“Candidato” alle Amministrative del prossimo 25 maggio
Nome e volto scaturiti dall’ide a di due tarantini che hanno usato l’Intelligenza Artificiale. Al contrario di quanti si candidano alla poltrona di “primo cittadino”, però, non fa promesse, non accetta compromessi. Programma elettorale che esercita un certo fascino, in attesa di conoscere i profili di quanti si sfideranno per una poltrona a Palazzo
Abituiamoci all’Intelligenza artificiale. Sta già diventando invasiva. Per ogni cosa, tanto per semplificare, si invoca l’AI (Artificial Intelligence). Non appena è sbucata dal cilindro di inventori, promotori e “approfittatori”, in tanti si sono posti la domanda se fosse il caso di usare questo strumento come fosse il prezzemolo nelle pietanze: sempre e comunque. Prima che fosse ricoverato, anche lo stesso pontefice, papa Francesco, era intervenuto sul tema, invitando a farne esclusivamente un “uso responsabile”. Insomma, che quest’ultimo strumento non finisse nelle mani del diavolo e provocasse ulteriori disastri, visto che in tempi di guerra di problemi ne circolano un numero illimitato e, per questo, pericoloso.
Il debutto dell’“Intelligenza” ci vede al centro di uno dei primi esperimenti su vasta scala, comunque, su un argomento del quale si discute a tutte le ore: la politica. E, allora, visto che il prossimo 25 maggio Taranto sarà chiamata ad eleggere la nuova Amministrazione comunale, perché non provare a tracciare un profilo plausibile? In una sorta di calderone, infilare tutte le indicazioni catturate dalle richieste della gente, shakerare il tutto e servirlo, nome e foto compresa, alla stampa e al popolo del web.

TU CHIAMALE, SE VUOI, PROVOCAZIONI…
Così, ecco la provocazione. Colpa o merito, punti di vista, di due autentici esperti della comunicazione. In comune hanno un enorme bagaglio di idee, per questioni di lavoro, ma anche di origini. Pierluca Tagariello, responsabile della comunicazione di “Roma Capitale”, e Andrea Santoro, titolare di “Santoro comunicare”, infatti sono di Taranto.
«Taranto ha vissuto anni critici, fatti di promesse il più delle volte non mantenute – spiegano, in buona sostanza, Tagariello e Santoro – e compiuto scelte non sempre condivise; così, in un’epoca in cui la tecnologia va migliorando ogni aspetto della nostra vita, perché non potrebbe accadere lo stesso con la politica?».
Un progetto, nulla è lasciato al caso. Il nome Anna, il cognome D’Amico, sono sufficientemente diffusi a Taranto e, a detta degli stessi autori della “provocazione”, Anna Luce ha in sé qualcosa di evocativo e poi, lei, non è un politico come gli altri. A “prima vista”: non ha legami con partiti, lobby, logiche di potere, non fa promesse irrealizzabili, non promette posti di lavoro, non fa compromessi. «Si concentra su soluzioni, non su scuse», dicono i due maghi del computer.

FATTO, CORRIERE, IL PROFILO…
«Ha già un nome – scrive Alberto Tundo per Il Fatto Quotidiano, giornale cui non sfugge la politica, da quella internazionale a quella locale, un merito… – un profilo social, con tanto di spot accattivante e surreale: “Un sindaco vero. Per Taranto”. Una laurea in Politiche urbane, sviluppo sostenibile e gestione delle risorse ambientali e industriali: curriculum in via teorica perfetto per Taranto». «Manifesto elettorale – prosegue il quotidiano diretto da Marco Travaglio per l’edizione cartacea, da Peter Gomez quella online – che, vista la natura professionale dei suoi creatori, sembrerebbe destinato ad avere buona fortuna: “Taranto ha vissuto anni di promesse non mantenute, scelte sbagliate e amministrazioni poco efficaci; oggi, in un’epoca in cui la tecnologia sta migliorando ogni aspetto della nostra vita, perché non dovrebbe fare lo stesso con la politica?”, si chiedono i creatori di Anna Luce D’Amico spiegando anche qual è il fine della loro creatura: è pensata, dicono, per “portare efficienza, trasparenza e dati concreti al servizio della città”.
Luce D’Amico non è un politico come gli altri, spiegano. «La sua candidatura – scrive Cinzia Semeraro per il Corriere di Bari, inserto del Corriere della sera e corriere.it – rappresenta un esperimento innovativo che solleva una domanda fondamentale: se l’Intelligenza Artificiale può migliorare la medicina, la mobilità e l’industria, perché non dovrebbe supportare il governo di una città? Taranto merita un’amministrazione che si basi sui dati e non sulle ideologie, che prenda decisioni fondate su fatti concreti piuttosto che su favoritismi». Insomma, aspettando Anna Luce D’Amico e una pioggia di novità per il governo cittadino.