La scritta sul braccio di una cinesina di tre anni

L’episodio accaduto a Roma, in una scuola d’infanzia. I genitori hanno condotto la piccola in ospedale e sporto denuncia. Aperta un’inchiesta per lesioni con l’aggravante dell’odio razziale

Detto che a qualsiasi forma di violenza, verbale o fisica che sia, non si risponde con la stessa moneta, per qualche istante abbiamo pensato ai genitori della piccola cinese nei giorni scorsi tornata da scuola sanguinante con scritto su un braccio – presumibilmente incisa con uno spillo – la parola “Vergogna!”.

La prima cosa da fare è contare fino al classico “dieci”, numero che serve a far sbollire e ragionare. D’impeto? Non vogliamo nemmeno pensarci. Ma la cosa singolare è che a commettere un atto così grave su una piccola di appena tre anni e indifesa, possa essere stato un suo coetaneo. Anche un po’ più grande, uno che sa già leggere e, quel che è peggio a questo punto, scrivere. Non sarà tutta opera del ragazzino, della ragazzina, insomma dell’autore del gesto così crudele da infliggere un dolore corporale e mentale al tempo stesso.

Foto Il Riformista

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E L’EDUCAZIONE DI UN TEMPO?

Ma dov’è l’educazione di un tempo? Pensiamo ai genitori, agli argomenti che affrontano in presenza dei loro figlioli più piccoli, al tipo di educazione che questi trasmettono senza rendersene conto. Ma anche agli strumenti di comunicazione, alle radio, alle tv e, perché no, agli insegnanti. I bambini assorbono come spugne: seguono un ragionamento e, magari, pensano che condividere un pensiero li autorizzi ad eseguire qualsiasi cosa.

Leggiamo dal Fatto Quotidiano: Roma, bimba cinese di tre anni torna da scuola sanguinante: la parola “vergogna” incisa sulla pelle; la procura di Roma ipotizza il reato di lesioni volontarie aggravate dall’odio razziale. A quanto emerso, l’incisione sarebbe stata eseguita con uno spillo sul braccio.

Questo lo stato dell’arte riportato dal giornale diretto da Marco Travaglio. Sgomenti i genitori della piccola, prosegue il giornale, nel vedere inciso sulla pelle, sembra sul braccio, una scritta in caratteri cinesi (xiu) che significa “vergogna”. Ancora non è noto chi sia stato l’autore dell’aggressione alla bimba, residente alla Garbatella.

Foto Tripadvisor

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TOCCA ALLA PROCURA

La procura di Roma, nel procedimento aperto gli scorsi mesi, ipotizza il reato di lesioni volontarie aggravate dall’odio razziale. Al momento è iscritto nella lista degli indagati un maestro di scuola ma per gli inquirenti l’uomo avrebbe già dimostrato la sua estraneità ai fatti.

I genitori quel giorno, portandola a casa dalla scuola di infanzia (che ora non frequenta più) hanno subito notato la ferita e portato la bambina in ospedale, dove hanno sporto denuncia per lesioni. A quanto emerso, l’incisione sarebbe stata eseguita con uno spillo. L’indagine è stata affidata alla pm Gabriella Fazi: inizialmente, i magistrati hanno disposto un incidente probatorio, perché la piccola avrebbe indicato il maestro come autore della scritta sulla pelle, ma ne avrebbe parlato bene successivamente smentendo la prima versione dei fatti.

Attualmente quindi, scrive il Fatto Quotidiano, le indagini secondo gli inquirenti, “si stanno muovendo a 360 gradi” e si concentrano sulle persone che a vario titolo sono state in contatto con la vittima il giorno in cui la piccola è stata prelevata da scuola dai suoi genitori.