoglio. Quando avranno finito il corso e superato l’esame, che «non sarà una passeggiata di salute, lo supera chi studia!», ci sarà di che essere orgogliosi. Un titolo di studio acquisito in Italia, sarà un po’ come una medaglia, di sicuro una bella soddisfazione.

E’ una prospettiva che potrebbe schiudere le porte al passaggio successivo, quello alla scuola media superiore (Scuola secondaria di secondo grado). Un percorso più articolato, evidentemente, ma che non scompone più di tanto i ragazzi che hanno affrontato con il giusto impegno il primo giorno di scuola. «Per ora – diceva qualcuno all’ingresso nell’istituto di via Medaglie d’Oro –proviamo a compiere questo primo passo in avanti, poi si vedrà: adesso siamo qui, ci relazioniamo con i cittadini italiani e, in qualità di ospiti è giusto che anche noi si mostri il massimo impegno nell’allacciare relazioni sociali».

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Gli insegnanti della “Colombo” mostrano il giusto entusiasmo. Non appena i ragazzi si accomodano fra i banchi, scandiscono bene le sillabe. Tastano il polso agli iscritti al corso di alfabetizzazione. Riscontro interessante, i ragazzi sono in avanti con l’italiano. Evidentemente i primi corsi seguiti nel Centro di via Cavallotti sono stati utili. Insomma, non sono arrivati al primo giorno di scuola senza una prima base. E anche questa è una buona notizia.

Relativamente più semplice il lavoro di chi fa lezione nel corso del titolo “triennale”. Qui i ragazzi mostrano una maggiore padronanza della lingua. Non è vero che imparata una nuova lingua, diventa più facile impararne altre, di sicuro questi giovani studenti che non smettono un attimo di sorridere, quasi a mascherare un certo imbarazzo, conoscono almeno tre lingue: arabo, francese e inglese. Dunque, non vedono l’ora di impararne una quarta, con tutta la grammatica, oggettivamente non semplice, ad essa legata. “Interrogati”, si fa per dire, parlano comunque già di soggetto, predicato e complemento. I docenti sorridono. Vero che non sarà molto semplice insegnare la costruzione di un periodo, sicuro però che si comincia da basi solide.

Gli operatori del Centro di accoglienza straordinario, Francesca e Sillah, fanno un primo appello. Tutti, o quasi, presenti. Assenti solo un paio. Il contrattempo si chiama lavoro, dunque in qualche modo vanno giustificati. Non sarà sempre così, perché l’attività lavorativa, al momento giustificano i loro connazionali, è occasionale e, quando è possibile, lo studente comunque volenteroso non si lascerà tanto facilmente sfuggire l’occasione di un seppur piccolo guadagno. C’è tempo per rimediare a una lezione, la buona volontà c’è tutta.