Yanick e il viaggio inatteso

2017-08-17-PHOTO-00001435Yanick, 22 anni, è originario del Camerun dove viveva ad Etam, un piccolo villaggio.

E’ arrivato in Italia 5 mesi fa dopo aver attraversato il Ciad e il Niger per raggiungere la Libia. Tutto il viaggio lo ha fatto da solo.

Il mio viaggio è durato un anno e quando sono andato via dal Camerun la mia meta non era l’Italia. Non avrei mai pensato di poterci arrivare perché non avevo soldi. Avevo solo fretta di lasciare il mio Paese”.

Mi incuriosisce il fatto della “fretta” e gli chiedo il perché: “Mio nonno è uno stregone, voleva farmi del male con le sue magie. Anche i suoi tre figli sono scappati per lo stesso motivo”.

Stiamo parlando di riti voodoo? “No –cerca di spiegare ad Awal, un operatore del Centro, che mi affianca per la traduzione- non so tradurre dal mio dialetto il nome, ma non è voodoo, è una pratica cattiva fatta contro le persone. Mio nonno è uno cattivo, tutti hanno paura di lui.

Io e Awal supponiamo si possa trattare di qualcosa prossima al satanismo, ma cambiamo argomento e chiedo a Yanick di parlarmi della sua vita.

Fin da piccolo, all’età di quattro anni, mia madre mi affidò ad una sua amica. Da allora non l’ho più vista e solo qualche anno dopo ho saputo che era morta. Mio padre non l’ho mai conosciuto. Ho frequentato la scuola fino al secondo ciclo poi ho iniziato a lavorare come saldatore, che è il mio vero mestiere. Poi è arrivato il momento di scappare e sono andato in Ciad dove pensavo di restare. Lì ho svolto lavori saltuari e occasionali ma ho conosciuto una persona che, ascoltata la mia storia, ha voluto aiutarmi. In Ciad non ci sono occasioni di lavoro ed è così che questo amico mi ha dato i soldi per affrontare il viaggio fino all’Italia che non avevo mai creduto di poter fare”.

Nel Centro di Accoglienza Straordinaria di Modugno dove è ospite, Yanick frequenta il corso di lingua italiana in maniera assidua.

A settembre voglio iscrivermi a scuola per continuare gli studi e imparare bene l’italiano. Ma, soprattutto, mi piacerebbe frequentare un corso di formazione per saldatori e trovare un lavoro. Voglio fruttare al massimo questa opportunità di essere in Italia che è il Paese nel quale voglio restare”.

Quando ci salutiamo e lo ringrazio per la sua disponibilità gli spiego che tutti gli operatori della struttura sono impegnati a ricercare opportunità che favoriscano l’integrazione e che sicuramente saranno attenti anche alle sue richieste soprattutto perché rientrano nel percorso che vorremmo per tutti.

Quello del saldatore è un mestiere considerato in “estinzione”.

Non sarà difficile per Yanick, che mostra una grande volontà, qualificarsi e trovare un lavoro.