Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel ospite di “Costruiamo Insieme”

«Sentimento fra due persone, ma anche per il prossimo, qualunque esso sia: per chi è diverso da noi.  Fino al “non amore”, come ha scritto Franco Marcoaldi, autore della lettura-concerto rappresentata a Taranto»

«Uno spettacolo, una lettura-concerto di poesie e canzoni che nasce da questa pubblicazione di Marcoaldi appena riedita, un lavoro che indaga poeticamente sulle varie declinazioni di un sentimento: non solo l’amore in una relazione a due, ma amore per l’universo, da quello per il prossimo, per chi è diverso da noi, proseguendo con l’amor proprio; tutto questo, nel corso dello spettacolo avviene con l’ausilio di canzoni napoletane che hanno così profondamente indagato questo sentimento, rappresentandolo di volta in volta in maniera ironica, violenta, dolce, tenera, come nelle serenate anche “a dispetto” – oltre che in quelle classiche della canzone napoletana – quando il sentimento dell’amore quando contiene in sé, come recita il titolo di Marcoaldi, anche il “non amore”: dopo le presentazioni teatrali al “Piccolo” di Milano e all’“Argentina” di Roma, è stato praticamente un debutto: siamo contenti sia andata così bene, il teatro pieno di gente, fa bene al cuore, soprattutto se attenta come è accaduto al teatro Fusco di Taranto».

Peppe Servillo, sere fa è stato ospite a Taranto di un concerto all’interno del “Mysterium Festival 2019”, assieme a Franco Marcoaldi, poeta, autore, scrittore, intensa collaborazione teatrale quest’ultimo con Toni Servillo (fratello della voce, nonché autore, anima degli Avion Travel), protagonista del film Premio Oscar “La grande bellezza” diretto da Paolo Sorrentino.

Poesie e canzoni della tradizione napoletane, insieme. «E’ stato più emozionante, per esempio, rappresentare a Taranto, città natale di Mario Costa, la canzone “Era di maggio” – spiega Marcoaldi  – fu, infatti, il grande maestro a tradurre in una emozione ancora più grande un testo di Salvatore Di Giacomo, tanto da farne un classico della canzone napoletana». L’autore di “Amore non amore”, conosce genesi e collaborazione fra Costa e Di Giacomo, incontro che generò, appunto, una delle pagine più suggestive della tradizione musicale napoletana, dunque internazionale, tanto è considerata universale la canzone generata al cospetto del Golfo.servilllo«Abbiamo provato a dare emozioni leggendo alcune delle pagine del mio libro, riproponendo canzoni come “Te voglio bene assaje” e “M’aggia cura’”, ma non solo queste: la gente venuta ad ascoltarci in teatro teatro si è ritrovata al cospetto di un programma in cui poesia e musica interagiscono fra loro: che dire, bravissimo Servillo a cogliere gli spunti dai miei testi e interpretarli come pochi».

L’amicizia con il cantante degli Avion Travel, Peppe Servillo. «L’incontro risale a una decina di anni fa, in occasione di “Sconcerto”, una delle mie opere portate in scena con Toni Servillo, fratello di Peppe, che curò anche la regia dello spettacolo con le musiche di Giorgio Battistelli».

«Fu quella un’occasione di confronto – ci conferma Servillo  – sulla scorta della quale ci ripromettemmo che avremmo lavorato insieme; la ripubblicazione con nuove pagine di un grande successo editoriale come “Amore non amore”, stesso titolo dell’evento portato in scena al teatro Fusco di Taranto, è stata dunque l’occasione promessa: un recital di poesie dal volto minimale – ecco la scelta di un chitarrista, bravo come Cristiano Califano – per dare risalto il più possibile al testo, al colore di una parola anche cantata; interpreto, infatti, canzoni napoletane in stretta relazione con i suggerimenti che generano le poesie di Marcoaldi».

Servillo e gli Avion Travel. «L’attività continua, abbiamo concerti a maggio, un repertorio con canzoni anche dall’ultimo album pubblicato, “Privé”; gireremo l’Italia e non sarebbe male prima o poi incontrarci di nuovo; Taranto posso dire di conoscerla bene: ho cantato, ma ho anche girato scene di un film in Città vecchia, l’Isola, che ha dato i natali al grande Mario Costa e ancora prima a Giovanni Paisiello: come vedete Napoli e Taranto hanno sempre una ragione in più per abbracciarsi».