Un set dopo l’altro, dalla provincia di Lecce a quella di Bari
A Taranto una produzione di Netflix, ma quarant’anni fa c’era stato Hutch (David Soul, Fifth Missile), più recentemente “Six underground” per Netflix. In queste settimane, in Salento, fra gli altri c’è Andy Garcia, che per restare in tema, gira “Under the stars”
E le stelle stanno guardare. Era il titolo di un romanzo, straordinario, scritto da Cronin. Potenza della tv di una volta, quando non avevi a portata di mano Google e Wikipedia e, allora, dovevi fare affidamento solo sulla tua memoria. Perché Cronin e la tv, solo perché quella televisione era molto coraggiosa, sul piccolo schermo portava le grandi storie, E le stelle stanno a guardare, era una di queste. Mi piace pensare ai Miserabili, scritto dal grande Victor Hugo. E gli italiani? Beh, permetteteci, poi torno all’incipit, basti citare I promessi sposi, del ciclopico Alessandro Manzoni. Lo sceneggiato firmato da Alessandro Bolchi, con tutto il rispetto per la successiva produzione.
Perché, dunque, le stelle stanno a guardare? Perché capita sempre più spesso che aggirandosi per città e cittadine pugliesi, si scorga più di un attore americano con il naso all’insù, a bearsi di una cattedrale, di trulli, di un panorama suggestivo come la Valle d’Itria. Pensiamo, per esempio, a Ron Moss, stella di Beautiful, affascinato dalla bellezza delle masserie che fanno da cinta alla bella Martina Franca. Anzi, lo stesso Moss suggerì, dicono, al regista di “Viaggio a sorpresa” di impegnare la bellissima e accogliente masseria “Don Cataldo” per completare le riprese di un film condiviso con un grande Lino Banfi che, da queste parti, è di casa.

DA HOLLYWOOD AL SALENTO
Scriviamo di stelle, prendendo l’argomento a distanza. Lo spunto ce lo dà il Nuovo Quotidiano di Puglia, il giornale più letto da queste parti. Il quotidiano, con direzione a Lecce, nei giorni scorsi partiva proprio da una riflessione, a proposito di star del cinema. “E se le stelle di Hollywood diventassero di casa?”, s’interrogava. Riferimento a un bel pugno di anni fa, precisamente al 2010, quando il grande regista Ferzan Ozpetek selezionò le terrazze del centro storico di Lecce per girare quel gioiello che risponde al titolo di “Mine Vaganti”. Non sappiamo se sia quello, ma di sicuro quello di Ozpetek è uno dei titoli che scuotono spettatori e registi, produttori, che danno il via alla scoperta della Puglia come ad un ideale set cinematografico.
Ma già negli Anni Quaranta e Cinquanta, Taranto era stata location di film importanti: La nave bianca, Fantasmi del mare, I pirati di Capri, Imbarco a mezzanotte, Il prezzo della gloria e Promesse di marinaio. Da queste parti aveva esordito dietro la macchina da presa un certo Roberto Rossellini, erano passati i “belli e impossibili” come Renato Salvatori e Antonio Cifariello, perfino un giovane Mike Bongiorno. Nei primi Anni Sessanta, la Puglia affascina Pierpaolo Pasolini (Il vangelo secondo Matteo) e Lina Wertmuller (I Basilischi).

ANDY GARCIA, “STREGATO!”
Dopo anni e anni di produzioni italiane ecco che nel tempo, arriva David Soul per un film militare (Fifth missile) girato all’interno dell’Arsenale (quarant’anni dopo toccherà a Favino e al suo “Comandante”), fino a “Six underground” per Netflix. E poi il resto della Puglia, con cast “tuttestelle”. Nelle ultime settimane pare siano in rampa di lancio due film girati fra le province di Bari e Lecce: “Stolen Girl”, thriller diretto da James Kent e scritto da Rebecca Pollock e Kas Graham e “Under the stars” della regista Michelle Danner. Fra gli attori avvistati: Scott Eastwood, figlio di Clint (protagonista di Stolen girl) e Andy Garcia (Under the stars). Fra gli avvistamenti, anche Toni Collette (Unbelievable, Il sesto senso, About a boy).
E la storia continua. Attendiamo altre stelle a strisce, americane per intenderci. Ma se arrivassero anche dalla Francia, dalla Spagna – e ce ne sono – non ci dispiacerebbe affatto. Ma facessero presto, l’estate sta cominciando e gli italiani, che ingenui non sono, si stanno già dando da fare. La Puglia attende a braccia aperte, ciak, si gira.