Taranto celebra la seconda fase, la Puglia impara
Il Comune vende case a una cifra simbolica. Il resto della regione segue le indicazioni del sindaco Rinaldo Melucci. “Esquire” e “Idealista”, riprendono e divulgano l’iniziativa. Anche dall’estero l’interesse per gli edifici della Città vecchia. «Ripartiamo dal cuore dell’Isola per il nuovo sviluppo della nostra città», dichiara il primo cittadino. E la stampa nazionale e internazionale, chiosa: chi compra deve ristrutturare, acquistare mobili, materiali, pagare artigiani, idraulici e così via: l’economia viene rimessa in circolo
Prima ad agosto dello scorso anno, la prima fase, poi a settembre quest’anno, la seconda, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, con la sua Giunta ha confermato l’atto di indirizzo relativo al programma “Case a 1 euro”. Un programma, fanno saper dal Comune di Taranto, che rientra tra le misure ideate all’interno di Ecosistema-Taranto, la strategia di transizione ecologica, economica ed energetica di Taranto “resilient city”, ideata dal sindaco Rinaldo Melucci, e che eleva le culture dell’abitare a pilastro dell’intero sistema.
«Negli scorsi mesi – informa Francesca Viggiano, assessore al Patrimonio e ai Lavori pubblici – avevamo testato l’impatto di tale misura, per valutarne fattibilità e portata; visto il grande interesse, anche internazionale, che il programma ha generato, abbiamo continuato a lavorare su tale progettualità, poi confluita nel DUP, il Documento Unico di Programmazione, approvato in Consiglio Comunale».
Non è un caso che l’assessore alluda a un interesse suscitato oltre i nostri confini. Del progetto promosso dal sindaco di Taranto, si è infatti interessato anche “Esquire”, rivista americana di moda. L’articolo riportato sul sito della rivista attacca con un interrogativo, per poi sviluppare un ragionamento in qualche modo condivisibile. «Le case a 1 euro smetteranno di esistere – si domanda “Esquire” – oppure, invece, come pensano alcuni aumenteranno in futuro? Non è facile fare previsioni, alla fine della fiera tutto dipende da come i singoli comuni (fra questi Taranto, ndr) cercheranno di risolvere la crisi abitativa, lo spopolamento dei piccoli centri e altri problemi urbanistici molto diffusi in Italia. Eppure, quello che sappiamo con certezza, è che il progetto delle case a 1 euro sta avendo un ottimo successo, superiore alle aspettative».
Foto Aurelio Castellaneta
ECCO LA FASE 2
Ma il Comune di Taranto è andato oltre. «Il lockdown ed il doveroso rinvio, per ragioni di sicurezza, dell’approvazione del DUP – riprende l’assessore Viggiano – hanno rallentato i tempi di attivazione della misura; ora, la partenza della “Fase 2” ci consente di andare dritti verso la realizzazione di questa misura che tanto ha fatto parlare di sé in tutto il mondo; abbiamo già predisposto un testo standard da inviare via mail a tutti coloro i quali, dagli Stati Uniti alla Russia, passando attraverso l’Europa, la Cina ed addirittura l’Australia, avevano manifestato il proprio interesse ad investire sulla nostra Città vecchia (l’Isola, ndr) ed il suo patrimonio inestimabile, fatto di cultura, storia e tradizione. Le case a 1 euro, vista anche la pioggia di milioni che arriveranno in città vecchia per ridisegnarne il destino e per farla, finalmente, divenire la perla del Mediterraneo, si concilia con tutti i nuovi cantieri previsti ed in avvio e ci consentirà di seminare davvero la rinascita nel cuore dell’isola, per strapparla agli anni di degrado ed abbandono, seguiti ai crolli degli Anni Settanta.
«Il progetto delle “Case vendute a 1 euro” – riprende “Esquire” in un lunga, esaustiva riflessione estesa all’intera Puglia – è semplice: le amministrazioni, in accordo coi privati, vendono gli immobili diroccati, disabitati o semplicemente sfitti da molto tempo. In questo modo ciò che non produceva reddito torna a produrne, e al comune entrano nuove tasse da nuovi abitanti, ingolositi dal prezzo bassissimo (1 euro, appunto) delle case. La società ne gode: chi compra deve ristrutturare, e, quindi comprare mobili, materiali, pagare artigiani, idraulici e così via. Insomma, l’economia viene rimessa in circolo a partire da un’idea tanto semplice e intuitiva».
Foto Aurelio Castellaneta
NON SOLO ESQUIRE…
In Puglia, scrive il sito specializzato “Idealista”, «il comune di Taranto ha rinnovato anche per il 2021 l’iniziativa di vendere case a 1 euro” e di conseguenza ci si aspetta che lo faccia anche in futuro. L’obiettivo è quello di creare una rete abitativa, ma non solo. L’ideale sarebbe veder sorgere una rete turistico-ricettiva diffusa. Insomma, non soltanto alcune singole case vendute a un euro in centro storico, ma una intera rete abitativa e addirittura una collaborazione con enti turistici e strutture ricettive».
«Ripartiamo dal cuore della nostra città – considera il sindaco Melucci – certi che questa misura possa costituire, insieme a tutti gli altri programmi di valorizzazione dell’isola, la miccia per il nuovo sviluppo di Taranto, fuori dalle logiche obsolete che ci hanno sino ad ora costretti a volare basso e ad accontentarci. Ma sono ormai finiti quei tempi. Taranto vuole rinascere e può finalmente farlo. Nei prossimi giorni renderemo noti maggiori dettagli sugli edifici e sulle procedure di partecipazione già approntate dalla struttura complessa delle politiche abitative e patrimonio».