Ragazza beccata su Facebook
Novantacinque euro truffati. Come se non bastasse, scrive della bravata. Intercettata dai camerieri e invitata a saldare il conto. Non finisce qui: torna per pagare, ma la “card” è vuota, promette di tornare: ma “l’artista” si dilegua daccapo
“La mamma dei cretini è sempre incinta”, scriveva Ennio Flaiano. E aggiungeva “un cretino illuminato da lampi di imbecillità”. Non c’è altro modo per introdurre la vicenda di una ragazza sui trent’anni che non solo truffa un ristorante e il suo personale scappando con il suo fidanzato senza pagare il conto, ma se ne vanta anche. E non solo con i compagni, ma con tutti i suoi amici veri, presunti, virtuali, sui social. Qualcuno aggiungerebbe: da non crederci, non si può essere così imbecilli. E, invece, allo stupore non c’è mai fine.
La stupidità non viaggia mai da sola, scrive Il Messaggero, scovando una notizia per certi aspetti divertenti, sicuramente curiosa (per l’entità della cifra sia chiaro). La riprendono Il Mattino e altre testate online, che aggiungono commenti, dal caustico al severo. C’è chi aggiunge che proprio in questi atteggiamenti spregiudicati fino alla stupidità, la cretinaggine alla fine viene sempre fuori.
UNA ARTISTA…
Se non si è buontemponi purosangue, dopo la bravata – truffa al ristorante – con la quale la ragazza prende sfacciatamente per il naso camerieri e proprietario del ristorante (che in casi simili fa pagare il conto direttamente al responsabile del tavolo), non ci si vanta sui social di quella “famosa” cena a sbafo al ristorante postando perfino le foto: piatti di pesce e calici di vino, scrivendo addirittura la cifra del conto: 95 euro. Quei novantacinque euro che lei non ha mai pagato, convinta di farsi un “regalo”. Oggi la filibustiera seriale si ritrova a processo per insolvenza fraudolenta.
Un vero genio. Sì perché gli scatti pubblicati su Facebook hanno permesso al locale di smascherarla e di lanciarle un ultimatum che però non è andato a buon fine. Così per una trentenne è scattata la denuncia. L’episodio risale a qualche tempo fa.
Al momento di pagare, lei e il suo fidanzato si allontanano dal tavolo con la scusa di fumare una sigaretta e si dileguano. Ma solo un paio di settimane dopo alcuni dipendenti del ristorante gabbato navigando fra i social planano su Facebook, dove si imbattono nel post della ragazza, che si vanta della cena a sbafo, con tanto di foto.
Il locale la contatta via chat, contrattacca: “Passi a saldare il conto o la denunciamo“. Non finisce qui. Lei si presenta con una carta di credito insolvente. Promette di ripassare il giorno dopo invece sparisce di nuovo. Seconda furbata che stavolta non pubblica su Facebook. Perseverare sarebbe stato a dir poco diabolico.