Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro contro il coronavirus

Dal sito di Costruiamo Insieme sferra l’attacco al Covid-19. Fra le mura domestiche e un ragù domenicale nasce il suo invito. «Per ora resta a casa, fallo per te e per me e per noi», canta. «Ho ancora nella mente le immagini di quanti, a Milano, assalivano il treno che li avrebbe riportati a casa…», dichiara il popolare artista salentino. Dai social sensibilizza, dalle finestre emoziona con Modugno e Daniele.

E dopo l’invito di Roby Facchinetti, dalla sua Bergamo, la città più colpita dal coronavirus, un altro artista a noi caro, sferra il suo attacco alla paura da coronavirus dal sito di “Costruiamo Insieme”. E’ Giuliano Sangiorgi, voce dei Negramaro, che non si sottare nemmeno un istante alle sue responsabilità di artista popolare e mette a disposizione della causa le sue abilità in veste di autore come di interprete.

Cantante e autore di molti dei successi della formazione salentina, Sangiorgi è uno degli artisti più amati e attivi nel sensibilizzare i cittadini nel seguire le norme utili a combattere un virus che ha steso mezzo mondo. Ha fatto flashmob cantando dal balcone di casa, a Roma, ha rilasciato dichiarazioni mediante social, interviste ai giornali e scritto una canzone. Titolo inequivocabile: “Restiamo a casa”, brano nato fra le mura domestiche. Anche lui, Giuliano, a causa del Covid-19 è in qualche modo ai “domiciliari”. Gli sarebbe piaciuto, tornare nel suo Salento, stare accanto – virtualmente, s’intende – ad amici, parenti, conoscenti, concittadini. E, invece, gli è toccato restare nella sua casa di Roma, lanciare messaggi, dichiarazioni, attraverso qualsiasi cosa: finestre, sito, facebook, instagram, lui che è uno degli artisti più “cliccati” in assoluto.

Sangiorgi 3 - 1

QUELLE FUGHE DA MILANO…

Anche stavolta gli è toccato mettere a disposizione della gente la sua popolarità. Mai tirato indietro. Non è tornato in Puglia, Giuliano, ma pensa a quanti proprio non ce l’hanno fatta a resistere lontano da casa. «Le immagini di tutte quelle persone che scappavano da Milano e assalivano l’ultimo treno che li avrebbe riportati a casa, dai propri affetti, sono ancora impresse nella mia mente…», la prima reazione a caldo del cantante dei Negramaro. Non resiste alla tentazione di suonare e fa una diretta su Facebook. Molti propongono un flash-mob e Giuliano imbraccia la sua chitarra, spalanca le finestre e canta “Meraviglioso” di Domenico Modugno, alla maniera della formazione salentina. Merita anche spazio l’inossidabile Pino Daniele, che cantava “…tanto l’aria adda cagna’…”, uno dei passaggi della romantica “Quanno chiove”.

Per non diventare matto, Giuliano, prende la chitarra fra le mani. Due accordi e un appunto. Bisbiglia qualcosa, rimanda a mente un verso e scrive. Nasce così “Restiamo a casa”. Strano che la vita “normale” per un artista cominci proprio dallo stare più o meno ai domiciliari. «Cucino il ragù della domenica – spiega Sangiorgi – fingo che sia tutto normale, come sempre; giro e rigiro quel sugo, che Stella  ama tanto». Stella, la sua piccola, ha fatto passi da gigante, ha imparato a camminare in fretta, “su due piedi” verrebbe da dire. Papà Giuliano se la prende comoda, nonostante il ragù reclami un intervento supplementare. «Smetto, lo faccio “riposare” e penso che ho del tempo per mettere nero su bianco i miei pensieri e, magari, ho il tempo pure di cantarli, prima di riprendermi cura del mio ragù».

Non ci ha pensato un attimo prima di comporre “Restiamo a casa”. «Sento che è giusto condividere queste parole nuove con voi, scritte per voi, per me… per capire o per cercare almeno di farlo: la musica, tante volte, mi ha aiutato a comprendere, a comprendermi».

QUANTO AIUTA UNA CANZONE

Sangiorgi e il rapporto con le sue canzoni. «Tante canzoni, quelle rimaste nel cassetto – vi assicuro – mi hanno aiutato tanto, anche senza essere pubblicate, senza essere dei successi…». Scrivere è come guardarsi dentro, provare a tirare fuori sentimenti, emozioni che sfiorano la pelle e devono diventare parole, semplici, per arrivare nel più breve tempo possibile a chi ascolta. E’ il senso di “Restiamo a casa”. «Questa voglio dedicarvela, per annullare le distanze e per sentirvi in questa stanza tutti; torno al mio ragù e vi aspetto, aspetto che tutto torni a girare nel senso giusto come questo mio ragù, come questa mia canzone…». A questo punto diventata di dominio pubblico.

L’attacco del testo, inequivocabile. Sangiorgi si fa interprete del desiderio di qualsiasi italiano abbia a cuore i propri affetti. Lo fa da par suo, da poeta, parole semplici, dritte al cuore. Ma anche alla mente. “Vorrei incontrarti, ma non si può – canta Giuliano in “Restiamo a casa” – sono ore, lunghe ore passate solo ad aspettare che qualcuno sappia dire qualcosa che faccia sperare, che questa maledetta storia sia sul punto di finire…”. E’ un messaggio importante, fondamentale, quello del cantante dei Negramaro, l’unica strada perché “insieme, finalmente, noi domani torneremo a uscire”. Questo il contributo di uno dei nostri artisti più amati, che non a caso completa la sua canzone con un invito: “Per ora resta a casa. Fallo per te e per me. E per noi!”.