E’ cominciata l’estate più costosa degli ultimi cinquant’anni
Codacons impietoso. Tutto aumentato, fino al 30%. Utenze e benzina per prime, poi tariffe autostradali e alberghi. I ragazzi preferiscono le case-vacanza. Ma due italiani su tre, nonostante pagheranno duecento euro in più a testa, sono già in auto, in fila. Ma dopo la pandemia non dovevamo essere tutti più buoni?
Le vacanze di quest’anno sono le più care degli ultimi cinquant’anni. Due italiani su tre partiranno nonostante i prezzi. Gli italiani spenderanno fino a duecento euro in più a testa: dai trasporti ai pernottamenti. Eppure. Eppure, ricordate il primo, il buonista, che diceva “Dopo la pandemia diventeremo tutti più buoni”; l’altro, il pragmatico, “Dici? Non conosci gli italiani!”.
Così è stato. Avremmo voluto dare ragione al primo: hai visto mai, l’italiano cambia modalità e dopo la paura da covid diventa più malleabile, più disposto nei confronti del prossimo. Invece, ha ragione il senso del pratico: gli italiani sono furbi, la politica rispecchia il carattere dell’italiano medio: moralizza, poi per non perdere la poltrona, da un lato promette massima attenzione nei confronti di quanti applicano aumenti indiscriminati a qualsiasi livello: benzina, luce, gas, perfino autostrada. Lavorare, recarsi al posto di lavoro in auto, oggi ha un costo superiore alla media europea. Non esistono collegamenti, così ti tocca l’auto, a condizioni esagerate ovviamente.
Ma non allontaniamoci troppo dall’argomento principale posto in modo impietoso dal Codacons, il coordinamento per gli utenti e i consumatori, e ripreso in un ampio e dettagliato servizio dal TgCom24.
Queste vacanze estive passeranno alla storia come le più care degli ultimi cinquant’anni. Secondo il Codacons si registrano aumenti: dagli spostamenti tra aerei, traghetti e carburanti. Per i voli nazionali si registra un aumento di 1/3 in più rispetto allo scorso anno, mentre le tariffe dei voli internazionali sono raddoppiate. La benzina costa circa il 30% in più rispetto allo scorso anno. Volendo fare un calcolo approssimativo: per andare in ferie ogni persona spenderà circa 200 euro in più. Ma, attenzione, è sicura anche un’altra cosa: due italiani su tre partiranno comunque.
OMBRELLONI, PIU’ 75 EURO
Una vacanza di dieci giorni, in base alle stime del Codacons, quest’anno costerà tra il 15% e il 20% in più rispetto allo scorso anno, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi. Lo scorso anno la spesa pro-capite era di 996euro a persona; oggi è attestata su 1.195euro, con un incremento di spesa che potrebbe raggiungere circa duecento euro a testa. Conto più salato per chi trascorrerà le vacanze all’estero.
L’Istat, intanto, registra rincari fino a tre cifre per il comparto turistico iniziando dagli spostamenti. Il Codacons sostiene che: chi deciderà di partire per la villeggiatura dovrà mettere in conto aumenti inattesi per aerei, traghetti e carburanti. I voli nazionali costano un terzo in più rispetto all’estate 2021 (+33,3%), mentre le tariffe dei voli internazionali sono più che raddoppiate, segnando percentuali record (+124,1%). Non andrà meglio a chi deciderà di muoversi in auto: in base agli ultimi dati “Mite” rielaborati dal Codacons, la benzina costa oggi in media il 27,7% in più rispetto allo scorso anno, il gasolio addirittura il 37% in più. Rincari che incideranno in modo pesante sulla spesa per il pieno, specie per chi percorrerà lunghe tratte e si sposterà dal nord al sud Italia.
Non solo. Si profilano a breve anche aumenti dei pedaggi autostradali che, secondo recenti indiscrezioni, potrebbero salire dell’1,5%. Sul fronte dei trasporti marittimi, i traghetti registrano aumenti del +18,7%, mentre diminuiscono le tariffe ferroviarie (-9,9% su base annua). Da segnalare infine rincari anche sul fronte dei servizi nautici: imbarcazioni, motori fuoribordo ed equipaggiamento per imbarcazioni costano il 14,7% in più.
NOTTI MAGICHE?
Le strutture ricettive, rendiconta Codacons, hanno applicato rincari elevatissimi: in albergo, motel e pensioni si pagherà in media il 21,4% in più rispetto allo scorso anno. Il mare resta la meta preferita degli italiani, forse perché considerata la meno costosa. Almeno sulla carta. Sono pronti a partire due italiani su tre. Mete preferite Puglia e Sicilia. I giovani con meno di trentacinque anni prediligono di gran lunga la casa-vacanze rispetto all’albergo. La metà degli italiani percorrerà un media di cinquecento chilometri per raggiungere la destinazione. Due italiani su tre, si diceva, partiranno nonostante l’emergenza pandemia non sia ancora finita e, a questa, si siano aggiunti i temi della guerra e del caro-vita, oltre alla siccità. Due estati fa solo un italiano su due aveva deciso di partire comunque.
Altra voce che registra aumenti pesanti è quella relativa all’alimentazione, “voce” indispensabile durante le vacanze: bar e ristoranti hanno ritoccato i listini. I bar del +4,6%, mentre i generi alimentari una media il 9,1%. Musei, parchi e giardini “costeranno” invece il 3,2% in più, mentre andare a cinema, teatro o concerti costerà il 2,3% in più. E per finire: nota dolente. Gli stabilimenti balneari: in base alle stime del Codacons, hanno applicato sul territorio rincari medi tra il 5% e il 15%, a seconda della località e della tipologia di struttura.