Masseria Don Cataldo, Lino Banfi e Ronn Moss

Accolta nel cuore della Valle d’Itria la troupe del film “Viaggio a sorpresa”. La produzione sedotta dal fascino del posto. «Te lo avevo detto: la Puglia non è solo bella, è anche ospitale!», l’attore pugliese alla star di “Beautiful”. Un brindisi commosso, prima dei titoli di coda. E sul set, a chi dice «Parlate sottovoce, il commendatore sta riposando…», correggono: «E’ in relax, si sta godendo aria, profumo e bellezza…».

«Ronn, te lo avevo detto, la Puglia non è solo bella: è anche ospitale!». Le riprese sono appena finite, si levano i calici all’interno dell’affascinante cornice della Masseria Don Cataldo, nel cuore della Valle d’Itria. Lino Banfi, fra i protagonisti, sussurra in un orecchio a Ron Moss, nella duplice veste di attore e regista del film “Viaggio a sorpresa”, qualcosa che gli aveva già anticipato al primo ciak. Due stelle al confronto. Banfi, icona della commedia all’italiana, al cinema e in tv, e Moss, per tutti “Ridge”, anche sul set, il Forrester protagonista di “Beautiful”, la soap opera di maggior successo della storia della tv. La location, ospitale, alla quale il commendatore Pasquale Zagaria si riferisce, circonda con sorrisi e amorevole attenzione l’intera troupe di un film girato in angoli suggestivi della Valle d’Itria.

Qui, nella Masseria San Cataldo, operatori di ripresa, addetti al trucco, attori del cast e regista stanno levando i calici, con brindisi improvvisati con malcelata commozione da “rompete le righe”. Qui, è bene, ripeterlo, dovevano girare alcune riprese. Alla fine, gli sceneggiatori, con grande mestiere, hanno cambiato idea e dato alla storia a una interpretazione in immagini appena diversa dall’idea originale. Risultato: la troupe ha trasformato la quiete di questo un posto così bello, per alcuni giorni nell’ultimo straordinario set del film.MASS 04SILENZIO, BANFI MEDITA…

Fra una ripresa e l’altra, Banfi si mette comodo. Si stende su una poltrocina. «Non fate chiasso, il commendatore sta riposando…», dice qualcuno. «Ma quale riposando? Si sta godendo l’aria e il panorama della masseria!», corregge sicuro, uno della troupe al quale, il Lino nazionale, deve avere fatto questa confidenza. «Brevi! Brevi! Brevi!», scherza il grande attore alla fine di quest’avventura. La battuta in quel “barese” da lui inventato, la fa con un sorriso accennato, quasi per compiacere quanti lo circondano con grande affetto sapendo di stare al cospetto di una star – non ce ne voglia Moss – del nostro cinema. «Quando posso spendere una parola per la bellezza della mia Puglia, della quale sono ambasciatore in tutto il mondo – dice – lo faccio molto volentieri: non è il primo film e, mi auguro, nemmeno l’ultimo girato praticamente in casa…». Quando può mettere la buona parola con le varie produzioni, Banfi lo fa. E quando fra una ripresa e l’altra qualcuno gli chiede di raccontarsi, lo fa con il solito garbo e con una innata vis comica. Specie quando gli chiedono di dove lui sia, se di Andria o di Canosa. «Papà era un po’ pigro – scherza l’attore – così decise di emigrare a modo suo: invece di partire per Milano o Torino, si trasferì da Andria a Canosa…». Chiarita la prima curiosità, la seconda: il nome d’arte, da Pasquale Zagaria, all’anagrafe, a Lino Banfi.MASS 03PERCHE’ “LINO BANFI”

«Fu il grande Totò a suggerirmi qualcosa di più breve, io che avevo scelto in un primo momento Lino Zaga: accorciare i nomi va bene – disse il Principe – ma accorciare il cognome porta male; a lui, napoletano, bisognava credergli…Banfi sbucò da un registro scolastico dal quale presi il primo cognome, breve, che “suonasse” bene con il diminuitivo di Pasquale, Lino appunto…». Fine della breve chiacchierata, Ronn, regista serio, irreprensibile, una disponibilità disarmante nonostante la statura da star, fa radunare dal suo assistente «Chi è di scenaaa!».

Siamo ai titoli di coda. Il film, «Viaggio a sorpresa» è all’ultimo ciak. Applausi ed emozione. Banfi ha seguito fino all’ultimo fotogramma le indicazioni di “Ridge”, come fosse un attore debuttante, lui che ha interpretato commedie Anni 70 e 80, diventate un vero cult, diretto più avanti anche da Salce e Loy, Steno e Risi, che hanno fatto parte dei piani alti del cinema italiano.

«Sono certo che sarà un ottimo prodotto cinematografico – parole di Ronn Moss – la gente apprezzerà i valori di questa commedia in cui mostriamo la Puglia sotto una luce davvero speciale: era questa la mia intenzione principale, raccontare la bellezza autentica di posti così incantevoli che mi hanno fatto innamorare di questa meravigliosa terra, diventata la mia seconda casa, con l’augurio che la gente possa riconoscere e ammirare tutto questo».