Cutro, un anno dopo le novantaquattro vittime del “Summer Love”

Fiaccolata, veglia fino al mattino, l’inaugurazione del “Giardino di Alì”. Uno spazio all’ingresso della città che ospiterà 94 piante. Così il sindaco Vincenzo Voce spiega quanto ha voluto realizzare il Comune. «Giorni durissimi, ma i calabresi hanno dato prova di solidarietà e umanità straordinarie: dedicato al piccolo Alì, un bambino, una delle poche vittime identificate»

 

Novantaquattro vittime, trentacinque delle quali minori. Una decina di dispersi che è legittimo pensare abbia fatto la fine degli altri “fratelli” disperati. Cutro, Crotone, un anno fa la tragedia in mare. Più di un centinaio i migranti che a bordo del “Summer Love”, una barcaccia che all’alba del 26 febbraio dello scorso anno si schiantò non lontano dalla spiaggia contro una secca. Ce l’avevano quasi fatta quei ragazzi in cerca di uno spiraglio, in cerca di miglior vita. Diversa da quella patita nei propri Paesi d’origine: chi perseguitato politico, chi ridotto alla fame o al ricatto, oppure costretto a un lavoro sottopagato (quando andava bene…).

Lunedì hanno manifestato in tanti, rispondendo all’appello di “Rete 26 febbraio” lanciato in occasione del primo anniversario del naufragio. Sotto una pioggia insistente sono state promosse iniziative conclusesi con una fiaccolata e una veglia sulla spiaggia di Steccato di Cutro: «per non dimenticare e reclamare verità e giustizia», come riprende da testimonianze e scrive il giornalista Clemente Angotti nella sua corrispondenza da Crotone per l’Agenzia Ansa.

 

 

GOVERNO MELONI IN CALABRIA

Qualche giorno dopo la sciagura, il governo di Giorgia Meloni aveva promosso un Consiglio dei ministri proprio a Cutro varando un decreto per punire più duramente gli scafisti e governare i flussi migratori. “Verità e giustizia”, “Basta morti in mare”, sono stati gli slogan scanditi durante il corteo di Crotone. Al corteo ha partecipato anche Elly Schlein, segretaria del PD, che in precedenza aveva posto un cuscino di fiori e raccogliendosi in meditazione assieme a pescatori e ai volontari della Protezione civile, fra i primi soccorritori a giungere sul posto dopo il naufragio del “Summer Love”.

«Da un anno – ha dichiarato alla stampa la Schlein – ci domandiamo come sia stato possibile che non siano uscite le motovedette della Guardia costiera per dare soccorso ad un’imbarcazione da ore che era in difficoltà?».

Nella stessa mattinata, presente alla commemorazione, Khaled Ahmad Zekriya, ambasciatore della Repubblica islamica dell’Afganistan a Roma. Nell’occasione anche l’inaugurazione del “Giardino di Alì”, uno spazio all’ingresso della città che ospiterà 94 piante (lo stesso numero delle vittime) che il Comune di Crotone ha voluto realizzare in memoria dei morti della strage di Cutro.

 

 

«GIORNI DURISSIMI», PAROLA DI SINDACO

«Giorni durissimi – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Voce – quelli che abbiamo vissuto, ma i calabresi, i crotonesi, hanno dato prova di solidarietà e umanità straordinarie: Il giardino è bellissimo, è dedicato ad Alì, un bambino, una delle poche vittime senza nome e successivamente identificato; abbiamo voluto farne un luogo che, attraverso quanto piantato, simboleggi la rinascita della città».

A proposito di Cutro e del Decreto voluto dal governo Meloni. Diverse sono state le novità introdotte nella gestione dei flussi legali d’ingresso dei migranti, per motivi di lavoro. Tra queste novità, la possibilità di far arrivare in Italia stranieri che abbiano completato percorsi di formazione professionale e civico-linguistica nei Paesi d’origine o di transito.

I programmi potranno essere proposti da diversi soggetti, da soli o in gruppo: dalle organizzazioni dei datori di lavoro a regioni ed enti locali, dalle associazioni del Terzo settore a università e istituti di ricerca ed altro ancora. A considerarne l’ammissibilità sarà una Commissione interministeriale, con al vetrice il Ministero del Lavoro. Entro sei mesi dalla conclusione del corso, chi ha partecipato a detta preparazione potrà avanzare domanda per un visto di ingresso, unita a un documento che attesti la volontà del datore di lavoro ad assumere.